Nel corso del 2017 monitoraggio della falda
PIOMBINO 31 marzo 2017 — “Nel corso del 2017 dovrebbe partire una campagna di monitoraggio della falda al fine di aggiornare i dati ambientali per la progettazione degli interventi di Messa in Sicurezza Operativa della falda”. Questa la notizia più aggiornata sullo stato dell’arte della bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Piombino secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT) che, nella sua più recente newsletter, documenta sulla missione effettuata dal 13 al 17 febbraio 2017 dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali dedicata alla verifica dello stato di attuazione e delle criticità emerse nei procedimenti di bonifica delle aree ricomprese all’interno dei Siti di Interesse Nazionale (SIN).
Di seguito il resoconto fornito dalla stessa ARPAT:
Il Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Piombino è stato istituito con la L. 426/98, perimetrato con il D.M. Ambiente 10 gennaio 2000 e successivamente con il D.M. Ambiente e Tutela del Territorio 7 aprile 2006 mediante l’individuazione delle aree da sottoporre ad interventi di caratterizzazione e, in caso di inquinamento, ad attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio.
Il SIN comprende principalmente
- un polo industriale di notevoli dimensioni,
- l’area portuale di Piombino, caratterizzata sia da traffici mercantili e turistici verso le isole (Elba, Sardegna e Corsica) che dall’attività legata all’industria per l’approvvigionamento di materie prime,
- l’area della centrale termoelettrica ENEL Torre del Sale, dismessa nel marzo 2015,
- l’area marina antistante,
- le discariche di rifiuti esaurite di “Poggio ai Venti”.
La superficie totale è di circa 928,4 ettari a terra e 2015 ettari a mare.
In particolare, l’attività industriale che principalmente ha insistito sul sito è quella siderurgica che ha interessato circa 560 ettari della parte a terra del sito: tale attività, intesa come ciclo siderurgico integrale, è stata dismessa nell’aprile 2014 mentre restano ancora in produzione gli impianti di laminazione che si approvvigionano di materie prime all’esterno.
Nell’area erano presenti anche tre centrali elettriche che utilizzavano i gas prodotti dal ciclo siderurgico.
Altre attività industriali attualmente in esercizio comprendono la lavorazione di laminati e la produzione di tubi in acciaio.
Sono inoltre presenti aree, interne al perimetro industriale, mai utilizzate a fini produttivi ed aree pubbliche principalmente sul litorale settentrionale del sito.
I contaminanti nei suoli e nelle acque sotterranee hanno origine essenzialmente dalla presenza del riporto siderurgico messo a dimora nei decenni passati con uno spessore di circa tre metri sull’originario piano di campagna.
Il SIN di Piombino può essere suddiviso in due aree distinte, settentrionale e meridionale, che hanno caratteristiche diverse dal punto di vista idrogeologico.
L’area settentrionale è originata da depositi di colmata del fiume Cornia e da depositi di laguna posti al di sopra di uno strato di sabbie entro cui è localizzata la falda che, per effetto degli strati impermeabili soprastanti, presenta contaminazioni modeste.
Al di sopra dei depositi è presente, in circa i due terzi della superficie, il riporto siderurgico che ospita una falda sospesa alimentata dagli eventi meteorici e sostanzialmente separata dalla falda nelle sabbie. Quest’ultima falda mostra una contaminazione importante dovuta alla lisciviazione dei materiali presenti nel riporto.
L’area meridionale è invece caratterizzata da riporto siderurgico direttamente a contatto con le sabbie: la falda presente è unica e presenta caratteristiche di contaminazione analoghe alla falda del riporto nell’area nord.
Nel SIN sono presenti complessivamente 31 siti di cui 4 a mare: di questi 14 sono di pertinenza pubblica ed i rimanenti di pertinenza privata. I principali superamenti dei limiti di legge hanno interessato i seguenti contaminanti:
- suoli: Arsenico, Cromo totale, Vanadio, Cadmio, Zinco, Nichel, Piombo, Mercurio, Rame, IPA, Idrocarburi C>12;
- acque sotterranee: Arsenico, Ferro, Piombo, Cromo VI, Nichel, Solventi aromatici, Solventi organo clorurati, IPA, PCB, Idrocarburi totali.
Il SIN di Piombino è oggetto di un Accordo di Programma ai sensi dell’art.252-bis del D.Lgs. 152/06 stipulato il 30 giugno 2015 che ha affidato alla società Invitalia l’incarico della progettazione della messa in sicurezza operativa della falda sospesa, localizzata nei riporti, da realizzare nelle aree di proprietà ed in concessione demaniale della Società AFERPI S.p.A..
Il progetto prevede la realizzazione di un marginamento in parte fisico ed in parte idraulico della falda con possibile recupero ai fini produttivi delle acque emunte previo trattamento in impianti dedicati.
Nel corso del 2017 dovrebbe partire una campagna di monitoraggio della falda al fine di aggiornare i dati ambientali per la progettazione degli interventi di Messa in Sicurezza Operativa della falda.
Nel rapporto presentato nell’audizione è stato riepilogato lo stato dei procedimenti di bonifica di siti perimetrati nel SIN di Piombino.
I documenti relativi ai verbali delle Conferenze di Servizi Ministeriali Istruttorie e Decisorie citate sono disponibili nel sito del MATTM.