Se nessuno parla con i lavoratori

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 27 gen­naio 2018 — Siamo in cam­pagna elet­torale e Piom­bi­no è cadu­ta nel dimen­ti­ca­toio.
Issad Rebrab non è sta­to scel­to da noi, ce l’hanno impos­to e adesso tut­ti vogliono scari­car­lo nel modo più sbaglia­to. Sì per­ché il con­tenzioso sarebbe un errore e un peri­co­lo per tut­ti. Il gov­er­no vis­to che lo ha scel­to deve pren­der­si cari­co del­la situ­azione.
Nel nos­tro Paese i tem­pi dei con­tenziosi legali sono lunghissi­mi. Tut­ti ne sono con­sapevoli, nonos­tante ciò la strate­gia che è sta­ta intrapre­sa per risol­vere la vicen­da Afer­pi è pro­prio ques­ta. Una “non strate­gia” dal pun­to di vista sin­da­cale.
Sarà la cosa migliore per i lavo­ra­tori e per questo ter­ri­to­rio?
L’unico dato cer­to sono i tem­pi. Molto prob­a­bil­mente passer­an­no anni. Quali saran­no le con­seguen­ze per i lavo­ra­tori?
Forse qual­cuno non ha capi­to che per i lavo­ra­tori dell’indotto gli ammor­tiz­za­tori sociali sono ter­mi­nati.
Siamo in emer­gen­za.
Nonos­tante questo si con­tin­ua a “trattare” con il gov­er­no sen­za alzare l’asticella delle richi­este, si trat­ta con il sor­riso come se nul­la fos­se.
Ma è il gov­er­no che deve decidere una vol­ta per tutte se con­tin­uare a trattare i lavo­ra­tori Piom­bi­ne­si come di serie B o se inter­venire, come a Taran­to, con la Cas­sa deposi­ti e presti­ti. Lo potrebbe fare in parte­ci­pazione con Rebrab oppure, vis­to che non ci sono vie d’uscita, nazion­al­iz­zan­do l’intero sta­bil­i­men­to.
La siderur­gia è un set­tore strate­gi­co e vis­to che l’I­talia è sem­pre il ter­zo paese man­i­fat­turiero avrà sem­pre bisog­no di pro­durre acciaio. Nazion­al­iz­zare vor­rebbe dire non sven­dere il set­tore a multi­nazion­ali straniere più inter­es­sate a super­ari i dazi imposti per le multi­nazion­ali fuori dal­l’Eu­ropa che ai siti pro­dut­tivi.
Ai lavo­ra­tori dici­amo di non far­si con­fondere. Questi sin­da­cati si “scan­dal­iz­zano” quan­do sentono la paro­la nazion­al­iz­zazione ma non si sono mai scan­dal­iz­za­ti quan­do c’era da stare buoni durante l’approvazione del jobs act o la rifor­ma delle pen­sioni. Nes­suno si è scan­dal­iz­za­to trop­po quan­do è sta­to aboli­to l’articolo 18. È solo una ques­tione di volon­tà.
L’Unione Sin­da­cale di Base con­tin­ua a credere che sia arriva­to il momen­to di rompere i vec­chi equi­lib­ri sin­da­cali e politi­ci. Rompere con gli accor­di più o meno tac­i­ti e ridare la paro­la final­mente ai lavo­ra­tori e alle lavo­ra­tri­ci.

Unione Sin­da­cale di Base Piom­bi­no

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