Negano un piano B ma in alternativa niente
PIOMBINO 27 febbraio 2016 — “Non scambiamo vecchi progetti per nuovi piani B. Cose da fare a #Piombino ne abbiamo tante, senza far perdere di identità i nostri territori “. Questa citazione appartiene al nostro Sindaco Massimo Giuliani. Non si capisce bene a quali piani B si riferisca, ma riteniamo che la dichiarazione contenga una seria posizione di sostegno rispetto ai vecchi progetti.
Come Lista Civica, quello che abbiamo sempre temuto era una rigido mantenimento dei programmi amministrativi e politici sul solco tracciato della precedente amministrazione Anselmi. Lo stesso Regolamento Urbanistico dell’Anselmi, che doveva essere la base delle opere e dello sviluppo territoriale futuro, traeva le proprie fondamenta da progetti precedenti alla crisi industriale, per cui ad oggi non decolla nulla.
Le famose varianti urbanistiche di cui si è tanto parlato, che oggi potrebbero svincolare Piombino, almeno in parte, dalla monocultura industriale, ancora non si vedono.
Se la nostra identità territoriale la intendiamo come quella di aver inquinato un milione di metri quadrati di territorio e aver prodotto tre discariche, riteniamo che con la rottamazione navale, ulteriori discariche e la produzione di biodisel, stia sereno Giuliani, sicuramente questa identità non muterà di certo.
Noi un piano B rispetto all’investitore unico l’abbiamo proposto, un piano articolato che vede potenziamento di nautica e turismo, la rivisitazione del piano della costa urbana per rendere fruibili gli arenili e la possibilità di aprire agli investimenti privati, la sinergia fra i due poli nautici Baratti e Marina, una rinnovata funzione e autonomia della Società parchi nel controllo del territorio, una rivisitazione degli accordi di programma contenente la 398, modulando meglio le risorse disponibili. Abbiamo proposto una risposta al degrado delle Fabbricciane con il rilancio del comparto edile e un potenziamento dell’uso turistico del promontorio. Tutto questo può tranquillamente andare a braccetto con il tardivo piano A, basterebbe solo volerlo, mentre l’impressione è che tutto quello che cerca di prendere forma oggi a Piombino non faccia parte di un disegno preordinato, ma solo d’azioni estemporanee disarticolate, una specie di navigazione a vista che a nostro giudizio, pecca di un presuntuoso, personalistico conservatorismo.
(Foto di Pino Bertelli)