Nè PD né Agorà possono dettare regole
CAMPIGLIA MARITTIMA 22 dicembre 2019 — Sulla questione RIMateria sia Campiglia Comune che l’Amministrazione comunale si sono già espressi più volte, ciononostante è doveroso sottolineare che, al contrario di quanto da altri affermato, le decisioni che prendiamo in Consiglio Comunale sono il risultato di scelte collegiali, di prolungate e approfondite discussioni, che portano il gruppo a condividere e non sono imposte da nessuno.
Nè il PD, che ricordiamo essere un soggetto parte della coalizione che sostiene l’Amministrazione di Alberta Ticciati e non il partito egemone che detta linea e regole ad un Consiglio composto da presunti alzatori di mano, né l’Associazione Agorà, altrettanto importante forza di coalizione, hanno potere di dettare regole sul Consiglio Comunale.
Tralasciando la polemica pretestuosa e fuori luogo che non porta senz’altro niente di efficace, vorremmo, invece, far notare in maniera netta e decisa il contrasto che si è venuto a creare tra le scelte del sindaco di Piombino e quelle della società RIMateria, il cui presidente è stato scelto dal primo cittadino piombinese. È evidente a chiunque che una siffatta dicotomia è espressione di divergenze profonde su un tema così importante e trarne le conseguenze sarebbe quantomeno opportuno; una simile discordia di indirizzo non può che ripercuotersi sull’attività di RIMateria stessa e sulle decisioni che dovrebbero essere prese per trovare eventuali soluzioni alla situazione di stato attuale. Se esse fossero condivise tra i vari Comuni, sarebbe si, aldilà della polemica sterile che si è creata, un bell’esempio di sovracomunalità. È nostra impressione però che il comportamento e le prese di posizione dei Comuni di Piombino e Suvereto non vadano certo in questo senso.
È quindi inutile tirar fuori il tema della sovracomunalità quando coloro che lo sbandierano vanno in tutt’altra direzione.
Tutto ciò lascia solo domande e perplessità e nessuna risposta.
Gruppo consiliare Campiglia Comune