Nell’ ATO Toscana Sud non c’è neanche trasparenza

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pervenuta in redazione

SUVERETO 19 gen­naio 2017 — Ogni giorno si man­i­fes­ta sem­pre di più il grave dan­no che ha prodot­to e con­tin­ua a pro­durre la polit­i­ca delle cosid­dette aree vaste e la scelta super­fi­ciale fat­ta dal­la Val di Cor­nia nel 2011 di entrare nell’ ATO Toscana Sud.
Sap­pi­amo che la rac­col­ta dei rifiu­ti soli­di urbani è un servizio com­p­lesso e del­i­ca­to ed è pro­prio per questo che chi è chiam­a­to a gestire tale servizio pub­bli­co essen­ziale deve oper­are con trasparen­za asso­lu­ta, sia per dimostrare come ven­gono spe­si i sol­di dei cit­ta­di­ni, sia per­ché è indis­pens­abile avere un quadro chiaro nel det­taglio dei costi delle sin­gole oper­azioni per con­tenere i costi del servizio aumen­tan­done la qual­ità.
“Da più di un mese – denun­ciano il sin­da­co Par­o­di e il vicesin­da­co Pasqui­ni (nel­la foto) — abbi­amo richiesto all’ATO Toscana sud il det­taglio dei costi uni­tari sul­la base dei quali ven­gono cal­co­lati i piani finanziari, per pot­er meglio anal­iz­zare e fare scelte sul piano oper­a­ti­vo comu­nale, ma nes­suna rispos­ta è arriva­ta. Allo stes­so tem­po i pri­mi di dicem­bre ave­va­mo richiesto al pres­i­dente dell’ATO di trasmet­tere a tut­ti i sin­daci la doc­u­men­tazione pre­dis­pos­ta dall’Anac nei con­fron­ti di Sei Toscana che era sta­ta annun­ci­a­ta all’assemblea ATO Toscana Sud  del 5 dicem­bre ma mai mostra­ta“.
All’interno dell’Ato non ci sono stru­men­ti demo­c­ra­ti­ci che per­me­t­tano ai sin­daci di rap­p­re­sentare gli inter­es­si dei cit­ta­di­ni, nes­suno ha rispos­to alla richi­es­ta di Suvere­to di bloc­care le tar­iffe fino a con­clu­sione dell’inchiesta, per pot­er portare un pun­to all’ordine del giorno del­la dis­cus­sione ser­vono un ter­zo delle quote, che sono sal­da­mente nelle mani dei Comu­ni sedi di impianti: Suvere­to ha lo 0,13% e Piom­bi­no, il Comune più grande del­la Val di Cor­nia, ha il 6%.
L’assetto dell’area non con­sente parte­ci­pazione demo­c­ra­t­i­ca da parte dei ter­ri­tori, non dà voce ai Comu­ni più pic­coli e neanche a quel­li più gran­di che non abbiano impianti sul ter­ri­to­rio; ques­ta è una forte penal­iz­zazione per i cit­ta­di­ni e un sem­pre mag­giore allon­tana­men­to delle isti­tuzioni elet­tive dalle deci­sioni che poi ricadono sui cit­ta­di­ni. La rifor­ma regionale pri­ma e le scelte suc­ces­sive del 2011 han­no tolto voce a chi rap­p­re­sen­ta i cit­ta­di­ni. Noi non ci sti­amo ma non abbi­amo da soli stru­men­ti per inter­venire: questo vor­rem­mo che fos­se chiaro a tut­ti, soprat­tut­to quan­do arriver­an­no le bol­lette.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI SUVERETO

 

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