L'ANAS PRESENTa ALL'HOTEL CENTRALE IL PROGETTO ESECUTIVO

Nuova promessa: “Primo lotto della 398 tra 5 anni”

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PIOMBINO 23 feb­braio 2020 - Giu­ra­no che, per la 398, ques­ta sarà “la vol­ta buona”. Anche se occor­reran­no anco­ra almeno cinque anni. In ver­ità non pochi per real­iz­zare tre chilometri di stra­da. L’ultima ras­si­cu­razione non è in asso­lu­to una novità e, se anche davvero ques­ta fos­se “la vol­ta buona”, non la potrem­mo con­sid­er­are un ris­arci­men­to dopo anni e anni di atte­sa riem­pi­ti da infi­nite promesse.
Per la bretel­la, che dal­la Vari­ante Aure­lia rag­giungerà Piom­bi­no, ormai il cam­po di gara casalin­go è l’hotel Cen­trale di Piom­bi­no. Lo fu il 4 luglio 2017 quan­do ad annun­cia­re un det­taglia­to pro­gram­ma e un’al­tret­tan­to det­tagli­a­ta scan­sione dei tem­pi (fine lavori – si disse allo­ra – “nei pri­mi mesi del 2021”) furono l’al­lo­ra vicem­i­nistro alle infra­strut­ture Ric­car­do Nenci­ni, l’allora sot­toseg­re­tario Sil­via Velo, il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani e per l’Anas il prog­et­tista Ste­fano Liani.
E lo è sta­to ques­ta vol­ta quan­do gli attori sono cam­biati; non comunque la promes­sa e l’attesa. Forse, però, almeno la sper­an­za, pic­chia e mena, è tor­na­ta un po’ a crescere. I pre­sen­ti all’incontro all’albergo di piaz­za Ver­di ques­ta vol­ta sono sta­ti: il con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi, il nuo­vo sin­da­co di Piom­bi­no Francesco Fer­rari e per l’Anas il prog­et­tista capo Anto­nio Scala­man­drè. Sic­come si è par­la­to anco­ra del solo pri­mo lot­to del­la stra­da (cioè da Mon­tege­moli al Gag­no) è inter­ven­to, in rap­p­re­sen­tan­za dell’autorità por­tuale, anche Clau­dio Capuano, il cui ente dovrebbe provvedere al rime­dio, cioè, in assen­za di un vero ed effi­ciente col­lega­men­to dal Gag­no al por­to (sarebbe il sec­on­do lot­to del­la 398, anco­ra in alto mare) avrebbe il com­pi­to di indi­care un stra­da tam­pone. Per la quale, come è sta­to det­to, sono in cam­po due ipote­si che appun­to han­no chiara­mente ed entrambe la carat­ter­is­ti­ca dell’opera provvi­so­ria in atte­sa di tem­pi migliori. Che – sia det­to con la sper­an­za di essere smen­ti­ti — vedran­no, forse sì, forse no, i figli, per non dire i nipoti, di col­oro che oggi sono in pen­sione.

L’esten­u­ante iter buro­crati­co
Dall’incontro, nel­la sostan­za, è emer­so che “ci siamo qua­si”. Lad­dove per “ci siamo qua­si” deve solo inten­der­si la fine dell’estenuante iter buro­crati­co che per “una per­sone di onesti sen­ti­men­ti”, come direbbe Gior­gio Gaber, non è neanche immag­in­abile. Di fat­to anni di carte, di sol­leciti, di risposte, di deduzioni e con­trod­e­duzioni, di pas­sag­gi avan­ti e indi­etro deg­ni del vec­chio gio­co dell’oca. Citi­amo in sin­te­si il tor­tu­oso per­cor­so per questi benedet­ti tre chilometri di stra­da, per­al­tro già a suo tem­po autor­iz­za­ti. Nel 2016, in forza dei det­ta­mi delle Legge Obbi­et­ti­vo del 2001, il prog­et­to, in accor­do col Min­is­tero delle infra­strut­ture, ha ripreso l’iter delle autor­iz­zazioni. A giug­no 2017 si è tenu­ta la Con­feren­za dei servizi con la pre­sen­za dei vari enti inter­es­sati alla real­iz­zazione dell’opera. Avu­to l’ok, il prog­et­to è quin­di pas­sato al vaglio del Comi­ta­to inter­min­is­te­ri­ale per la pro­gram­mazione eco­nom­i­ca, cioè il cosid­det­to Cipe, che lo ha approva­to il 22 dicem­bre 2017. In fase di reg­is­trazione del­la delib­era del Cipe, tut­tavia la Corte dei Con­ti ha eccepi­to sul­la man­ca­ta val­u­tazione del Con­siglio supe­ri­ore dei lavori pub­bli­ci e sul­la neces­sità di una più pun­tuale indi­cazione delle voci di spe­sa. A mag­gio 2018 gli elab­o­rati sono sta­ti inviati al Con­siglio supe­ri­ore dei lavori pub­bli­ci che li ha approvati indi­can­do comunque una serie di pre­scrizioni da con­sid­er­are in fase di elab­o­razione del prog­et­to defin­i­ti­vo. A questo pun­to il nuo­vo piano è sta­to ripresen­ta­to al Cipe che lo ha approva­to con la rac­co­man­dazione di adem­piere, in fase di ulti­ma real­iz­zazione del prog­et­to, a ulte­ri­ori pre­scrizioni uni­ta­mente a quelle indi­cate dal Con­siglio supe­ri­ore dei lavori pub­bli­ci. La sec­on­do delib­er­azione del Cipe è sta­ta pub­bli­ca­ta il 12 mar­zo 2019.
A questo pun­to l’Anas ha svilup­pa­to il prog­et­to tenen­do con­to di tutte le osser­vazioni e lo ha trasmes­so, a giug­no 2019, al Min­is­tero dell’ambiente e agli enti inter­es­sati per la “ver­i­fi­ca di attuazione”. È accadu­to, a cav­al­lo tra il 2019 e il 2020, che, rice­vu­ta la deb­i­ta doc­u­men­tazione, il Min­is­tero dei beni cul­tur­ali, il Genio civile e poi anche il Min­is­tero dell’Ambiente abbiano richiesto ulte­ri­ori appro­fondi­men­ti prog­et­tuali che (dovreb­bero essere gli ulti­mi) l’Anas dovrà fornire. E così siamo arrivati ai giorni nos­tri. Per mag­giori det­tagli sull’ultima doc­u­men­tazione richi­es­ta vi riman­di­amo al nos­tro arti­co­lo “Altre inte­grazioni richi­este sul 1° lot­to del­la SS 398” del 12 feb­braio 2020 (clic­ca per leg­gere).
A chiusura di tut­to l’iter l’Anas – pen­sate un po’ – dovrà approvare il suo prog­et­to e pas­sare quin­di alla fase che con­tem­pla la gara di appal­to, l’affidamento dei lavori e la con­seg­na del cantiere alla dit­ta vincitrice del­la gara.
L’ingegner Scala­man­drè ha indi­ca­to nel­la fine di agos­to-inizio set­tem­bre prossi­mi il ter­mine per pas­sare alla gara di appal­to. Al riguar­do non osi­amo avan­zare dub­bi, che pure sareb­bero legit­ti­mi; ci ris­ervi­amo ogni ener­gia per con­tenere il sen­ti­men­to che sus­ci­ta la conoscen­za del­la buro­crazia che è sta­ta nec­es­saria per arrivare a real­iz­zare, per­al­tro tra diver­si anni, solo tre – si sot­to­lin­ea anco­ra, “tre “– chilometri di stra­da. Tan­to per avere un’idea, quan­do l’Italia sta­va peg­gio, l’Autostrada del Sole da Milano a Roma, lun­ga 754 chilometri, fu costru­i­ta in una deci­na di anni, alla media di 75 chilometri all’anno.

Le carat­ter­is­tiche
Le carat­ter­is­tiche prin­ci­pali del­la bretel­la 398 non sono cam­bi­ate dal pri­mo prog­et­to pre­sen­ta­to all’hotel Cen­trale nel 2017: lunghez­za 3,15 chilometri, due car­reg­giate sep­a­rate da uno spar­ti­traf­fi­co, due cor­sie per ogni sen­so di mar­cia del­la larghez­za di 3 metri e 75 cen­timetri, una banchi­na a sin­is­tra di 50 cen­timetri, una banchi­na a destra di un metro e 75 cen­timetri.
Nei tre chilometri sono pre­visti due viadot­ti denom­i­nati Cor­nia 1 (lunghez­za 471 metri e 80 cen­timetri) e Cor­nia 2 (lunghez­za 70 metri) e un cav­al­cavia allo svin­co­lo con la stra­da Geo­det­i­ca ((lunghez­za 202 metri e 80 cen­timetri). Al ter­mine del­la nuo­va stra­da, al Gag­no, è pre­vista una rota­to­ria.
Impianti di illu­mi­nazione ver­ran­no real­iz­za­ti in cor­rispon­den­za delle inter­sezioni stradali, quin­di al cav­al­cavia del­la Geo­det­i­ca e alla rota­to­ria del Gag­no. I lavori dovran­no risol­vere gli attra­ver­sa­men­ti, oggi pre­sen­ti, di linee elet­triche, tele­foniche, idrauliche e di dis­tribuzione del gas. L’opera sorge in zona Sin, cioè in zona di inter­esse nazionale rel­a­ti­va­mente all’inquinamento, e questo ogget­ti­va­mente non facili­ta l’esecuzione.

Mod­es­ta tenu­ta del ter­reno
Una parte del­la nuo­va stra­da pog­gerà su un ter­reno con carat­ter­is­tiche di scarsa tenu­ta. Per super­are questo prob­le­ma sareb­bero state nec­es­sarie opere di con­sol­i­da­men­to molto cos­tose (anche ven­ti volte di più di un lavoro in con­dizione di nor­male tenu­ta). La scelta per sod­dis­fare la bilan­cia costi/benefici è sta­ta quel­la di soprassedere ad opere ril­e­van­ti riman­dan­do a suc­ces­sivi even­tu­ali inter­ven­ti di livel­la­men­to del­la stra­da quan­do, a cose fat­te, il con­sol­i­da­men­to avver­rà per via nat­u­rale. Nel­la sostan­za, fini­ta l’opera e aper­ta la stra­da al traf­fi­co, è pos­si­bile ed anzi prob­a­bile che l’Anas, almeno per un trat­to, dovrà provvedere ad altri lavori.

I costi del­l’­opera
La sti­ma com­p­lessi­va dei costi, sicurez­za com­pre­sa, è sta­ta indi­ca­ta in 51.866.302,90 euro. Tut­tavia l’investimento sarà di 71.771.494,85 euro com­pren­sivi del totale dei lavori più i servizi (euro 51.966.302,90), delle cosid­dette somme a dis­po­sizione (euro 7.228.783,45) e degli oneri di inves­ti­men­to (12.776.408,30).

I tem­pi per la real­iz­zazione
Per real­iz­zare il pri­mo lot­to del­la 398 sono sta­ti indi­cati 1440 giorni lavo­ra­tivi con­sec­u­tivi, ovvero un po’ più di 4 anni. Sono anche pre­visti due anni per i cosid­det­ti mon­i­tor­ag­gi: uno “ante opera” e uno “post opera”. Per vedere tran­sitare gli automezzi sul­la 398 si può azzardare, quin­di, una sor­ta di for­bice tra una val­u­tazione ottimisti­ca di 5 anni ed una più pes­simisti­ca di 7–8).

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