Acciaieria Cevital: una narrazione credibile?
PIOMBINO 22 settembre 2015 — Pur nella consapevolezza che l’attuale contesto di crisi globale impone a tutti un alto senso di responsabilità civica e morale, finalizzato a non drammatizzare criticità esistenziali come la perdita di lavoro che determina insicurezza ed in casi estremi, persino perdita della coesione sociale (“ si salvi chi può”), è giusto evidenziare che mai, come in questi ultimi anni, la politica ha vissuto momenti di tensione e scarsa stima. Tutto questo non aiuta. Genera inquietudine ed inutili polemiche, come testimonia la cronaca del Tirreno del 21 settembre 2015 ” il Sindacato Fiom replica al Sindaco di Piombino”.
Colpa di una crescente diffusione di promesse non mantenute e percepite come il tentativo di manipolare la realtà, attraverso una sorta di “ narrazione credibile”.
La “narrazione credibile”, per gli esseri umani, è un’esigenza esistenziale, qualcosa di irrinunciabile, non fosse altro per tentare di immaginare una vita migliore. Il limite di ogni narrazione credibile è che non sono proposti “ fatti concreti e verificabili” ma una serie di “possibilità” a loro volta subordinate ad “eventi futuri”.
Stando così le cose, impossibile esprimere valutazioni critiche sulla narrazione Cevital e sui riflessi economici ed ambientali nell’interesse di tutta la Val di Cornia.
In attesa di conoscere compiutamente e approfonditamente gli accordi sottoscritti con il Governo, sarebbe auspicabile che chi di competenza si facesse carico di mettere in fila almeno i fatti che hanno determinato il passaggio dello stabilimento siderurgico di Piombino alla Lucchini prima, per cederlo a Cevital dopo.
Sino a quando non verranno resi comprensibili questi passaggi, la gente continuerà a non comprendere cosa ci è accaduto e perché. Privati di una oggettiva riflessione critica, sarà difficile comprendere cosa ci sta accadendo e quali prospettive di sviluppo potranno concretizzarsi nel nostro territorio.
Di fronte alla complessità di un cambiamento strutturale con riflessi economici, sociali e politici che coinvolgeranno l’intera comunità della Val di Cornia, le convinzioni ideologiche dovrebbero lasciare spazio a riflessioni critiche, lontane dal coinvolgere in inutili polemiche il nuovo Sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, oltretutto a fronte di responsabilità che attengono le precedenti Amministrazioni.
Si inizi invece, a riflettere sul fatto che qualsiasi accordo di governo, non potrà prescindere dalle leggi e dalle regole del mercato. E che la realizzazione di una “moderna e competitiva acciaieria” passa inevitabilmente attraverso precise definizioni:
- mix qualitativo e dimensionale,
- impianti necessari,
- costo complessivo della realizzazione,
- tempi di realizzazione ed avviamento produzione,
- tempi per l’ammortamento della spesa sostenuta.
Purtroppo quest’ultima questione è conseguente a variabili indipendenti, attinenti alla continua evoluzione tecnologica della produzione di acciai e conseguentemente alla variazione dei costi di produzione in relazione ai livelli qualitativi da raggiungere. Elementi questi che tolgono sonno ad ogni imprenditore responsabile che si ponga la domanda:
la nuova e moderna acciaieria di Piombino, considerando il rapporto costi-ricavi dell’ investimento ed i tempi oggettivi di realizzazione ed avviamento impianti, risulterà ancora, trascorsi gli anni necessari per la realizzazione degli impianti, un investimento economicamente sostenibile in rapporto al fluttuare del mercato siderurgico globale?
La credibilità della “narrazione Cevital” va ricercata essenzialmente in questa domanda.
A tutti buona riflessione.
(Foto di Pino Bertelli)