Non c’è bisogno di Assemblea Sanvincenzina

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SAN VINCENZO 11 otto­bre 2017 — “San Vin­cen­zo non ha bisog­no di Ban­di­ni? La realtà dei fat­ti dimostra chiara­mente che San Vin­cen­zo non ha cer­ta­mente bisog­no di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na, un’opposizione che crea immo­bil­is­mo e che cav­al­ca sem­pre, anche in ritar­do, la polem­i­ca ”, così il sin­da­co Alessan­dro Ban­di­ni risponde al comu­ni­ca­to pub­bli­ca­to sul­la stam­pa dai con­siglieri di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na.
I con­siglieri di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na con­tin­u­ano a fare le loro val­u­tazioni sull’operato del sin­da­co e del­la giun­ta in maniera stru­men­tale trav­isan­do palese­mente la realtà dei fat­ti.
Si crit­i­cano le scelte dell’amministrazione accu­san­do sin­da­co e giun­ta di non dare prospet­ti­va futu­ra al paese; bene, mi sto anco­ra chieden­do quali siano le prospet­tive future per il paese che la mino­ran­za ha in mente vis­to che, fino ad oggi, e sono pas­sati tre anni, non ne abbi­amo anco­ra avu­to trac­cia.
Oltre a questo la mino­ran­za con­tin­ua a cor­rere dietro alle scelte ammin­is­tra­tive lim­i­tan­dosi alla sola crit­i­ca ster­ile; tut­to ciò a dimostrazione che c’è un’amministrazione che lavo­ra e un’opposizione che, con i paraoc­chi sul tema dell’urbanistica, sen­za nem­meno pren­dere in min­i­ma con­sid­er­azione altri aspet­ti del­la vita del paese, con­tin­ua nel­la polem­i­ca e nel­la crit­i­ca stru­men­tale e fine a se stes­sa.
In rifer­i­men­to alla riqual­i­fi­cazione dell’ex pizze­ria il Faro c’è sem­pre sta­ta da parte dell’amministrazione la volon­tà polit­i­ca di far eseguire, nel rispet­to delle norme,  gli inter­ven­ti tesi al recu­pero del pat­ri­mo­nio edilizio esistente anche negli edi­fi­ci fronte mare, nel rispet­to del­lo sky-line così come  defini­to dal­lo stes­so con­siglio comu­nale.
È com­pren­si­bile che un cit­tadi­no pos­sa ricor­rere per­ché si ritiene dan­neg­gia­to da un fab­bri­ca­to che, pur parzial­mente, gli riduce  lat­eral­mente la vista mare,  ma è scon­cer­tante  vedere come si cer­chi di buttare  dis­cred­i­to  sul­l’am­min­is­trazione e sul­la strut­tura tec­ni­ca por­tan­do a sosteg­no argo­men­ti faziosi  il cui scopo non è quel­lo di pre­tendere  inter­ven­ti di qual­ità ma di far apparire  la ges­tione del­l’edilizia clien­te­lare e capace di pie­gare  le norme a sec­on­da del­l’in­ter­locu­tore.
For­tu­nata­mente, i fat­ti  lo smen­tis­cono clam­orosa­mente.
L’e­same di cias­cu­na istan­za, infat­ti, tesa all’ot­ten­i­men­to di un per­me­s­so di costru­ire  segue un iter  di ver­i­fi­ca  piut­tosto appro­fon­di­to e non facile.
Devono essere ver­ifi­cate le con­for­mità agli stru­men­ti di pro­gram­mazione locali (Piano Strut­turale, Rego­la­men­ti Urban­is­ti­co ed edilizio ), alle norme region­ali ( LRT 65/2014, PIT ) e nazion­ali  ( nel caso speci­fi­co codice di nav­igazione, DPR 380/2001 , codice del pae­sag­gio , L13/89, L 122/90  etc).
Per molte di queste nor­ma­tive, spes­so non chiaris­sime, è nec­es­sario  adottare delle inter­pre­tazioni che  con­sen­tano di val­utare la fat­tibil­ità o meno di uno speci­fi­co inter­ven­to.
Di nor­ma, tali val­u­tazioni ven­gono rese di dominio pub­bli­co dal set­tore asset­to del ter­ri­to­rio affinché tut­ti  i tec­ni­ci ed i cit­ta­di­ni inter­es­sati pos­sano “usufruire” delle stesse inter­pre­tazioni per i loro inter­ven­ti.
I tec­ni­ci esam­i­nan­do la  prat­i­ca del Faro han­no val­u­ta­to le norme di Piano Strut­turale  e di Rego­la­men­to Urban­is­ti­co, come già fat­to in altre situ­azioni, ed anzi han­no chiesto  una speci­fi­ca al con­siglio comu­nale  quan­do è sta­to nec­es­sario  dare un sig­ni­fi­ca­to alla paro­la sky-line con­frontan­dosi in un tavo­lo tec­ni­co per  l’ap­pro­fondi­men­to di  diver­si aspet­ti del prog­et­to.
Il com­p­lesso lavoro di ver­i­fi­ca e, per­ché no, di inter­pre­tazione, ha por­ta­to al rilas­cio  pri­ma di un per­me­s­so di costru­ire, annul­la­to dal TAR, ma sul quale  pende un pos­si­bile ricor­so del­la pro­pri­età davan­ti al Con­siglio di Sta­to, che ha invece inter­pre­ta­to diver­sa­mente  un arti­co­lo del Piano Strut­turale non esclu­den­do  la zona dal rispet­to del­lo sky-line.
Il nuo­vo prog­et­to pre­sen­ta­to, ridot­to di un piano, in con­for­mità alla sen­ten­za del TAR Toscana  e ferme restando le prece­den­ti val­u­tazioni tec­niche,  nel cui mer­i­to il TAR stes­so non si era espres­so, ha ottenu­to  nuo­va­mente il  per­me­s­so di costru­ire in quan­to l’in­gom­bro pro­pos­to risul­ta con­tenu­to nel­lo sky-line esistente.
Tut­to questo a dimostrazione che nes­suno, né sin­da­co né giun­ta, han­no mai scar­i­ca­to le loro pre­sunte colpe, tan­tomeno sul­la parte tec­ni­ca; le scelte di ques­ta ammin­is­trazione sono sem­pre state por­tate avan­ti nel­la mas­si­ma trasparen­za ver­so i cit­ta­di­ni, i pri­mi ref­er­en­ti dell’amministrazione.
Il sin­da­co è molto più vici­no ai cit­ta­di­ni e a conoscen­za dei loro prob­le­mi e dif­fi­coltà ordi­nar­ie e quo­tid­i­ane di quan­to non lo siano i con­siglieri del­la mino­ran­za.
Assem­blea San­vin­cen­z­i­na con­tin­ua a nascon­der­si dietro le accuse di incom­pe­ten­za, di ille­git­tim­ità degli atti, di infrazione del­la legge ver­so il sin­da­co, la giun­ta, la parte tec­ni­ca dell’amministrazione, solo per mascher­are la totale man­can­za di argo­men­tazioni serie e di pro­poste costrut­tive per il nos­tro paese.

Alessan­dro Ban­di­ni

 

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