Non staccate l’acqua alle utenze indigenti

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PIOMBINO 14 novem­bre 2013 — La Val di Cor­nia, più di molte altre aree, sta attra­ver­san­do una sof­feren­za sociale che si aggra­va sem­pre di più. Numerose famiglie, pri­vate del red­di­to su cui pote­vano con­tare fino a pochi anni fa, non riescono più a sostenere nep­pure le spese delle uten­ze domes­tiche, l’af­fit­to e le spese fon­da­men­tali.
Gli stru­men­ti fin qui adot­tati a sosteg­no dei red­di­ti bassi, le agevolazioni sulle tar­iffe e gli aiu­ti vari, mostra­no la loro inadeguatez­za di fronte ai fenomeni sociali in cor­so.
In par­ti­co­lare sono sem­pre più numerosi i dis­tac­chi per morosità del­la for­ni­tu­ra idri­ca, e pro­prio su questo capi­to­lo che vogliamo porre l’at­ten­zione alle ammin­is­trazioni comu­nali.
Un ddl (dis­eg­no di legge), col­le­ga­to alla legge di sta­bil­ità, approva­to mart­edì scor­so, dal Con­siglio dei Min­istri, prevede: “al fine di garan­tire l’ac­ces­so uni­ver­sale all’ac­qua, assi­cu­ra agli uten­ti domes­ti­ci a bas­so red­di­to, l’ac­ces­so a con­dizioni agevolate alla quan­tità di acqua nec­es­saria per il sod­dis­faci­men­to dei bisog­ni fon­da­men­tali”.
Lo stes­so ddl, nel­la relazione intro­dut­ti­va recita: “La per­sis­tente crisi eco­nom­i­ca e l’an­da­men­to cres­cente delle tar­iffe , altresì, han­no deter­mi­na­to la sem­pre mag­giore inci­den­za del­la spe­sa per i servizi idri­ci sul red­di­to delle famiglie ital­iane. Tale inci­den­za risul­ta più ele­va­ta e prossi­ma a liv­el­li di non sosteni­bil­ità per le famiglie a più bas­so red­di­to. In questo quadro va assi­cu­ra­to ai con­suma­tori a bas­so red­di­to l’ac­ces­so a con­dizioni di favore all’u­so di quan­ti­ta­tivi di acqua nec­es­sari ad un pieno sod­dis­faci­men­to dei bisog­ni fon­da­men­tali, in una log­i­ca di servizio uni­ver­sale”.
Inoltre, il dis­eg­no di legge impone di “garan­tire un min­i­mo di for­ni­tu­ra di acqua per l’uten­za morosa”, per­ché: “il ricor­so allo stru­men­to del dis­tac­co, quale prin­ci­pale for­ma di deter­ren­za del­la morosità , appare par­ti­co­lar­mente del­i­ca­to in un servizio essen­ziale”.
In atte­sa, e con la sper­an­za, che una legge del genere sia approva­ta, il Comi­ta­to Acqua Pub­bli­ca chiede ai Sin­daci, quali garan­ti del­l’igiene e del­la salute pub­bli­ca, di inter­venire pres­so il gestore ASA affinché cessi­no i dis­tac­chi dal­la rete idri­ca per le uten­ze morose riconosciute come indi­gen­ti e si ripris­tini­no quel­li già ese­gui­ti.

Comi­ta­to Acqua Pub­bli­ca Val di Cor­nia

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