No a un Comune unico tra Campiglia e Suvereto
La nostra Val di Cornia porta sulle proprie spalle una storia del governo unitario che ha consentito periodi di grande tensione politica e istituzionale molto positiva, che ha saputo cogliere gli aspetti qualificanti e per i quali era, non solo giusto, ma anche necessario mettere in campo azioni comuni che davano chiaramente una visione netta della nostra vallata, vista e concepita come “Città territorio”.
Purtroppo negli ultimi decenni le cose sono state sempre meno qualificanti, la tensione unitaria è venuta meno, fino a consentire alla legge nazionale di cancellare il Circondario e con esso ogni forma di collaborazione istituzionale. Magari ogni tanto ci siamo trovati di fronte a idee che correvano in avanti senza curarsi troppo delle forme, della storia e del valore istituzionale nel suo complesso.
Non si è riusciti a metter in piedi l’Unione dei Comuni per la Val di Cornia, che era, ed ha mio parere è ancora oggi, soluzione adeguata al livello che avevamo raggiunto nel governo comprensoriale. Ed allora mentre rischiamo che la legge ci obblighi a mettere la gestione delle funzioni in forma associata, qualcuno pensa che possiamo fare il passo finale, comune unico tra Campiglia Marittima e Suvereto.
Trovo l’idea alquanto labile e poco basata su una forza oggettiva delle cose, piuttosto mi sembra di leggervi una estrema debolezza della politica (di maggioranza si intende) che ha fronte della propria incapacità a governare processi essenziali che sappiano guidare il territorio, in forma unitaria, sulle strade del futuro, non trova di meglio che tentare la semplificazione della sorpresa pensando che in trenta giorni si possa decidere che la soluzione di tutti i guai derivati dalla mancanza di risorse, si superano soltanto cancellando un comune.
Sono tra quelli che vedono nel comune unico una adeguata prospettiva al governo della Val di Cornia, ma lo vedo come processo unitario totale, quindi con tutti i comuni che la compongono e soprattutto come un processo che ogni giorno aggiunge un pezzo importante alla gestione unitaria, proponendo ogni giorno riflessioni collettive e ragionate, per dimostrare ogni aspetto della convenienza dell’operazione, senza far sentire nessuno come inutile o addirittura dannoso.
Ultima cosa che mi preme sottolineare è quella che rivendica la necessità di coinvolgimento dei cittadini, che non si può fare in un solo mese, e non possiamo certamente consentire a nessuno di cancellare una storia importante. Lo stesso risultato delle ultime elezioni politiche dovrebbe aver insegnato che dalle stanze della vecchia politica non nascono cose apprezzate dai cittadini in generale e giovani in particolare. Non sono più giovane, ma posso affermare che mi sento molto vicino a tutte quelle sensazioni espresse.
Walter Gasperini