Natale 2017: anche le montagne sono sistemate

· Inserito in Teoria e pratica
Alberto Primi

CAMPIGLIA 13 dicem­bre 2017 — Lunedì 11 dicem­bre, con un cer­to anticipo, i Re Magi han­no por­ta­to ric­chi doni a Cave di Campiglia spa e a Sales spa.
Infat­ti, con l’ap­provazione del­la vari­ante adot­ta­ta tre mesi fa, il sin­da­co ha garan­ti­to alle due soci­età la sicurez­za di potere scav­are almeno quat­tro mil­ioni di metri cubi dalle mon­tagne di Campiglia, che sen­za ques­ta approvazione e sen­za le pro­roghe ipoteti­ca­mente ammesse dal­la legge avreb­bero per­so, vis­to che le sca­den­ze delle con­ces­sioni era­no tas­sati­va­mente pre­viste per il 2018 e nel 2020. In ter­mi­ni mon­e­tari si può val­utare il pac­co di Natale in cir­ca cen­toven­ti mil­ioni di euro di affari non sfu­mati sen­za che il Comune di Campiglia ne trag­ga alcun ben­efi­cio.
Per­ché venis­sero rispet­tati i piani e quin­di una sca­den­za cer­ta per il ripristi­no ambi­en­tale del ter­ri­to­rio, il Comi­ta­to per Campiglia ave­va pre­sen­ta­to cinque osser­vazioni che sono state tutte respinte. Le osser­vazione parti­vano dal fat­to che solo Cave di Campiglia ave­va denun­ci­a­to una situ­azione di crisi che, in prossim­ità del­la sca­den­za del­la con­ces­sione, avrebbe costret­to l’azien­da a licen­ziare dieci addet­ti.
Questo even­to era sta­to affronta­to dal sin­da­co riman­gian­dosi tutte le affer­mazioni fat­te in tem­pi pas­sati, promet­ten­do di annullare la data di sca­den­za del 2018 e di riman­dar­la a tem­pi inde­ter­mi­nati. Incom­pren­si­bil­mente questo cri­te­rio è però sta­to appli­ca­to anche per la Cava di Monte Vale­rio del­la Sales, che nul­la ave­va chiesto.
Così facen­do il sin­da­co a pochi mesi dal­l’us­ci­ta del nuo­vo Piano Regionale delle Attiv­ità Estrat­tive ha tolto alla Regione qualunque pos­si­bil­ità di gestire il sis­tema estrat­ti­vo di Campiglia che riveste una impor­tan­za di liv­el­lo regionale e non solo locale,
Questo aspet­to, il fat­to cioè che non si trat­tasse di fare “vari­anti al Piano Strut­turale e al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co di esclu­si­vo inter­esse locale” (le sole ammesse al pun­to 2 del­la delib­era G.C. 2015/115), ha fat­to affer­mare al Comi­ta­to che la vari­ante è ille­git­ti­ma. I tec­ni­ci comu­nali han­no rispos­to dicen­do che la vari­ante è pre­vista dalle norme tran­si­to­rie del­la legge urban­is­ti­ca toscana del 2014 e che non con­trasta con i prin­cipi fis­sati dal­la delib­era di Giun­ta cita­ta del 2015.
Così facen­do il Comune ha scon­fes­sato sé stes­so vis­to che la delib­era di Giun­ta ammette solo vari­anti per temi di esclu­si­vo inter­esse locale e quin­di esclude auto­mati­ca­mente quel­li di inter­esse sovra­co­mu­nali come è il sis­tema delle cave del campigliese.
Quel­lo che più scan­dal­iz­za è che l’in­clu­sione del­la Sales tra i regali di Bab­bo Natale è sta­ta moti­va­ta dai tec­ni­ci comu­nali dicen­do tes­tual­mente: risul­ta irra­gionev­ole e spro­porzion­a­to, oltre che ille­git­ti­mo, cir­co­scri­vere la mod­i­fi­ca nor­ma­ti­va alla sola cava di Monte Calvi.
Così dicen­do i tec­ni­ci comu­nali adot­tano un com­por­ta­men­to che non si limi­ta a garan­tire l’ap­pli­cazione delle leg­gi vigen­ti, come richiede la imparzial­ità del loro ruo­lo, ma si sos­ti­tu­is­cono ai politi­ci.
Infat­ti usan­do le parole “irra­gionev­ole e spro­porzion­a­to” i tec­ni­ci cadono in una val­u­tazione di tipo esclu­si­va­mente eti­co- politi­co inac­cetta­bile e così quan­do essi par­lano di ille­git­tim­ità sen­za portare prove e rifer­i­men­ti leg­isla­tivi.
In con­clu­sione ques­ta triste sto­ria si con­clud­erà con la pre­sen­tazione a breve di nuovi piani di colti­vazione o di pro­roghe a quel­li esisten­ti, che met­ter­an­no una pietra tombale sul futuro del pae­sag­gio nel­la Val di Cor­nia.
Il Comi­ta­to per Campiglia, oltre a con­dannare anco­ra una vol­ta il modo di fare polit­i­ca di un sin­da­co mono­crati­co, denun­cia e con­dan­na anche il fat­to che il pres­i­dente del­la Regione e gli asses­sori alle infra­strut­ture, mobil­ità, urban­is­ti­ca, politiche abi­ta­tive, attiv­ità pro­dut­tive, al cred­i­to, al tur­is­mo, al com­mer­cio, all’am­bi­ente e dife­sa del suo­lo, invi­tati for­mal­mente a non girare la tes­ta di fronte allo scem­pio in cor­so, si sono guar­dati bene dal rispon­dere.
In cli­ma evan­geli­co quale è il Natale, potrem­mo allo­ra dire non solo che i Magi sono arrivati a Monte Calvi e Monte Vale­rio, ma anche che Ponzio Pila­to se ne sta a Firen­ze e che il povero pae­sag­gio di Campiglia è fini­to in croce.

*Arch. Alber­to Pri­mi è coor­di­na­tore del Comi­ta­to per Campiglia

 

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