Nell’accordo non esistono progetti credibili
CAMPIGLIA 30 aprile 2014 — Venerdì 2 maggio, ore 18, nella ztl di Venturina, incontro con i cittadini per discutere della crisi dell’industria siderurgica e delle reali prospettive di questi territori.
La crisi è gravissima. Non basta fidarsi degli accordi e delle promesse. Sono stati sottoscritti infiniti accordi tra le istituzioni nazionali, regionali e locali per risanare e ammodernare la fabbrica, per le bonifiche, per completare la 398 e rilanciare le attività del porto, per i fanghi di Bagnoli. Tutti accordi accompagnati da promesse di finanziamenti miliardari e tutti sconfessati dai fatti perché privi di concretezza, di reale fattibilità e di vera copertura finanziaria. Non deve più ripetersi. Sul porto si stanno costruendo grandi opere per la rottamazione della Concordia, ma intanto cambiano continuamente le ipotesi sul loro effettivo utilizzo : polo europeo per la rottamazioni delle grandi navi, opere marittime per il rilancio della siderurgia, cantiere per la rottamazione delle navi da guerra e, a fasi alterne, anche terminal per le navi da crociera. Speriamo che non si trasformi nell’ennesima cattedrale nel deserto.
Intanto la crisi siderurgica, da troppo tempo sottaciuta, ha presentato il conto con il fallimento della società Lucchini che getta oggi nella disperazione migliaia di lavoratori e un intero territorio.
Il giorno in cui cessava l’attività dell’altoforno è stato stipulato un ennesimo accordo nel quale ritornano gli stessi temi affrontati e non risolti in questi anni: le bonifiche, il risanamento ambientale della fabbrica, il prolungamento della 398 fino al porto che resta però subordinata alla realizzazione dell’autostrada Tirrenica.
Sul campo resta ancora la vendita dello stabilimento Lucchini e l’individuazione delle imprese che dovrebbero contribuire al rilancio industriale e al reimpiego dei lavoratori. Nell’accordo siglato sta scritto che non esistono progetti per la riconversione industriale di Piombino. Ce n’è a sufficienza per dubitare che questo accordo si traduca in azioni concrete e non bastano certo le rassicurazioni di chi ha sottoscritto quelli falliti.
Non c’è più tempo per le illusioni. Servono progetti credibili, con finanziamenti certi e con soggetti pubblici e privati che sappiano creare lavoro duraturo e non illusioni. Non possono essere sprecate le poche risorse disponibili. Serve anche una visione più ampia di quella che è stata messa in campo fino ad oggi, circoscritta alla sola Lucchini. Sarà più agevole uscire dalla crisi se sapremo guardare all’insieme delle opportunità che offrono i nostri territori.
Pensiamo che ci sia bisogno di verità e del pieno coinvolgimento dei cittadini. Delegare è stato un errore e ora serve maggiore partecipazione.
Comune dei Cittadini