Non esiste solo lo stipendio fisso con tutele

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PIOMBINO 21 mar­zo 2017 — I vouch­er non sono il mas­si­mo, ma in cer­ti frangen­ti sono sta­ti il min­i­mo pos­si­bile, e, quan­do sono sta­ti uti­liz­za­ti ocu­lata­mente, sono sta­ti utili soprat­tut­to in alcu­ni set­tori più fun­zion­ali alla flessibil­ità.
Cer­ta­mente sareb­bero dovu­ti essere meglio rego­la­men­tati e soprat­tut­to sarebbe servi­to un con­trol­lo più effi­cace con­tro l’abu­so.
Non esiste solo lo stipen­dio fis­so con tutele come la sol­i­da­ri­età e la cas­sa inte­grazione, che per­al­tro han­no un cos­to che pesa e non poco, vi sono molte forme di lavoro, fra queste anche quelle che sen­za vouch­er non potreb­bero essere svolte in modo rego­lare.
Purtrop­po, in un sis­tema glob­ale in cui la flessibil­ità è un pun­to fon­da­men­tale del sis­tema occu­pazionale, serve una visione cer­ta­mente più cini­ca, ma ine­ludi­bile del lavoro.
D’al­tra parte garanzie per tut­ti non pos­sono esser­ci, soprat­tut­to in un paese come il nos­tro con mil­ioni di par­tite IVA, i cui pos­ses­sori sono lavo­ra­tori e padri di famiglia, ma per qual­cuno è solo un dato sta­tis­ti­co.
Intan­to i vouch­er già acquis­ta­ti dur­eran­no fino alla fine del 2017, ma già si sono ver­i­fi­cati dis­gui­di per l’ac­ces­so con prob­lem­atiche da risol­vere nel breve tem­po che stan­no pesan­do non poco sui datori di lavoro, che non sono cer­ta­mente sem­pre grossi impren­di­tori con le spalle larghe.
Ovvi­a­mente ciò al gov­er­no che li ha aboli­ti non inter­es­sa, sono più impor­tan­ti le ques­tioni politiche del­la sin­is­tra e del­la CGIL, alle quali è evi­dente che si è volu­to dare una rispos­ta pre­cisa in pieno con­gres­so PD e con la pau­ra di un even­tuale REFERENDUM in mate­ria.
Un provved­i­men­to impul­si­vo che peserà sul sis­tema pro­dut­ti­vo, soprat­tut­to alle porte del­la sta­gione esti­va in realtà a grande vocazione tur­is­ti­ca, come la provin­cia di Livorno, met­ten­do a ris­chio molte prestazioni occa­sion­ali che sono pur sem­pre red­di­to, anche se non si trat­ta del pos­to fis­so a tem­po inde­ter­mi­na­to.
Gli inter­ven­ti sulle politiche del lavoro devono essere sostenute da anal­isi e per­cor­si autorevoli, non cer­to da stru­men­tal­iz­zazioni politiche e sin­da­cali ai soli fini di un con­sen­so imme­di­a­to.
Se il gov­er­no non tro­verà una soluzione nel breve tem­po che sani il vuo­to cre­ato ci saran­no pesan­ti riper­cus­sioni, e ciò non accadrà per quei set­tori poco vir­tu­osi che han­no spec­u­la­to sui vouch­er, ma per quel­li più deboli legati al sociale ed alle pic­cole attiv­ità con le mag­giori dif­fi­coltà eco­nomiche e sen­za sosteg­ni in caso di crisi, che gra­zie pro­prio ai vouch­er sono sopravvis­su­ti.
Non ci res­ta che porg­ere un grottesco ringrazi­a­men­to per tut­to ciò al gov­er­no, al con­gres­so PD, alla CGIL ed a quei cespugli del­la sin­is­tra ora­mai sem­pre più estranei dal­la vita reale.

Lui­gi Cop­po­la
UDC PROVINCIA DI LIVORNO

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