Nessuna sanatoria e più controlli sul Park Albatros

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SAN VINCENZO 12 otto­bre 2016 — Le recen­ti vicende che han­no riguarda­to San Vin­cen­zo per l’uso del ter­ri­to­rio (Park Alba­tros), la ges­tione di servizi pub­bli­ci (men­sa sco­las­ti­ca) e la con­fis­ca di immo­bili in base alla nor­ma­ti­va anti­mafia sono state dis­cusse dall’assemblea dei soci di Lib­era e delle Asso­ci­azioni locali ader­en­ti al Pre­sidio “Rossel­la Casi­ni”. Nel­la stra­grande mag­gio­ran­za di questi ed altri casi sim­ili, sono sta­ti sogget­ti terzi, rispet­to al Comune, a con­trol­lare, seg­nalare e soll­e­vare ques­tioni di legit­tim­ità sull’uso del ter­ri­to­rio e sui servizi. Questo a nos­tro avvi­so evi­den­zia la neces­sità di met­tere il val­ore del “con­trol­lo ammin­is­tra­ti­vo” al cen­tro dell’azione del Comune e di poten­ziarne il sis­tema dei con­trol­li, che si sono dimostrati inadeguati. Ques­ta situ­azione (comune a tante realtà del Paese) rischia di esporre il nos­tro ter­ri­to­rio, le attiv­ità eco­nomiche, la coe­sione sociale, all’attenzione di inter­es­si e inves­ti­men­ti di prove­nien­za poco chiara o non rispet­tosi delle leg­gi. Certe pre­sen­ze, quan­do si inse­di­ano, “inquinano” la stes­sa con­viven­za civile e le regole del­la con­cor­ren­za, met­tono in dif­fi­coltà imp­rese e lavo­ra­tori che invece la legge la rispet­tano, pur con tutte le com­p­lessità del caso. Fragilità che potreb­bero innescare anche un poten­ziale ricat­to sui posti di lavoro, “mes­si in dis­cus­sione” da inizia­tive ammin­is­tra­tive o giudiziarie che sanzio­nano imp­rese che agis­cono irre­go­lar­mente o com­met­tono abusi/reati. I fat­ti ricor­dati seg­nalano una situ­azione quan­tomeno prob­lem­at­i­ca, da appro­fondire e leg­gere atten­ta­mente, non solo con i para­metri del con­fron­to e del­la polem­i­ca (legit­ti­mi e impor­tan­ti) tra for­mazioni politiche. Lib­era agisce per­ché le Isti­tuzioni, tutte, siano for­ti e cred­i­bili, per­ché abbiano, insieme alla soci­età civile, sem­pre più con­sapev­olez­za che episo­di e vicende, scol­le­gate tra loro, pos­sono deter­minare un con­testo di debolez­za davan­ti a ten­ta­tivi di infil­trazioni peri­colose. Per questo Lib­era seg­nala, pro­pone, crit­i­ca, sol­lecita par­tendo dall’idea che la legal­ità non è un fine, ma lo stru­men­to per affer­mare la gius­tizia sociale e l’assunzione di atten­zione e respon­s­abil­ità di tut­ti i cit­ta­di­ni nei con­fron­ti dei “beni pub­bli­ci”. Da qui nasce la richi­es­ta all’Amministrazione Comu­nale di agire a tutela del Comune e dei cit­ta­di­ni e, vista la doc­u­men­tazione non cor­rispon­dente al vero del­la Vari­ante pre­sen­ta­ta dal­la soci­età pro­pri­etaria del Park Alba­tros, di ANNULLARE in auto­tutela il pro­ced­i­men­to in ques­tione (Delibere GC 181 e 186 del 2016). Altri­men­ti i sogget­ti chia­mati ad esprimer­si sul­la Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca e a seder­si alla Con­feren­za di Copi­ani­fi­cazione Regionale si tro­ver­an­no a val­utare su doc­u­men­tazione non cor­rispon­dente alla realtà. A questo propos­i­to chiedi­amo anche all’Amministrazione Comu­nale di far­si pro­motrice ver­so gli Ordi­ni pro­fes­sion­ali affinché ver­i­fichi­no la com­pat­i­bil­ità, rispet­to ai pro­pri ordi­na­men­ti giuridi­ci ed eti­ci, dei com­por­ta­men­ti tenu­ti in ques­ta vicen­da dai pro­fes­sion­isti loro asso­ciati e, nel caso, di pren­dere i provved­i­men­ti con­seguen­ti. E’ fon­da­men­tale altresì che l’AC garan­tis­ca che il ripristi­no delle aree occu­pate abu­si­va­mente e ogget­to dell’Ordinanza di demolizione e ripristi­no emes­sa dal Comune avven­ga in maniera inte­grale. Sarebbe, infat­ti, un seg­nale dev­as­tante per tut­ta la soci­età se dopo aver commes­so un abu­so di tale por­ta­ta le pro­ce­dure urban­is­tiche pros­eguis­sero come se nul­la fos­se accadu­to, arrivan­do ad approvare ciò che era sta­to real­iz­za­to abu­si­va­mente! ‑1- Vicen­da del tut­to diver­sa, ma altret­tan­to ril­e­vante per il modo con cui è sta­ta affronta­ta dal Comune, è la ges­tione del­la men­sa sco­las­ti­ca comu­nale da parte del­la soci­età Viven­da. Anche in questo caso il sis­tema dei con­trol­li dell’Ente ha mostra­to lim­i­ti allar­man­ti, pur aven­do a dis­po­sizione un Capi­to­la­to d’appalto pre­ciso e det­taglia­to pro­prio in relazione al con­trol­lo. Davan­ti a con­tes­tazioni soll­e­vate da isti­tu­ti con­trol­lori, per tutela pro­pria e degli inter­es­si pub­bli­ci, il Comune avrebbe potu­to avviare una pro­ce­du­ra di accer­ta­men­to e con­tes­tazione for­mali nei con­fron­ti del­la soci­età gestrice del servizio. Azione che avrebbe chiar­i­to la volon­tà del Comune di inter­venire rap­i­da­mente e con deci­sione nei con­fron­ti del­la soci­età, facen­do capire che deter­mi­nati com­por­ta­men­ti non sono tollerati e inseren­do tali com­por­ta­men­ti nel­la val­u­tazione gen­erale del servizio reso da Viven­da, anche in vista delle suc­ces­sive gare di appal­to per lo stes­so servizio. Siamo cer­ti che per il futuro episo­di del genere tro­ver­an­no in Comune un altro tipo di atten­zione. Così come dovrebbe essere inter­esse pri­mario di ogni Ammin­is­trazione comu­nale che i cittadini/utenti di servizi impor­tan­ti come la men­sa sco­las­ti­ca siano costan­te­mente infor­mati e coin­volti in tutte le vicende che li riguardano: ancor di più in casi che, come questo, han­no ris­volti tali da finire in Tri­bunale. E’ nec­es­sario che una par­ti­co­lare atten­zione vada pos­ta sulle modal­ità con cui le imp­rese agis­cono nel nos­tro ter­ri­to­rio, tan­to più alla luce di fat­ti che, in questo caso, han­no riguarda­to la Hold­ing del­la soci­età Park Alba­tros e Viven­da, in vicende scol­le­gate e in altre par­ti d’Italia. La pri­ma coin­vol­ta, con un’altra soci­età del grup­po, in un abu­so sim­i­lare in un campeg­gio di Acil­ia, la sec­on­da apparte­nente al Con­sorzio “La Casci­na” toc­ca­to dalle indagi­ni di Mafia cap­i­tale. Rite­ni­amo indis­pens­abile che Isti­tuzioni, forze politiche ed eco­nomiche, asso­ci­azioni e cit­ta­di­ni affer­mi­no con forza che a San Vin­cen­zo non c’è pos­to per chi opera al di fuori del­la legge, sia essa la grande impre­sa sia essa la dit­ta indi­vid­uale. Diver­sa­mente diven­ta poco cred­i­bile quell’Istituzione che chiede ai soli sin­goli cit­ta­di­ni (ital­iani e stranieri) il rispet­to delle regole, dimostran­do di essere forte con i deboli e debole con i for­ti. La neces­sità di atten­zione su cosa, chi e come si muove nell’economia del nos­tro ter­ri­to­rio è per noi raf­forza­ta dall’esistenza di alcu­ni appar­ta­men­ti nel nos­tro Comune con­fis­cati dal­la Mag­i­s­tratu­ra livor­nese in base alla nor­ma­ti­va anti­mafia, di pro­pri­età di un noto pregiu­di­ca­to di Dono­rati­co già con­dan­na­to in pas­sato in via defin­i­ti­va a 10 anni per usura ed altro. Immo­bili che fan­no parte di una con­fis­ca per com­p­lessivi 4 mil­ioni di euro. Sin­to­mo questo di un’azione avvi­a­ta da tem­po nel nos­tro Comune da parte del sogget­to in ques­tione. Ciò a dimostrazione che anche San Vin­cen­zo è già ter­reno di inves­ti­men­ti che derivereb­bero da ric­chezze accu­mu­late in maniera ritenu­ta ille­gale dal­la Mag­i­s­tratu­ra. In questo caso sono coin­volti anche alcu­ni pro­fes­sion­isti del­la cosid­det­ta “zona gri­gia” per man­cate comu­ni­cazioni rel­a­tive a oper­azioni finanziarie effet­tuate dell’accusato. Su tut­to ciò chiedi­amo che vi sia un dibat­ti­to pub­bli­co in un Con­siglio Comu­nale aper­to agli inter­ven­ti di cit­ta­di­ni e asso­ci­azioni.

LIBERA — Pre­sidio “Rossel­la Casi­ni” LIBERA San Vincenzo/Castagneto C.cci (LI)

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