Non procedere col bando sugli impianti sportivi
PIOMBINO 9 maggio 2019 — Assegnare la gestione degli impianti sportivi per i prossimi quindici anni a mandato amministrativo concluso, mentre è in corso la campagna elettorale non è proprio una buona cosa. Delle due, l’una: o siamo arrivati lunghi rispetto alle necessità anche formali di procedere, o lo si è fatto scientemente pensando di trarne vantaggi elettorali. Entrambe le motivazioni non vanno bene. Perché il prossimo sindaco, chiunque sarà, potrebbe avere idee diverse riguardo al modello di gestione da mettere in campo. Noi per esempio abbiamo idee radicalmente diverse da quelle che questo bando esprime. Pensiamo infatti sia superato dai fatti un modello di gestione dove il Comune, proprietario degli impianti, assegni una gestione molto parziale degli stessi ad associazioni, per un tempo limitato, mantenendo la manutenzione straordinaria, pagando tutte le utenze, chiedendo un affitto e determinando eventuali canoni di affitto a terzi e tempi di utilizzo. Andava bene quando i Comuni avevano soldi, personale per seguire le pratiche, vi erano meno società e sopratutto meno atleti. Oggi occorre invece prima di tutto capire le caratteristiche e le problematiche dei vari impianti, le potenzialità che potrebbero esprimere in termini sportivi e di ritorno economico in modo da rendere sempre più autonome le società che gestiscono gli stessi. Sulla base di questo, condividere con loro la predisposizione di tutti gli strumenti urbanistici o di autorizzazione necessari per metterli in tale condizione. Ad esempio, per poter organizzare concerti, tornei internazionali o eventi di vario tipo. Debbono poter effettuare investimenti anche ingenti e quindi di manutenzione straordinaria usando anche il credito sportivo del Coni, ma a tal fine hanno bisogno di ben più di 15 anni di concessione. Un conto poi se i lavori li fanno loro, un conto se li fa il Comune con i suoi tempi burocratici sanciti dalle norme. Devono però pagarsi le utenze a scomputo di affitto. Occorrono quindi bandi specifici per le esigenze e le potenzialità dei singoli impianti e non un unico bando che non tiene di conto delle differenze. Occorre valutare anche la solidità economica e finanziaria delle società che si propongono, il numero degli atleti tesserati, i progetti per il futuro e non lasciare di fatto alla sola offerta economica il criterio di selezione. Si devono poi siglare convenzioni per garantire comunque usi pubblici degli impianti che per esempio ospitano scuole o attività sociali. Dai risparmi che il Comune ottiene non pagando più utenze e manutenzioni deve essere istituito un bonus sport per consentire a tutti i bambini, indipendentemente dalle situazioni di disagio economico, di praticare sport. Per questo chiedo al Comune, e mi appello anche agli altri candidati sindaco di farlo, di non procedere nella apertura delle buste del bando per non rendere irreversibile il percorso di assegnazione con i criteri di questo bando che il prossimo Sindaco, chiunque esso sia, potrebbe non condividere. Credo che tutti ne trarrebbero benificio.
Stefano Ferrini, SegretarioSpirito Libero per Piombino