No all’ampliamento del porto di Salivoli

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PIOMBINO 20 mag­gio 2015 — Fa piacere che vi sia un ampio con­sen­so fra le forze politiche in mer­i­to all’ ampli­a­men­to dl por­tic­ci­o­lo di Salivoli, come affer­ma­to sul­la stam­pa da un autorev­ole mem­bro del­la giun­ta.
Vor­rà dire che la battaglia sara’ più dura per chi vuole affer­mare il prin­ci­pio del bene comune con­tro un evi­dente inter­esse di parte, se pur legit­ti­mo.
Salivoli è pri­ma di tut­to dei cit­ta­di­ni che anni fa videro vio­lentare l’u­ni­ca vera spi­ag­gia urbana del­la cit­ta’.
Piom­bi­no ha un ter­ri­to­rio costiero vas­to con ampie oppor­tu­ni­ta’ ubica­tive per gli appro­di, ma si è volu­to inter­venire nel pos­to sbaglia­to.
Ora si par­la di ampli­a­men­to e di ulte­ri­ore aggres­sione a quel­la porzione di mare.
L’am­min­is­trazione fac­cia come crede e pren­da le deci­sioni che ritiene più oppor­tune, per­al­tro dal­l’ar­ti­co­lo in ques­tione già si capisce quale sarà purtrop­po l’ori­en­ta­men­to.
Sicu­ra­mente non tro­verà solo accondis­cen­den­za, ci sarà pre­sum­i­bil­mente un fronte autorev­ole che esprimerà la pro­pria con­tra­ri­età con pre­cise ed inequiv­o­ca­bili moti­vazioni.
I no all’ampliamento del mari­na non saran­no solo pregiudiziali, ma alcu­ni anche pro­pe­deu­ti­ci ad una pre­cisa e chiara conoscen­za dei mec­ca­n­is­mi e delle prob­lem­atiche, nonché del ter­ri­to­rio e delle sue poten­zial­ità.
Uno svilup­po vero sarebbe sta­to altrove con tutte le nec­es­sarie con­dizioni, ma al con­trario si optò per Salivoli.
La nau­ti­ca da dipor­to è un set­tore a sé con una fil­iera che non può essere iden­ti­fi­ca­bile con il tur­is­mo tradizionale, ma che fun­ziona se vi sono una serie di impli­cazioni, come ampie aree ret­rostan­ti da uti­liz­zare ed adeguati col­lega­men­ti di sup­por­to, che a Salivoli non sono ipo­tiz­z­abili.
Il por­tic­ci­o­lo in ques­tione è nato come stru­men­to di lot­tiz­zazione e tale è rimas­to, sen­za nes­sun ulte­ri­ore incre­men­to e svilup­po del set­tore del­la nau­ti­ca da dipor­to.
Per­al­tro, se saran­no real­iz­za­ti i 1.500 posti bar­ca di Pog­gio Bat­te­ria e del­la Chiusa, non c’è neces­sità degli ulte­ri­ori 300 a Salivoli.
Sal­vo che non si trat­ti esclu­si­va­mente di un’operazione pret­ta­mente com­mer­ciale per esi­gen­ze eco­nomiche e ges­tion­ali del­la strut­tura del Mari­na, oppure che vi sia la con­sapev­olez­za che i prog­et­ti legati al polo del­la nau­ti­ca del por­to non si real­izzer­an­no mai.
Su queste ques­tioni è oppor­tuno che il sin­da­co e la giun­ta si esp­ri­mano in modo chiaro e pre­ciso, e se lo facessero subito, in tem­pi non sospet­ti, la cosa sarebbe oltremo­do gra­di­ta.

Lui­gi Cop­po­la

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