Niente blocco Tari e niente commissario prefettizio
SUVERETO 7 dicembre 2016 — “Una decisione politica ha reso antieconomica la gara di assegnazione della gestione rifiuti in Ato Sud. I sindaci dei Comuni sede di impianti hanno deciso in modo che le altre concorrenti fossero escluse, nella salvaguardia degli impianti e delle popolazione limitrofe agli stessi.”
Con questa dichiarazione il sindaco di Siena, Bruno Valentini, apre la discussione dell’assemblea Ato sud svoltasi a Siena il 5 dicembre scorso. All’ordine del giorno di quella assemblea oltre alla presa d’atto delle dimissioni del direttore Corti, attualmente agli arresti domiciliari, anche le comunicazioni inviateci da Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, sulle procedure che intende percorrere sul Sei Toscana.
Parole che mi hanno lasciato basito quelle pronunciate dal sindaco di Siena. La bufera giudiziaria, che si è abbattuta su Sei Toscana e su Ato sud a seguito delle indagini circa la turbativa d’asta dell’assegnazione del servizio, con queste affermazioni prende, a mio avviso, una piega decisamente politica, con un’ ingerenza che ci sarebbe stata prima della stesura della gara stessa dove i sindaci stabilivano, non solo dei paletti per garantire, come dovrebbero, il miglior servizio al miglior costo, ma condizioni svantaggiose per chiunque volesse partecipare al di fuori del raggruppamento di aziende che già in loco gestivano il servizio ed erano proprietarie degli impianti.
Il Presidente di Ato, Ghinelli, sindaco di Arezzo, mette inoltre a conoscenza l’assemblea delle comunicazioni di ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e ci chiede di esprimersi per dare la nostra opionione non vincolante sulla possibilità di sostituire il consiglio di amministrazione di Sei Toscana (che ha dato alcuni giorni fa le dimissioni in blocco) con dei commissari prefettizi ad acta.
Su questo passaggio che vedeva molti sindaci, tra cui me, l’assemblea si è spaccata. Molti sindaci, specie della parte sud della provincia di Grosseto, che invocavano il commissario e tutti gli altri, se vogliamo dargli una lettura politica quelli che guidano giunte PD, che volevano evitare questa soluzione. Al momento del voto quegli stessi sindaci hanno abbandonato l’aula, facendo venire meno il numero legale e di fatto impedendo la votazione.
La presenza di un commissario, come ribadito dal sindaco di Arezzo, in questo momento di incertezza generale potrebbe garantire un’ azione superpartes e, visto che non abbiamo niente di cui preoccuparsi, sarebbe opportuno che proprio la Prefettura metta le mani nelle carte e nei conti di Sei Toscana.
In quella sede avevo anche portato all’attenzione la proposta di deliberare il blocco delle tariffe TARI per i prossimi anni, fin quando la magistratura non avesse concluso il suo iter e avesse stabilito o meno se i costi del servizi sono congrui. Purtroppo nessun sindaco ha sostenuto questa mia proposte, e siccome da statuto ATO, serve almeno il 33% delle quote per metter in votazione una delibera, questa non ha avuto seguito. Trovo estremamente grave ed irresponsabile la posizione assunta dagli altri sindaci. Bloccare le tariffe era un azione concreta e pratica per dare trasparenza alla nostra azione e soprattutto tutelare i cittadini.”