Notizia algerina: Rebrab candidato alla presidenza
PIOMBINO 9 MAGGIO 2016 – Issad Rebrab candidato alla presidenza in Algeria. “L’uomo della provvidenza” per la siderurgia piombinese non finisce di regalare notizie ed alimentare la convinzione, già espressa in passato da Stile libero, che buona parte dei destini della vecchia fabbrica locale e quindi dell’economia della Val di Cornia, si decidano sull’altra sponda del Mediterraneo. Questa volta l’informazione, ancora non ufficiale, ci viene da Tamurt news, ovvero come il giornale si autodefinisce “votre lien aver la Kabylie”, il vostro link telematico con la Cabilia. E la Cabilia non è una regione qualsiasi in Algeria. È, infatti, quella in cui Rebrab è nato ed è di casa, quella dove il patron di Cevital gode di sostegni, stima e potere incondizionati.
Ad alimentare le convinzioni di Tamurt (potete leggere in calce la traduzione dell’articolo pubblicato domenica scorsa dal giornale algerino) sta il fatto che per la prima, tra le molte volte in cui la candidatura presidenziale era stata annunciata per Rebrab, in questa occasione è lo stesso uomo d’affari a lasciarla ipotizzare con sue dichiarazioni neanche troppo velate. E lo confermerebbero anche i suoi avversari politici che avrebbero paura della concorrenza di una personalità di rilievo e dalla stima internazionale. Basti al riguardo pensare alla recente dichiarazione di Amar Saadani il segretario generale del Fronte di liberazione nazionale, partito al potere in Algeria, fortemente ostile a Rebrab. Secondo Saadani, infatti, “tutti gli algerini sanno ciò che accade, sanno perché e chi vuole correre per la presidenza”.
Tamurt non è il solo organo di informazione a sostenere la notizia della quale sono convinte anche personalità di spicco della politica e dell’economia algerina.
Nonostante si parli di elezioni tra tre anni la campagna elettorale per la presidenza appare già avviata. Quali le conseguenze di fronte ad una candidatura di Rebrab che avrebbe, tra l’altro, buone chances di essere eletto?
Agli occhi di noi italiani, da anni abituati ai dibattiti sui conflitti di interessi, non sfugge che, nella fattispecie, uno enorme se ne genererebbe, peraltro non facile da sanare neanche di fronte ad una possibile abdicazione di Rebrab, riguardo al ruolo di imprenditore, in favore dei quattro figli. Sono scenari che volentieri rinviamo ai prossimi capitoli della imprevedibile storia del patron di Aferpi e di ben altro.
Ecco il testo tradotto dell’articolo apparso su Tamurt news domenica 8 maggio 2016
“ALGERIA (Tamurt) — L’informazione non è certamente ancora ufficiale ma la sostengono molti indizi. In Algeria si parla sempre della probabilità che l’uomo d’affari, Issad Rebrab, si candidi nelle elezioni presidenziali del 2019. La prima eco è sorta con la dichiarazione dello stesso Rebrab al canale televisivo Berbere Tv, in occasione del funerale di Arezki Idjerouidene, il compianto patron di Aigle Azur. In quella occasione infatti Rebrab è uscito dal suo proverbiale riserbo nelle occasioni pubbliche.
Egli infatti non ha esitato a rispondere, per una decina di minuti, alle domande del giornalista di Brtv e, abitualmente moderato, questa volta ha sparato a zero contro il clan del Presidente della Repubblica accusandolo di bloccargli ogni iniziativa. Ed ha anche aggiunto che il clan di Bouteflika ha paura di una personalità che ha grandi ambizioni di emergere. Questo spiega anche il fatto che una banale transazione commerciale come quella per l’acquisto del giornale El Khabar diventi un grosso problema.
A dar forza alla notizia c’è anche la dichiarazione che Amar Saadani, segretario generale del Fln, ha rilasciato sabato, in risposta alle dichiarazioni di Issad Rebrab. Secondo Saadani ” tutti gli algerini sanno ciò che accade, sanno perché e chi vuole correre per la presidenza … “. Un giornale algerino anche dedicato il suo primo piano, la settimana scorsa, alla probabile candidatura di Rebrab. Al di là di tutto una cosa appare certa: la guerra di successione è effettivamente iniziata in Algeria. La guerra fredda che dichiarano Ouyahia e Saadani dimostra che il consenso è ben lungi dall’essere trovato e che davvero Rebrab appartiene ad un altro clan. Non è la prima volta che gli osservatori attribuiscono a Rebrab, l’uomo più ricco d’Algeria, ambizioni presidenziali. Ma questa è la prima volta che lo stesso Rebrab lo lascia pensare in termini appena velati secondo alcuni analisti che hanno la possibilità di leggere tra le righe”.