Nonostante la siccità la caccia va avanti

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PIOMBINO 31 agos­to 2017 — Scon­cer­tante provved­i­men­to del­la Giun­ta Regionale sull’avvio del­la sta­gione vena­to­ria. Dopo le dichiarazioni del Pres­i­dente Rossi, che sem­bra­vano far pre­sa­gire un “risveg­lio” del­la Regione Toscana in tema di tutela del­la fau­na, la con­sue­ta polit­i­ca filo-vena­to­ria dell’assessore regionale ha pre­so di nuo­vo e per l’ennesima vol­ta il sopravven­to. Un tri­on­fo del­la lob­by del­la cac­cia pes­si­ma­mente mascher­a­to da cer­chiobot­tismo.
Di fronte ai numerosi incen­di boschivi e a una sic­c­ità che ha por­ta­to la Regione a chiedere gius­ta­mente al Gov­er­no lo sta­to di calamità, la Regione non prevede alcun pos­ticipo per l’inizio del­la sta­gione vena­to­ria. Anzi. Addirit­tura, con­fer­ma la preaper­tu­ra per il 2 e 3 set­tem­bre. La Regione “grazia” pochissime specie per due sole gior­nate, ma las­cia i cac­cia­tori pron­ti a sparare, sin dai pri­mi giorni di set­tem­bre, su ani­mali sel­vati­ci stremati dal­la calamità nat­u­rale invo­ca­ta dal­la Regione stes­sa. Cosa che colpirà, come al soli­to, sia specie cac­cia­bili che non cac­cia­bili.
A condire il tut­to, tro­vi­amo le dichiarazioni dell’assessore Remaschi, che si van­ta del­la deci­sione, par­tori­ta dopo “un appro­fon­di­to con­fron­to” col mon­do ani­mal­ista. Ora, ques­ta affer­mazione meriterebbe un serio appro­fondi­men­to su cosa egli inten­da per “mon­do ani­mal­ista”. Res­ta il fat­to, incon­tro­vert­ibile, che le nos­tre asso­ci­azioni han­no invi­a­to alla Regione ripetute richi­este per la sospen­sione del­la sta­gione vena­to­ria e, in par­ti­co­lare, per lo stop alla preaper­tu­ra di set­tem­bre, sen­za rice­vere rispos­ta alcu­na, se non tramite il provved­i­men­to approva­to in aula ieri e con una nota di agen­zia che aggiunge la bef­fa al dan­no.
Un dan­no che colpirà anco­ra una vol­ta, in modo grave, una fau­na sel­vat­i­ca, pat­ri­mo­nio di tut­ti i toscani, purtrop­po sem­pre meno sal­va­guar­da­ta da un’amministrazione regionale che alla sua tutela invece sarebbe pre­pos­ta.

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