Non si tutelano i beni storici di Suvereto

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SUVERETO 28 feb­braio 2017 — Nel leg­gere il nuo­vo rego­la­men­to per i mat­ri­moni por­ta­to in dis­cus­sione nel con­siglio comu­nale del 22 feb­braio, ci sarem­mo aspet­tati mag­gior atten­zione da parte del­l’am­min­is­trazione comu­nale ver­so quei luoghi stori­ci e beni architet­toni­ci del nos­tro paese, quali la Roc­ca Aldo­bran­desca e il Chiostro di San Francesco, da oggi diven­tati luoghi adibiti a cel­e­brazioni di unioni civili. Inter­es­sante inizia­ti­va da parte dei nos­tri ammin­is­tra­tori quel­la di aver aggior­na­to un rego­la­men­to ormai vec­chio di anni ed aver introdot­to delle novità.
Come al soli­to però dob­bi­amo denun­cia­re la totale man­can­za di parte­ci­pazione non aven­do nem­meno ques­ta vol­ta coin­volto i con­siglieri di mino­ran­za alla stesura del rego­la­men­to con­vo­can­do l’ap­posi­ta com­mis­sione con­sil­iare, rego­la­men­to  che, come è sta­to dichiara­to dal nos­tro grup­po nel con­siglio comu­nale del 22 feb­braio, ha delle lacune non poco ril­e­van­ti per quan­to riguar­da la tutela del nos­tro pat­ri­mo­nio stori­co-architet­ton­i­co, quali sono il Chiostro e la Roc­ca.
Si legge nel nuo­vo rego­la­men­to che i luoghi del­la cel­e­brazione del mat­ri­mo­nio pos­sono essere “addob­bati a piaci­men­to degli sposi”…e fin qui niente da obi­ettare. Il prob­le­ma sorge in quan­to non andi­amo a “met­tere dei palet­ti” sul­la scelta degli addob­bi: men­tre nel­la sala con­sil­iare le dec­o­razioni devono essere con­cor­date con l’uf­fi­cio di com­pe­ten­za, NON è vista ques­ta neces­sità per la Roc­ca e il Chiostro. Sti­amo par­lan­do di beni stori­ci ultra­cen­te­nari las­ciati a dis­po­sizione di pri­vati i quali mag­a­ri per ren­dere mem­o­ra­bile il pro­prio even­to potreb­bero non curar­si del luo­go in cui si trovano. Forse dan­do delle sem­pli­ci indi­cazioni sug­li addob­bi con­sen­ti­ti e sicu­ra­mente la neces­sità di con­cil­iar­li con l’uf­fi­cio di com­pe­ten­za (come per la sala con­sil­iare del resto) si evitereb­bero spi­acevoli con­seguen­ze e dan­ni irrepara­bili. Il Chiostro e la Roc­ca sono sede di molte inizia­tive orga­niz­zate sia dal Comune che dalle asso­ci­azioni di Suvere­to, tutte aven­ti però il patrocinio del Comune, ren­den­do così implic­i­to il con­trol­lo da parte del­l’am­min­is­trazione.
Per i mat­ri­moni logi­ca­mente il patrocinio non esiste, ragione di più per ren­dere obbli­ga­to­rie le mis­ure di sal­va­guardia e di con­trol­lo sul nos­tro pat­ri­mo­nio stori­co-architet­ton­i­co, mis­ure a sua vol­ta indi­cate dal nos­tro grup­po con­sil­iare di mino­ran­za con un emen­da­men­to respin­to con moti­vazioni poco plau­si­bili dal grup­po di mag­gio­ran­za di Assem­blea Popo­lare che anda­va sem­plice­mente a mod­i­fi­care un arti­co­lo e ad intro­durne uno nuo­vo sul­la tutela dei luoghi e dei beni stori­ci.
In tutte le cit­tà e pae­si stori­ci come Suvere­to, dove i beni cul­tur­ali e i mon­u­men­ti sono pat­ri­mo­nio del­la comu­nità, fonte di inter­esse per tut­ti i tur­isti e appas­sion­ati che ogni anno ven­gono a vis­itare il nos­tro paese, esistono rego­la­men­ti rigi­di e dis­ci­plinati a tutela delle ric­chezze storiche locali.
Evi­den­te­mente alla nos­tra ammin­is­trazione non inter­es­sa tute­lar­le deno­tan­do come sem­pre un atteggia­men­to di super­fi­cial­ità e indolen­za, taglian­do fuori le per­sone che han­no idee diverse dalle loro.
Il grup­po con­sil­iare  Suvere­to Pro­tag­o­nista oper­erà sem­pre per il bene del suo paese, per tute­lar­lo e ren­der­lo migliore, cer­can­do di risol­vere pic­coli e gran­di prob­le­mi che ogni suvere­tano si tro­vi ad affrontare quo­tid­i­ana­mente e come sem­pre sostenu­to da quei cit­ta­di­ni che numerosa­mente inter­ven­gono ai tavoli di lavoro.

Suvere­to Pro­tag­o­nista

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