Non mi ricandido a sindaco di Suvereto
SUVERETO 16 gennaio 2019 — Ho preso un Comune ridotto ai minimi termini che il PD aveva deciso di fondere e far sparire, con impegno e determinazione in questi cinque anni l’ho portato ad essere un punto di riferimento per il turismo e la qualità della vita, con investimenti calibrati che hanno ridato vita al Comune in un momento difficile di crisi locale e nazionale. Scuola, cultura, eventi ed attenzione al territorio hanno fatto da faro alla mia amministrazione. La mia esperienza ha azzerato le distanze tra potere politico e cittadini, a Suvereto le persone, le attività commerciali, sono tornate a fidarsi di chi li governa, creando una sinergia che ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Di seguito il comunicato stampa integrale
Dopo dieci anni di battaglie politiche e amministrative dagli scranni del consiglio comunale di Suvereto, prima come consigliere di opposizione con la lista Uniti per Suvereto e poi come sindaco alla guida della lista civica Assemblea Popolare, Giuliano Parodi a pochi mesi dalle elezioni amministrative 2019 annuncia la sua non candidatura al secondo mandato.
Con lo stile che ha contraddistinto da subito il suo modo di fare politica, concreto, molto spesso poco istituzionale ma efficace, in contatto continuo con i cittadini e i lavoratori, in controtendenza, mentre a tutti i livelli cominciano le grandi manovre per avere un posto al sole nel panorama politico locale e non, Parodi decide che la sua esperienza amministrativa al Comune di Suvereto si concluderà il 26 maggio 2019, giorno delle elezioni.
“Ho preso un Comune ridotto ai minimi termini – commenta Parodi – che il PD aveva deciso di fondere e far sparire, con impegno e determinazione in questi 5 anni l’ho portato ad essere un punto di riferimento per il turismo e la qualità della vita, con investimenti calibrati che hanno ridato vita al Comune in un momento difficile di crisi locale e nazionale. Scuola, cultura, eventi ed attenzione al territorio hanno fatto da faro alla mia amministrazione. La mia esperienza ha azzerato le distanze tra potere politico e cittadini, a Suvereto le persone, le attività commerciali, sono tornate a fidarsi di chi li governa, creando una sinergia che ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Cinque anni di buon governo, costellati da successi e da battaglie fatte anche su problematiche extracomunali, dalle acciaierie di Piombino, alla sanità, ecc. un attività politico-amministrativa che Parodi ha portato avanti continuando a lavorare come tecnico per le Ferrovie dello Stato.
“Non è stato semplice coniugare famiglia, lavoro in Comune e fuori – continua Parodi – un grande sacrificio troppo spesso sconosciuto a molti. Questa situazione un po’ mi ha usurato, ma la decisione di non ricandidarmi passa da alcuni mal di pancia interni all’Assemblea Popolare (APS) nati già qualche anno fa, che spesso non ha condiviso il mio modo pratico e spartano di raggiungere gli obiettivi. Molte volte sotto attacco da avversari politici mi sono trovato solo senza un appoggio della lista e gli ultimi eventi hanno fatto precipitare le cose, quando durante un assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale sono stato insultato e mancato di rispetto da alcuni cittadini in maniera gratuita e strumentale (paradossale che tra questi c’erano i fondatori di APS ) nel silenzio generale del mio gruppo consiliare e del direttivo della lista stessa presenti all’iniziativa, e lì ho capito che il mio tempo era terminato”.
“Credo sia fisiologico che le liste civiche così eterogenee alla lunga abbiano bisogno di ricambio – conclude Giuliano Parodi — io sono orgoglioso del lavoro che ho svolto e senza rimpianti lascio la fascia tricolore ad altri, con l’augurio che Assemblea Popolare e i cittadini di Suvereto siano coscienti della piccola rivoluzione a cui hanno assistito in questi anni che ha palesato a tutti che quando c’e volontà, determinazione, passione e conoscenza le cose si possono fare e io credo d’aver dimostrato coi fatti che si può governare e farlo bene senza essere mestieranti della politica, ma semplicemente cittadini attivi, certo di aver dato il massimo nell’esercizio del mio ruolo facendo scelte per il bene comune posso attraversa il paese a testa alta”.