Nel parco d’Abruzzo pecore, lupi e orsi convivono

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SUVERETO 30 aprile 2017 — Par­to dall’assunto che aver­lo ucciso, scuoia­to e pos­to in “bel­la mostra” all’incrocio di strade impor­tan­ti alla per­ife­ria di Suvere­to, è atto non solo bar­baro ma stu­pido e soprat­tut­to dimostra la debolez­za e la cat­tive­ria dell’esecutore o ese­cu­tori. Vor­rei però chiedere ai tan­ti giu­di­ci buon­tem­poni che forse non è gius­to che si cerchi­no sup­po­sizioni di chi è abit­u­a­to a gettare fan­go su altri alla ricer­ca di colpevoli. L’ho det­to, per me l’esecutore è solo uno stu­pido che cer­ca rib­alte sul­la pelle degli altri, lan­cian­do il sas­so e nascon­den­do la mano, come il più vile degli esseri.
Però tut­to quel­lo che in questi mesi e anni si è det­to e ridet­to intorno al prob­le­ma del lupo, a mio modesto parere meri­ta una rif­les­sione a tut­to cam­po, alla quale vor­rei cer­care di portare un con­trib­u­to che fac­cia ragionare e con­frontare opin­ioni, sen­za dare sen­ten­ze, ma cer­can­do di stare dal­la parte del­la sosteni­bil­ità ambi­en­tale del­la vita (di tut­ti), tenen­do fer­mo lo sguar­do sull’insieme dei prob­le­mi e rifi­u­tan­do di pren­dere le cose come fos­sero car­ciofi, cioè una foglia alla vol­ta. La sosteni­bil­ità chiede ampiez­za di sguar­do e quin­di tut­to quel­lo che abbi­amo di fronte e soprat­tut­to quel­lo che vor­rem­mo per il nos­tro futuro.
Le isti­tuzioni sono il liv­el­lo adegua­to che dovrebbe avere la con­sapev­olez­za delle situ­azioni e mai affrontare le cose con leg­gerez­za ma tenen­do lo sguar­do ampio sulle tante prob­lem­atiche che con­cor­rono o deb­bono con­cor­rere alla affer­mazione del­la sosteni­bil­ità del­lo svilup­po. Da questo pun­to di vista cre­do sia sem­plice affer­mare che la pre­sen­za del lupo nei nos­tri boschi e quin­di nei din­torni è fat­to non solo nat­u­rale ma essen­ziale per man­tenere quel­la diver­sità bio­log­i­ca nec­es­saria e soprat­tut­to per­ché è preda­tore che in natu­ra serve a man­tenere un bilan­cio pos­i­ti­vo con altri ani­mali, leg­gi cinghiali, dai­ni e altri. Ad esem­pio qui ci tro­vi­amo oggi con una raz­za di cinghiali che non ha niente a che vedere con la nos­tra “raz­za marem­mana” purtrop­po estin­ta e sarebbe mag­a­ri utile che qual­cuno facesse un grande mia col­pa.
Ma questo è altro prob­le­ma che meri­ta una atten­zione, anche ques­ta non emo­ti­va, ma che sap­pia anal­iz­zare bene le situ­azioni. Riman­go disponi­bile ad appro­fondire se qual­cuno desidera far­lo e sono pron­to a dire tut­to quel­lo che pen­so e conosco nel­la mia pic­co­la e grande igno­ran­za.
Ma tor­ni­amo al lupo. Sono sei­cen­to quel­li pre­sen­ti in Toscana, e sono tan­ti gli attac­chi ver­so greg­gi che pro­ducono stra­gi anche durante il giorno. Nel­la mia conoscen­za delle cose la pri­ma che appare molto dub­bia è quel­la degli attac­chi diurni, per­ché riten­go  siano mag­a­ri frut­to di cani abban­do­nati e quin­di insel­vati­chi­ti oppure ibri­di che non han­no niente a che vedere con il lupo che a mia conoscen­za attac­ca solo di notte. Si dice che la Regione spende molto per pagare i dan­ni procu­rati dai lupi e che quin­di dob­bi­amo abbat­tere il preda­tore per far risparmi­are le casse pub­bliche. Mi viene in mente, ad esem­pio, il Par­co Nazionale d’Abruzzo, nel quale con­vivono all­e­va­tori di greg­gi con i lupi, ma anche con gli orsi, eppure quelle gen­ti han­no impara­to a con­vi­vere con questi preda­tori nat­u­rali e cer­cano di pro­teggere come pos­sono le loro greg­gi e con­tin­u­ano la loro vita in quei luoghi.
Forse sarebbe utile che si andasse a vedere come loro svol­go­no il ruo­lo di pub­bli­ca ammin­is­trazione da una parte e quel­la degli all­e­va­tori dall’altra. Ad esem­pio, da noi i rim­bor­si sono fat­ti quan­do le greg­gi ven­gono attac­cate e las­ciano sul ter­reno parte dei loro ani­mali. Ma una doman­da sorge spon­tanea: esiste una rego­la di come dovreb­bero essere tenute le greg­gi con adeguate pro­tezioni, sapen­do che il lupo è preda­tore e che può essere pre­sente? Il rim­bor­so quin­di, dovrebbe essere riconosci­u­to solo in pre­sen­za di giuste azioni a sal­va­guardia che l’allevatore dovrebbe porre in atto. La mia pre­oc­cu­pazione è quel­la che non esista niente di tut­to questo e che i rim­bor­si ven­gono fat­ti anche a chi non tutela il pro­prio gregge da poten­ziali attac­chi che in natu­ra sono non solo prob­a­bili, ma se vogliamo sosteni­bil­ità, diven­tano cer­ti.
Oggi si con­tin­ua a gri­dare al lupo, addirit­tura nel Par­co dell’Arcipelago si chiede l’estinzione del muflone, per non par­lare dei cinghiali in tut­ta l’isola d’Elba. Forse sarebbe utile che tut­ti noi ci faces­si­mo cari­co di ragionare sen­za emo­tiv­ità, per sapere che in natu­ra la bio­di­ver­sità la si garan­tisce con la pre­sen­za vera di tut­ta la scala degli ani­mali a par­tire dall’uomo, ma sen­za vedere gli uni nemi­ci degli altri, ma tut­ti con­cor­ren­ti al man­ten­i­men­to di una situ­azione ambi­en­tale che fac­cia con­vi­vere all­e­va­tori, cac­cia­tori, nor­mali cit­ta­di­ni che han­no a cuore solo un domani che non con­dan­na nes­suno, ma tro­va per ognuno lo spazio gius­to nel­la certez­za che solo insieme si potrà costru­ire un domani che pos­sa ripro­dur­si in ogni aspet­to nat­u­rale, sia veg­e­tale che ani­male.
Così facen­do cre­do che ogni essere umano diven­ta il tutore del pro­prio ambi­ente e avrem­mo anche la certez­za che squallide oper­azioni di mostra del­la cat­tive­ria e del­la stu­pid­ità insieme (lupo ucciso e scuoia­to) non solo non potreb­bero ver­i­fi­car­si, ma se vi fos­sero sareb­bero imme­di­ata­mente scop­erte e denun­ci­ate al pub­bli­co ludib­rio.

Wal­ter Gasperi­ni

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