Non si scappa, occorre nazionalizzare
PIOMBINO 23 agosto 2019 — In questo periodo c’è un silenzio assoluto, cade pure il governo e come sempre a farne le spese saranno più di 10mila lavoratori in tutta italia.
Tra tavoli di crisi, decreti approvati “salvo intese” – che non ci saranno – e stabilizzazioni non concluse, sono finiti nel tritacarne politico operai, bancari, precari della scuola e della pubblica amministrazione. C’erano quelli che avevano già brindato dopo l’ultimo consiglio dei ministri tenuto a poche ore dall’esplosione della crisi nel governo, sia quelli che erano in attesa degli aggiornamenti dei tavoli rinviati a settembre.
La domanda per tutti è: cosa succederà ora?
Dopo aver mandato via una multinazionale algerina e proclamato vittoria per l’arrivo di una multinazionale indiana, oggi dopo un anno non è ancora stato fatto niente: parole parole parole ma i lavoratori sono stanchi sopratutto a livello psicologico e salariale.
USB Piombino informa i lavoratori che il governo e la Regione avevano stanziato ulteriori 100 milioni di euro per Jindal per le bonifiche, per la sicurezza ambientale e per le nuove tecnologie. Jindal in tutto questo non ha ancora presentato niente di concreto. Ad ottobre scade la cassa integrazione per i lavoratori della Piombino Logistics e successivamente da novembre per gli altri. Non è stato ancora dichiarato dal governo o dal Ministro dello Sviluppo Economica il rinnovo. Che cosa succederà a Piombino?
Ormai è un dato di fatto, anche se tanti non ci vogliono sentire oppure hanno fatto un patto con il diavolo, l’unica opzione rimane che il governo, ma sopratutto una volontà di tutta la politica italiana, si riprenda lo stabilimento e avvii le pratiche per la nazionalizzazione. L’esempio di Taranto e di Piombino dovrebbe far riflettere le istituzione su queste multinazionali: vengono qui per sfruttare i lavoratori, il territorio e gli impianti vecchi di trenta anni mettendo in pericolo la sicurezza di chi lavora. Alitalia è stata venduta con una forte partecipazione statale tramite Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi e Prestiti. Lo Stato, essendo padrone della rete ferroviaria italiana, perché non può investire in un’azienda che produce rotaie per far viaggiare i treni come l’acciaieria di Piombino? USB è per la nazionalizzazione dell’acciaio italiano.
USB LAVORO PRIVATO PIOMBINO