Niente referendum? Allora via tutti in piazza
PIOMBINO 30 gennaio 2019 — Abbiamo appreso che il ricorso presentato dal Comitato Referendario e dal Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia contro la bocciatura del referendum in merito alla vendita delle quote della SpA RIMateria ai privati è stato respinto. I tempi per un altro eventuale ricorso non ci sono, vista la ferrea determinazione del Comune di procedere al più presto alla vendita delle azioni.
Abbiamo fatto il ricorso per difendere un importante strumento democratico: il referendum. Volevamo dare voce ai cittadini su una vicenda molto osteggiata nella nostra città, la costruzione di una nuova enorme discarica. Il referendum, rammentiamo, era solo consultivo! Il referendum avrebbe permesso di discutere una delle più importanti scelte, non comprese nel programma elettorale e quindi senza nessun mandato, che questa amministrazione a fine vita sta con ostinazione portando avanti.
Se vi fosse stata la volontà politica del Comune di Piombino di ascoltare il parere dei cittadini , il sindaco in ogni momento avrebbe potuto convocare un’assemblea straordinaria dei soci Asiu nella quale proporre di annullare la decisione della vendita delle azioni rimanenti, in attesa del pronunciamento della cittadinanza con il referendum. Del resto, la sospensione di 60 giorni della vendita dimostra la capacità di influire in modo determinante sulle decisioni degli altri Comuni soci di Asiu in liquidazione.
Perché tutto ciò non si è verificato? La risposta è semplice. Il Comune di Piombino vuole fare sparire il debito pari a decine di milioni di euro accumulato da Asiu ed ereditato da RIMateria.
La gestione dei rifiuti urbani è passata per legge dai Comuni all’ATO, nel nostro caso a Sei Toscana che porta i nostri rifiuti alla discarica di Grosseto. Da quel momento Asiu non aveva più motivo di esistere, tutti i lavoratori e gli impianti potevano passare sotto il controllo di Sei Toscana. La discarica Asiu poteva essere chiusa e messa in sicurezza.
Ma, seguendo questa via, il debito ed il disastro impiantistico Asiu, di cui il Comune di Piombino è socio di maggioranza, sarebbero emersi insieme alle responsabilità! Responsabilità che si sono volute nascondere a tutti i costi! Così si è inventata una nuova società, RIMateria, che avrebbe trattato non più i rifiuti urbani ma solo gli speciali, società in cui fare confluire Asiu. In questa avventura sono stati coinvolti anche parte di lavoratori non fatti assumere in Sei. Il fine di RIMateria è quello di ripianare i debiti ed il nuovo progetto ne è la conferma più evidente! Fare sparire ogni responsabilità dei 20,8 milioni di debiti, un’altra decina di milioni di euro per il mancato accantonamento per la chiusura e altri milioni ancora per la messa a norma degli impianti. Un buco complessivo che si aggirava sui 50 milioni! Vista la situazione debitoria ed il disastro impiantistico della vecchia discarica, l’ingresso dei privati era indispensabile. Privati a cui sono garantiti profitti immediati con l’ampliamento della vecchia discarica e futuri enormi guadagni con la nuova discarica. Finora la discarica ha procurato solo disagi e danni alla comunità, non ha accolto nessun rifiuto proveniente dal SIN ma ha riempito una parte importante del nostro territorio, posta proprio all’ingresso della città, con rifiuti industriali e forse anche pericolosi provenienti da fuori: per questo continuiamo e continueremo a chiedere i carotaggi.
Oggi l’amministrazione comunale sostiene il nuovo piano RIMateria, funzionale agli interessi dei privati, che vuole costruire una nuova discarica da 2,850 milioni di metri cubi a fianco dell’attuale. Nuova discarica che rappresenterebbe un grave pericolo per il tessuto agricolo, turistico e imprenditoriale della zona. Una nuova discarica che insieme a nuove industrie che intendono trattare rifiuti a Piombino niente hanno a che vedere con le esigenze di rilancio delle acciaierie o delle esigenze locali, ma formano un polo nazionale di trattamento e stoccaggio rifiuti industriali anche pericolosi. Le industrie che trattano rifiuti daranno pochissima occupazione, peggioreranno la situazione ambientale ed impediranno la fondamentale diversificazione.
Il Comitato Salute Pubblica si sta già attivando per un eventuale ricorso al TAR se la Regione doveses, incredibilmente dato le molteplici criticità ambientali, norme di legge avverse, approvare la Valutazione di Impatto Ambientale richiesta da RIMateria per la nuova discarica.
Per rispondere alle domande e per spiegare le prossime iniziative che intendiamo intraprendere saremo, sabato 2 febbraio, in Piazza Cappelletti dalle ore 10,30 e se il tempo non lo consentisse nella saletta dell’Arsenale a fianco alla piazza.
Vi aspettiamo, non lasciamo che il nostro territorio e la nostra salute siano martoriati oltre che da un SIN da bonificare, anche da società che trattano e stoccano rifiuti industriali.
Nell’occasione sempre sabato 2 febbraio alle ore 11 è indetta a Piombino, presso la sala del quartiere “Porta a terra” in Piazza Cappelletti, una conferenza stampa sulle recenti vicende della bocciatura del quesito referendario e sulla vendita a Navarra del secondo 30% di RIMateria.
Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia