Non chiacchiere ma opere per la sanità di base
PIOMBINO 5 maggio 2020 — Quella da Coronavirus è solo l’ultima pandemia che colpirà il mondo. Altre ce ne saranno.
Preparare le comunità a contenere i danni vuol dire, secondo noi, sviluppare ancora di più i servizi sanitari di base e quindi migliorare complessivamente l’assistenza.
Possiamo infatti dire che le strutture ospedaliere hanno svolto la loro funzione, grazie al sacrificio e alla dedizione degli operatori sanitari, pur a fronte della assoluta novità e pericolosità di questo virus.
Quelle veramente in difficoltà sono state le strutture di prevenzione del contagio e quelle extraospedaliere dove i medici di famiglia si sono sentiti soli ed hanno pagato, anche in termini di vite umane, un pesante contributo.
Servono quindi strutture nuove per la medicina di base e per la prevenzione; queste strutture dovevano essere le Case della Salute dove concentrare i servizi di diagnostica semplice, di integrazione tra medici di famiglia, servizi infermieristici e socio-sanitati, di prima emergenza e di orientamento sanitario per tutti i cittadini.
Sulla realizzazione delle Case della Salute abbiamo, in Toscana e nella nostra USL, un ritardo non giustificabile. La Regione analizzi le cause che ci hanno fatto perdere anni cruciali e prenda i necessari provvedimenti.
Organizzare Livorno città su quattro Case della Salute, avviare i lavori per quella di Piombino e quella di Venturina e per quella di Rosignano e per la bassa Val di Cecina e rivedere l’organizzazione dei servizi sanitari di base all’Elba sono il modo per onorare quei nostri concittadini che sono morti di Covid-19.
Il Coronavirus ci insegna anche che l’assistenza nelle Case di riposo deve essere riservata in via di principio ai non autosufficienti e che, invece, per le persone anche con limitata autosufficienza l’assistenza ed il supporto domiciliare sono la forma più umana, meno costosa e più efficace di tutela.
Serve, a supporto di un nuovo modello di assistenza ai più anziani, che a livello provinciale si organizzi un servizio di geriatria più efficiente, anche a supporto dei medici di famiglia, che rimangono la colonna portante della medicina di base.
Serve anche maggiore integrazione tra i servizi erogati dalla parte pubblica con quelli erogati dai privati.
Proponiamo di estendere le convenzioni regionali con i centri di diagnostica e specialistica per ridurre le attese e la pratica della medicina difensiva.
Proponiamo corsi di specializzazione per badanti e personale per l’assistenza socio-sanitaria in modo da garantire meglio i rapporti tra persone deboli e le strutture pubbliche.
Proponiamo che l’assistenza sociale per i soggetti anche economicamente deboli sia demandata sempre di più ai servizi sociali pubblici di base, da potenziare nel personale e nelle risorse disponibili, evitando distribuzioni a pioggia delle scarse risorse economiche disponibili.
Insomma partiamo da dati che, pur nella loro drammaticità, dimostrano che abbiamo competenze e possiamo vincere contro il Covid-19 migliorando i servizi socio-sanitari di base per tutelare meglio i cittadini toscani anche al di là della contingenza.
Ma dobbiamo cambiare passo, rapidamente, almeno prima del Covid-20.
Coordinamento Italia Viva Livorno provincia
Coordinamento Italia Viva Val di Cornia Elba