Navi da demolire sono rifiuti: la Regione autorizza

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PIOMBINO 28 mar­zo 2019 — La Regione Toscana ha rilas­ci­a­to l’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale a Piom­bi­no Indus­trie Marit­time (PIM) rel­a­ti­va­mente all’installazione di un impianto indus­tri­ale pres­so la nuo­va banchi­na real­iz­za­ta nel por­to di Piom­bi­no per svol­gere l’attività di demolizione e rici­clag­gio navi, attiv­ità di refit­ting navale e la costruzione di mezzi navali. L’attività svol­ta per la quale viene rilas­ci­a­ta l’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale è quel­la di demolizione navale rego­la­men­ta­ta anche dal Rego­la­men­to UE n. 1257/2013 del Par­la­men­to europeo e del Con­siglio del 20 novem­bre 2013 dato che gli impianti di rici­clag­gio navi si pos­sono con­fig­u­rare come impianti di trat­ta­men­to rifiu­ti in quan­to la nave a fine vita può essere con­sid­er­a­ta a tut­ti gli effet­ti come rifi­u­to peri­coloso. Anche alcu­ni mezzi e/o man­u­fat­ti uti­liz­za­ti in ambito navale, che non rien­tra­no nel cam­po di appli­cazione del Rego­la­men­to UE, potreb­bero essere con­fig­ura­bili come rifiu­ti.

Luciano Guer­ri­eri, per lun­go tem­po pres­i­dente e com­mis­sario dell’ Autorità por­tuale di Piom­bi­no affer­mò il 6 giug­no 2016: “Han­no già chiesto l’Aia e la dovreb­bero avere entro set­tem­bre. Quin­di inizier­an­no i lavori sul­la banchi­na, da ter­minare entro l’anno. Il polo del­la rot­ta­mazione dovrebbe essere atti­vo già all’inizio del 2017”

In par­ti­co­lare, il prog­et­to  è iner­ente l’in­stal­lazione di:
un impianto di demolizione navale con­trol­la­ta, inte­so come impianto di trat­ta­men­to rifiu­ti peri­colosi (e non) avente capac­ità supe­ri­ore a 10Mg/giorno (Mg=tonnellata);
l’ac­cu­mu­lo tem­po­ra­neo di rifiu­ti peri­colosi;
un impianto di costruzione/riparazione/manutenzione/trasformazione navale, inte­so come cantiere navale avente super­fi­cie supe­ri­ore a 20.000 metri qua­drati — opera con­nes­sa a quelle sum­men­zion­ate.
La Regione pre­cisa che l’impianto dovrà essere real­iz­za­to con­forme­mente al prog­et­to pre­sen­ta­to e approva­to dal Comune di Piom­bi­no il 5 dicem­bre 2018 e che l’ AIA non com­prende l’Autorizzazione di cui all’art. 14 del Rego­la­men­to 1257/2013/UE, cioè “l’Au­tor­iz­zazione di impianti di rici­clag­gio delle navi sit­uati in uno Sta­to mem­bro”, che viene rilas­ci­a­ta dal­lo Sta­to mem­bro e comu­ni­ca­ta alla Com­mis­sione euro­pea.
Una vicen­da tor­tu­osa, che il let­tore può leg­gere nel decre­to regionale e i rel­a­tivi alle­gati, com­in­ci­a­ta il  27 dicem­bre 2016 quan­do PIM ha deposi­ta­to, pres­so il Comune di Piom­bi­no, istan­za di AIA e AUA per l’impianto in ogget­to. L’assetto impiantis­ti­co finale autor­iz­za­to è quel­lo ripor­ta­to nelle planime­tria sot­tostante.

L’area in cui ver­ran­no svolte le lavo­razioni, nel­la con­fig­u­razione finale, avrà un’estensione totale pari a cir­ca 103.295 metri qua­drati sud­di­vise come segue:
A) Attiv­ità di costruzione, manutenzione/riparazione/trasformazione navale:
FASE 1: 77.415 metri qua­drati;
FASE 2: 103.295 metri qua­drati;
B) Attiv­ità di demolizione navale ai sen­si del Reg. UE n. 1257/2013 e più in gen­erale di ges­tione rifiu­ti:
FASE 1: 53.690 metri qua­drati;
FASE 2: 75.950 metri qua­drati.

Il con­sulente per il lavoro del pres­i­dente Enri­co Rossi ‚Gian­fran­co Simonci­ni, annun­ci­a­va il 13 aprile 2016: “Entro giug­no dovreb­bero avviar­si i lavori di com­ple­ta­men­to del polo di Piom­bi­no per lo sman­tel­la­men­to navi, che dovrebbe entrare in fun­zione a dicem­bre”

Le aree uti­liz­zate sono parzial­mente sovrap­poste ma non vi sarà com­mistione tra le attiv­ità in quan­to, per le oper­azioni di demolizione navale/gestione e trat­ta­men­to rifiu­ti, ver­ran­no def­i­nite e chiara­mente iden­ti­fi­cate le aree uti­liz­zate attra­ver­so idonea doc­u­men­tazione da trasmet­tere agli enti di com­pe­ten­za pri­ma di attuare tali attiv­ità anche attra­ver­so il piano di rici­clag­gio navi di cui al Reg. UE n.1257/2013.
Il 9 set­tem­bre 2016, l’Autorità por­tuale di Piom­bi­no ha con­seg­na­to il pri­mo lot­to a PIM.
Il sec­on­do lot­to, pari ad ulte­ri­ori 26.000 metri qua­drati cir­ca (più 6.000 metri qua­drati di spec­chio acqueo), ver­rà con­seg­na­to, pre­sum­i­bil­mente sec­on­do la Regione, entro il pri­mo trimestre del 2019. Le strut­ture facen­ti par­ti del sec­on­do lot­to ver­ran­no real­iz­zate a valle dell’ottenimento del­la rel­a­ti­va con­ces­sione e pre­via autor­iz­zazione alla real­iz­zazione delle stesse da parte degli enti di com­pe­ten­za.
Per­tan­to, le attiv­ità (Fase 1 e Fase 2) ver­ran­no adeguate in fun­zione dell’effettiva con­seg­na del sec­on­do lot­to.
Gli impianti di rici­clag­gio navi si pos­sono con­fig­u­rare come impianti di trat­ta­men­to rifiu­ti in quan­to la nave a fine vita può essere con­sid­er­a­ta a tut­ti gli effet­ti come rifi­u­to peri­coloso. Anche alcu­ni mezzi e/o man­u­fat­ti uti­liz­za­ti in ambito navale, che non rien­tra­no nel cam­po di appli­cazione del Rego­la­men­to UE, potreb­bero essere con­fig­ura­bili come rifiu­ti.
I quan­ti­ta­tivi di rifiu­ti ogget­to di autor­iz­zazione da trattare è pari a:
15.000 Mg/anno di trat­ta­men­to (oper­azioni R4/R12)
80 Mg/giorno di trat­ta­men­to (oper­azioni R4/R12)
15.000 Mg di stoccag­gio di rifiu­ti (oper­azione R13) pro­pe­deu­ti­co alle suc­ces­sive oper­azioni di recu­pero R12/R4 pres­so l’impianto per i rifiu­ti ripor­tati nel­la Tabel­la 1 “Elen­co dei CER e delle oper­azioni autor­iz­zate”.
È pre­vista inoltre la pos­si­bil­ità di stoc­care, in aree oppor­tu­na­mente iden­ti­fi­cate, un quan­ti­ta­ti­vo mas­si­mo di 1.500 Mg di rifiu­ti non iden­ti­fi­cati nel­la definizione di nave che ver­ran­no inviati diret­ta­mente a suc­ces­sive oper­azioni di recupero/smaltimento pres­so impianti terzi.
Il totale dei rifiu­ti stoc­ca­bile come som­ma­to­ria non può comunque super­are il quan­ti­ta­ti­vo di 15.000 Mg.

 

 

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