Una nuova pubblicazione: Rifiuti da rifiutare
PIOMBINO 25 ottobre 2014 — Sono raccolti in questa pubblicazione gli articoli comparsi su Stile libero Idee dalla Val di Cornia aventi come oggetto argomenti legati al settore rifiuti (per leggere clicca qui). La storia della ristrutturazione delle aziende locali operanti nel campo dei rifiuti urbani e di quelli industriali (ASIU e TAP), le difficoltà progettuali e realizzative degli impianti, le difficoltà finanziarie, le relazioni con le bonifiche industriali e tanti altri temi vengono affrontati. Costituiscono l’ultima parte della pubblicazione anche alcuni documenti fondamentali, pilastri dell’intera vicenda, tortuosa quant’ altre mai. Una storia nella quale si incrociano, fino ad ingenerare un inviluppo dannoso, problemi irrisolti e problemi nemmeno affrontati:
• l’intreccio nella stessa società (ASIU) di funzioni attinenti ad un servizio pubblico di rilevanza economica (la gestione dei rifiuti solidi urbani) ed una attività commerciale (la gestione dei rifiuti industriali) che, anche qualora fosse raffigurabile come servizio di interesse generale, niente ha a che fare con le competenze delle amministrazioni comunali;
• l’accumulo di tempi più che dilazionati fino a configurare opere non realizzate e finanziamenti assegnati ma non spesi, sopratutto nel settore delle bonifiche, oppure opere realizzate ma non funzionanti; • la permanenza di livelli bassissimi ma costanti nella raccolta differenziata tali da collocarla a percentuali ben distanti da quelle stabilite per legge nazionale e regionale e così generare un servizio scadente su cui i cittadini pagano un sovrapprezzo;
• un’informazione pubblica pressoché inesistente dalla quale consegue un’impossibilità per i cittadini di esercitare una qualche pressione per una maggiore efficienza, laddove per cittadini si intendono anche i consiglieri comunali;
• un distacco evidentissimo tra l’azienda (ASIU) alla quale viene affidata direttamente la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani ed i Comuni proprietari, per non parlare delle relazioni inesistenti con l’azienda partecipata (TAP) che, nata per stare nel mercato dei rifiuti industriali, è diventata solo la proprietaria di un impianto gestito dall’azienda partecipante.
Naturalmente anche solo questi problemi, ma la lettura delle pubblicazione ne farà emergere anche altri e di non minore importanza a cominciare dal deficit dell’ ASIU del 2013, giustificherebbero una riflessione riguardante il settore dei rifiuti e la loro gestione ma anche più in generale il tema più ampio delle partecipate locali su cui anche recentemente è stata posta l’attenzione, per la verità allo stato delle cose con scarsi risultati, sia di spesa pubblica sia di assetti istituzionali. Anche con questo intento la pubblicazione è stata redatta.
Evidentemente quando venne costruito l’impianto con discarica a Ischia di Crociano coloro che oggi criticano tutto quanto viene fatto dall’ASIU, si sono dimenticati anzi non sanno che negli anni ’90 tale sito venne concepito in quella zona per controllare i rifiuti in generale ed in particolare i rifiuti della Lucchini. Dove eravate allora?