Niente fusione? Allora ognuno per conto suo

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 27 novem­bre 2013 — Dopo essere sta­ti bat­tuti sul­la fusione ora non sono disponi­bili nep­pure a far lavo­rare insieme gli uffi­ci di Campiglia e Suvere­to. Sul­la fusione man­ca­ta han­no scrit­to un’al­tra brut­ta pag­i­na del­la polit­i­ca locale. Non è bas­ta­to il sec­co no dei cit­ta­di­ni di Suvere­to (82%) e la bassis­si­ma parte­ci­pazione al voto di quel­li di Campiglia (26%) per far riflet­tere il PD. Il grup­po di mag­gio­ran­za a Campiglia ha approva­to un ordine del giorno nel quale sta scrit­to che i cit­ta­di­ni che non han­no con­di­vi­so la fusione han­no espres­so posizioni “con­ser­va­tri­ci ori­en­tate all’isolazionismo e al con­trasto tra i cit­ta­di­ni dei vari Comu­ni”.
Non li ha nep­pure sfio­rati l’idea che la loro deci­sione sia sta­ta improvvisa­ta e pri­va di argo­men­tazioni suf­fi­ci­en­ti. No, la col­pa è dei cit­ta­di­ni ret­ro­gra­di che non han­no capi­to i van­tag­gi del­la fusione. Fin qui niente di nuo­vo, ma l’ordine del giorno approva­to va oltre. Sic­come i cit­ta­di­ni di Suvere­to si sono resi respon­s­abili di aver rifi­u­ta­to di sciogliere il pro­prio Comune, l’amministrazione campigliese ora non è più disponi­bile nep­pure a pros­eguire l’associazione delle fun­zioni avvi­a­ta nel 2011, quel­la pre­vista dalle leg­gi nazion­ali che essi stes­si han­no approva­to e che impon­gono entro il 2013 ai Comu­ni sot­to 5.000 abi­tan­ti di avvaler­si delle risorse pro­fes­sion­ali dei Comu­ni lim­itrofi più gran­di, facen­do lavo­rare insieme gli uffi­ci. Per questo non ser­vono né risorse, né per­son­ale aggiun­ti­vo, ma dopo il ref­er­en­dum tut­to questo è diven­ta­to impos­si­bile per­ché l’amministrazione di Campiglia “non dispone delle risorse finanziarie ed umane per far­si cari­co dell’associazione di tutte le fun­zioni”. E’ una posizione che con­sid­e­ri­amo grave per­ché pri­va di fon­da­men­to, ani­ma­ta solo da spir­i­to ritor­si­vo ver­so chi si è oppos­to alla fusione. Inoltre non cor­risponde affat­to alla volon­tà dei nos­tri cit­ta­di­ni per i quali i Comu­ni, gran­di e pic­coli, devono invece lavo­rare insieme risparmian­do sul per­son­ale e miglio­ran­do la qual­ità dei servizi.
L’ordine del giorno è sta­to pre­sen­ta­to dal PD in con­trap­po­sizione a quel­lo del Comune dei Cit­ta­di­ni che,  al con­trario, prevede­va la con­fer­ma del­la disponi­bil­ità del nos­tro Comune per il com­ple­ta­men­to del­la rior­ga­niz­zazione già avvi­a­ta con il Comune di Suvere­to. Nel­lo stes­so tem­po sol­lecita­va la ripresa del­la col­lab­o­razione con gli altri Comu­ni del­la Val di Cor­nia come base per più ampie relazioni ter­ri­to­ri­ali.
Il nos­tro ordine del giorno è sta­to respin­to, men­tre la mag­gio­ran­za da sola (il Pdl era assente) si è vota­to il pro­prio. Forse non se ne sono resi con­to, ma a dividere i cit­ta­di­ni di Suvere­to e Campiglia sono pro­prio loro. C’è solo da con­fi­dare sul fat­to che i nos­tri cit­ta­di­ni sapran­no guardare oltre le ritor­sioni di chi li ammin­is­tra.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

Commenta il post