Non abbiamo digerito la copertura delle statue

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PIOMBINO 29 gen­naio 2016 — La locale Asso­ci­azione Mazz­ini­ana non ha affat­to diger­i­to la cop­er­tu­ra delle stat­ue dei Musei capi­toli­ni per il rice­vi­men­to del Pres­i­dente ira­ni­ano Has­san Rouhani e, per boc­ca del suo Pres­i­dente Daniele Mas­sar­ri, stig­ma­tiz­za l’errore politi­co: “In nome del­la realpoli­tik c’è chi sostiene che, dopo la stor­i­ca rimozione delle sanzioni inter­nazion­ali, Rouhani è tor­na­to al cen­tro del­lo scac­chiere; che l’Iran è inoltre divenu­to strate­gi­co nel­la ques­tione siri­ana e in pri­ma lin­ea nel­la lot­ta al ter­ror­is­mo ed infine che gli svariati mil­iar­di di euro attual­mente in cam­po impon­gono all’Italia una polit­i­ca di aper­tu­ra, di ric­on­cil­i­azione, di dial­o­go eccetera. A tut­to ciò rib­at­ti­amo che non solo si può dialog­a­re, ma che il dial­o­go è un dovere tas­sati­vo, da adem­piere però nel­la piena dig­nità e a schiena drit­ta”. Il Pres­i­dente pros­egue su ciò che è sta­to det­to anche nel­la riu­nione set­ti­manale dell’Associazione: “Le nudità artis­tiche inscat­o­late sono di fat­to una rin­un­cia alla nos­tra arte e alla nos­tra cul­tura. Chi ha par­tori­to la pen­sa­ta di coprire le stat­ue? Siamo forse con­vin­ti che sia essen­ziale? Per­ché si per­se­vera nel rap­p­re­sentare al mon­do una nazione servile? A tale riguar­do noi esprim­i­amo il nos­tro sdeg­no ed afflizione, per­ché siamo con­vin­ti che per certe sim­boliche abdi­cazioni non c’è — né deve mai esser­ci — nes­sun affare a gius­ti­fi­car­le; nes­suna aper­tu­ra o dial­o­go ad impor­le; nes­suna ragione prat­i­ca a ren­der­le meno infime. Bisogna dire una vol­ta per tutte che chi­unque ten­ta di spac­cia­re cer­ti atteggia­men­ti per un pre­sun­to “rispet­to del­la cul­tura dell’altro” o per ine­ludi­bile corte­sia ebbene mente sapen­do di men­tire, per­ché sono con­dotte che non han­no niente a che vedere con il rispet­to dell’altro, anzi sve­lano l’abito men­tale di chi le real­iz­za, ossia una vocazione a trattare l’ospite come se fos­se un padrone con quel­la sma­nia di com­piacere che non è tipi­ca dei rispet­tosi o dei corte­si, ben­sì dei servi”.

ASSOCIAZIONE MAZZINIANA ITALIANAPIOMBINO

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