No per mezzo secolo e poi ecco via Amendola
Dagli anni ’60 a Piombino non si era più costruito in prossimità delle spiagge o addirittura sulle stretta striscia tra una strada e la spiaggia. Tra il 2005 ed oggi ben due sono stati gli interventi edilizi che hanno contraddetto questa scelta urbanistica che è insieme ambientale e di libertà di fruizione per tutti i cittadini: si tratta dell’intervento in via Amendola per e di quello per una residenza turistico alberghiera a Salivoli.
Vediamo il primo.
Tra il 2005 ed il 2006 viene approvato il Piano Particolareggiato della Costa urbana e del promontorio del Falcone con contestuale variante al PRG vigente che prevede in via Amendola delle attrezzature ludico-ricreative e sportive (piscine, spazio sportivo multi-uso e relativi servizi) ed un bar ristorante, una piccola unità ricettiva ed infine sulla falesia sottostante, recuperando e riqualificando le piattaforme in cemento esistenti, alcuni blocchi di cabine e di servizi per la balneazione. Complessivamente 2500 metri cubi da attuare su aree di proprietà comunale e/o demaniale da assegnar a privati con bandi di evidenza pubblica. Si tratta di aree a suo tempo acquisite dal Comune per verde pubblico a disposizione dei cittadini in una zona densamente popolata.
Alcuni tentativi di vendita vanno a vuoto ma alla fine va in porto un bando per la vendita e la concessione di suolo pubblico che prevede la vendita di circa 7.823 terreni con un prezzo netto a base d’asta di 240 mila euro, la concessione di 902 mq di suolo pubblico per 29 anni con un canone di concessione a base d’asta di 36.260 euro, la progettazione complessiva e realizzazione di un centro ludico-ricreativo e balneare.
Gli interventi, così dice il bando, si articolano in due settori: il primo, a ovest, comprende la realizzazione di attrezzature sportive e ludico ricreative con relativi servizi, piscine, un chiosco bar, un bar ristorante, una struttura di ricettività turistica di tipo affittacamere per un massimo di 12 letti, un alloggio per il custode, un centro balneare dotato di cabine, spogliatoi, pontile per attracco natanti, parcheggio a servizio delle attività.
Nel settore a est dell’ambito, invece, sono previste aree a verde pubblico attrezzato e di belvedere da riqualificare e ripiantumare, l’ampliamento e la sistemazione del parcheggio pubblico esistente, il rifacimento dei due percorsi pedonali pubblici di accesso al mare, la sistemazione della falesia con interventi di ingegneria ambientale, la sistemazione delle piattaforme in cemento esistenti da recuperare e mantenere alla fruizione pubblica. Tutti interventi, questi ultimi, che saranno realizzati a scomputo degli oneri di urbanizzazione.
Durante le procedure per l’approvazione del progetto presentato a seguito di un diniego della Soprintendenza vengono bloccate le previsioni che riguardano la balneazione e dunque viene realizzata solo la parte ludica ricettiva.
Alla fine le aree comunali vendute sono 7.889 metri quadri, quelle cedute in concessione 923 e quelle in comodato d’uso 580. Si è costruito dunque su un bene sottratto al godimento pubblico.
A chi passa per via Amendola e volgendosi verso il mare vede il retro dell’insediamento viene spontaneo chiedersi se ne sia valsa la pena e lo stesso interrogativo si pone chi guarda dal mare.
(Foto di Dorys Marini)