No al PD sulla commissione pari opportunità
PIOMBINO 18 maggio 2015 — Della proposta PD condividiamo solo l’esclusione della componente maschile. Per il resto siamo dispiaciute e dispiaciuti dalla mancata opportunità di cambiamento. Eravamo convinti e convinte che l’ass. Pellegrini avrebbe riguardato proprio quelle che erano le volontà originarie che dettero vita alla prima Commissione dell’allora giunta Guerrieri: l’apertura sì al mondo femminile, ma un’apertura vera, fatta di libera partecipazione e libera adesione. Allora infatti si stabilì che non solo le associazioni femminili che avessero nel proprio statuto un richiamo alle Pari Opportunità potessero aderire, ma anche ogni singola donna in quanto tale avrebbe potuto farlo. Tutti coloro che accusano questa posizione di populismo, sono invitati a controllare i dati della partecipazione di quella prima Commissione Pari Opportunità, presieduta sì da una donna delle istituzioni (Raffaella Biagioli prima Consigliera e poi Presidente del Consiglio Comunale) ma densa di attività e realizzazioni concrete fatte anche da cittadine comuni. Certo era una Commissione meno politicamente gestibile, ma era proprio questo la sua forza: la Commissione voleva rendere conto del proprio operato alle donne, non alla maggioranza politica presente in Consiglio. Eppure si commette un errore enorme se si pensa che i due interessi non possano collimare: quella Commissione per le Pari Opportunità è sempre stata un fiore all’occhiello per l’amministrazione, perché di progetti ne portò e realizzò tanti e taluni molto importanti, dall’apertura del Centro contro la violenza, all’Incubatore donna di cui oggi evidentemente non si ricorda l’origine..
Facciamo un appello all’assessore Pellegrini perché ne conosciamo la sensibilità affinché investa un minimo del suo prezioso tempo nella consultazione della composizione dell’allora democratica CPO.
UN’ALTRA PIOMBINO