Non rimane che fermare il porto di Piombino
PIOMBINO 20 giugno 2017 — Il “coffee break”, offerto da Lavazza, è finito …ora, dopo lo scontro tra le fazioni pro e contro, torniamo alla vicenda Aferpi. Anche su questa non sono mancate critiche mosse ad alcuni lavoratori che hanno ritenuto di manifestare la propria disperazione incatenandosi ad uno degli emblemi della nostra cittadina. Eppure di lotte questo territorio, nel corso degli anni, ne ha fatte molte e gesti eclatanti, in quello stesso contesto o sul tetto della allora Lucchini, non sono dei ricordi così lontani; sebbene non ci interessi entrare nel merito sono comunque tutte quante espressione di una grave situazione che non possiamo fingere di non vedere. Forse ci sarebbe stato meno da protestare ed indignarsi per un compleanno su una spiaggia e preoccuparsi di più e protestare veramente per i tempi infiniti di un incontro al Ministero per il secondo polo siderurgico nazionale.
Si preannuncia un incontro attorno al 26–27 quando mancheranno davvero pochissimi giorni alla fine dei due anni di applicazione della leggeMarzano.
In questo immobilismo un passaggio con il commissario straordinario per approfondire l’argomento prima di arrivare agli ultimi istanti sarebbe a nostro avviso necessario e noi come Uglm chiederemo un incontro informativo proprio al commissario governativo.
Siamo in attesa da troppi giorni, con notizie disparate. Senza togliere il ruolo fondamentale dei segretari nazionali la preoccupazione di conoscere quale saranno le decisioni del governo e quali quelle di Rebrab cresce e riteniamo che avere qualche notizia in più renderà meglio l’idea di quello che ci aspetterà al prossimo incontro al ministero dello sviluppo economico.
Nel frattempo per il 22 è indetto un tavolo ministeriale per l’indotto alla presenza dei nazionali confederali e metalmeccanici. Sicuramente sarebbe stato opportuno che l’incontro fosse avvenuto quando ancora l’indotto era presente in azienda! Magari intervenendo con un accordo specifico per il settore. Oggi siamo arrivati alla fine degli ammortizzatori e le poche aziende rimaste, ridotte drasticamente nei numeri, in attesa di rinnovo degli ammortizzatori nella speranza di ottenere le stesse condizione temporali dei colleghi metalmeccanici. Questa sarà la prima richiesta, ci auspichiamo condivisa dalle altre organizzazioni sindacali, che la nostra sigla farà a quel tavolo. Per le lavoratrici delle aziende del terziario, proprio in questi giorni convolte nel rinnovo dell’ammortizzatore, esigeremo che sia concessa identica durata di quella della committente.
Ma oltre a questo importante appuntamento non dobbiamo dimenticare che il nostro territorio è ancora ostaggio di un progetto e di un imprenditore che dopo due anni è rimasto al punto di partenza. Quindi sarebbe stato opportuno che la convocazione dell’incontro fosse avvenuta in tempi ristretti e non così a pochi giorni dalla fine dei due anni di legge Marzano.
Come sigla sindacale, subentrata da pochi mesi, certo non abbiamo numeri ed il seguito degli altri ma riteniamo che, se ancora non ci fosse una data e continuasse questo immobilismo, da parte di tutti occorreranno azione mirate, visive ed incisive come, ad esempio, fermare il porto di Piombino. Sono gli ultimi istanti di una vicenda che vede coinvolto un intero territorio e non dipende dall’essere a favore o contrari alla fabbrica ma sapere come e se questo comprensorio può tornare ad avere lavoro e futuro .
Segreterie provinciali Ugl terziario e metalmeccanici