Non ci arrendiamo e chiamiamo in causa il governo
PIOMBINO 24 aprile 2015 — Non ci arrendiamo. Prendiamo atto dell’esito delle assemblee di ieri in Lucchini, che hanno visto il nostro documento (per leggere clicca qui) messo in netta minoranza: non per questo intendiamo tacere le nostre convinzioni. Prendiamo atto che Cevital per bocca di Tidjani conferma la chiusura su 1860 dipendenti diretti, senza alcuna garanzia per i lavoratori dell’indotto, i quali non devono essere ridotti a subire ma essere chiamati a decidere. E non bisogna mollare su diritti e salario come da accordi oggi in vigore.
Non ci arrendiamo, non solo in ossequio alla lezione storica del 25 aprile, ma perché restiamo convinti che la partita è più che mai aperta. Occorre chiamare in causa il Governo perché con determinazione eserciti il ruolo di mediatore e garante per la conclusione equa della trattativa tra le organizzazioni sindacali e Cevital . Oppure avvii la procedura di nazionalizzazione, questione nazionale – appunto! — che riguarda la siderurgia italiana tutta (Piombino, Taranto…) e richiede una forte mobilitazione adeguata a tale orizzonte nazionale.
Roberta Borselli (operaia Cooplat)
Adriano Carli (Lucchini)
Maurizio Cerboneschi (Lucchini Servizi)
Massimiliano Di Napoli ((Lucchini)
Paolo Francini (Lucchini)
Barbara Gurieri (Acli Labor)
Debora Gurieri (Acli Labor)
Gloria Lonzi (Elior)
Paolo Luppoli (Lucchini Servizi)
Daniele Lugli (Lucchini Servizi)
Sandro Massai (Lucchini servizi)
Matteuzzi Massimo (Lucchini Servizi)
Valter Mazzei (Lucchini)
Laura Mazzola (Acli Labor)
Riccardo Serni (Lucchini)
Roberto Squarci (Lucchini)
Donosa Teona (Acli Labor)
Fabio Venturi (Lucchini Servizi)
Patrizia Vitiello (Acli Labor)