LO SCRIVE LA REGIONE A RIMATERIA PER LA DISCARICA EX LUCCHINI

O ci mandate la fideiussione o ci pensiamo noi

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PIOMBINO 30 mag­gio 2019 — La Regione Toscana, accoglien­do una richi­es­ta di RIMa­te­ria, ha con­ces­so  la pro­ro­ga dei ter­mi­ni di con­clu­sione del pro­ced­i­men­to di voltura del­l’Au­tor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (AIA)  rilas­ci­a­ta a suo tem­po alla Luc­chi­ni per l’attività di dis­car­i­ca azien­dale di rifiu­ti derivan­ti da lavo­razioni siderur­giche, fino alla data del 15 giug­no 2019, quale ter­mine ulti­mo per la pre­sen­tazione uffi­ciale dei doc­u­men­ti di garanzia da prestare a favore di Regione Toscana. Si trat­ta del­la ges­tione del­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni, già gesti­ta da Asiu per con­to di Luc­chi­ni, uti­liz­za­ta come dis­car­i­ca azien­dale fino al 2010, da allo­ra non più uti­liz­za­ta ma mai mes­sa in sicurez­za e dal 23 dicem­bre 2015 nel­la tito­lar­ità di RIMa­te­ria in virtù del­l’ac­qui­sizione del­la con­ces­sione dema­niale su cui insiste. In caso con­trario, e cioè di non pre­sen­tazione del­la fideius­sione, la Regione eserciterà il potere sos­ti­tu­ti­vo.
Ma andi­amo per gra­di.

La dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni
Par­liamo del­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni (cfr l’ar­ti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia del 21 novem­bre 2018 “Più 350mila metri cubi dal­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni”, ndr) per la quale nell’ottobre 2007 fu rilas­ci­a­ta dal­la Provin­cia di Livorno a Luc­chi­ni l’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale nel­la quale si sta­bili­va che la dis­car­i­ca era al servizio delle acciaierie Luc­chi­ni e vi veni­vano con­fer­i­ti solo rifiu­ti prove­ni­en­ti dal ciclo pro­dut­ti­vo. La dis­car­i­ca occu­pa­va una super­fi­cie di 63.400 metri qua­drati ed ave­va un vol­ume pre­vis­to di di 530mila metri cubi poi diven­tati nel 2008  625mila. La gestì per con­to di Luc­chi­ni sem­pre l’A­siu.

Dal 2010 non fu più atti­va e così rimase sen­za essere chiusa, cop­er­ta e mes­sa in sicurez­za.

La con­ces­sione dema­niale
Il 23 dicem­bre 2015 Bar­bara Del Sep­pia (nel­la foto a sin­is­tra), allo­ra pres­i­dente di Asiu, fir­ma­va la con­ces­sione del ter­reno rel­a­ti­vo (84.140 metri qua­drati) da parte del­l’A­gen­zia del Demanio da des­ti­nar­si esclu­si­va­mente alla ges­tione del­la dis­car­i­ca di mate­ri­ali derivan­ti da lavo­razioni siderur­giche e, in parte, per via­bil­ità e piaz­za­li. Nat­u­ral­mente la dis­car­i­ca è rimas­ta lì intoc­ca­ta.
Il 16 luglio 2016 Asiu  ha trasfer­i­to il ramo di azien­da rifiu­ti spe­ciali a RIMa­te­ria e dall’ 1 set­tem­bre 2016 RIMa­te­ria è diven­ta­ta tito­lare dei con­trat­ti in cor­so di ese­cuzione com­pren­sivi dei com­pen­di immo­bil­iari des­ti­nati al trat­ta­men­to e smal­ti­men­to dei rifiu­ti. Insom­ma RIMa­te­ria è diven­ta­ta tito­lare del­la ges­tione e del­la mes­sa in sicurez­za del­la dis­car­i­ca. Il cam­bi­a­men­to di tito­lar­ità nel­la ges­tione del­l’impianto veni­va comu­ni­ca­to 2016 alla Regione anche dal com­mis­sario stra­or­di­nario di Luc­chi­ni ed altret­tan­to face­va Asiu in quan­to gestore suben­trante. E poi di nuo­vo nel 2018 alla Regione da RIMa­te­ria e Luc­chi­ni in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia.

Il trasfer­i­men­to del­la Autor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale
A questo pun­to si pone­va il prob­le­ma del trasfer­i­men­to del­la Autor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale avvi­a­to diret­ta­mente dal­la Regione nel feb­braio 2019 “a moti­vo delle inter­venute esi­gen­ze di celer­ità  di emanazione del provved­i­men­to con­clu­si­vo al fine di acquisire cer­ti­fi­cazione rel­a­ti­va alle garanzie finanziarie reit­er­ata­mente richi­este”.  E pri­ma anco­ra la nec­es­saria fideius­sione. Com­in­ciò da allo­ra uno scam­bio di cor­rispon­den­za con uno stu­dio legale incar­i­ca­to da RIMa­te­ria  che sostanzial­mente richiede­va che si arrivasse ad una nuo­va Autor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale sul­la base del nuo­vo prog­et­to di vari­ante alle opere di chiusura pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria che prevede­va un ampli­a­men­to per rial­zo  del­la dis­car­i­ca e che dunque il rilas­cio del­la fideius­sione fos­se rimanda­to ad allo­ra. Il sen­so era chiaro ed anche esplic­i­ta­to: “con­tem­per­are le esi­gen­ze dell’Ente regionale di avere certezze e rispet­to delle nor­ma­tive nel­la con­duzione del­l’impianto con le esi­gen­ze del­la soci­età di ved­er­si garan­ti­to uno svilup­po delle attiv­ità in gra­do di sup­port­are eco­nomi­ca­mente gli oneri e le respon­s­abil­ità da assumere”.
La Regione rifi­utò tale pro­pos­ta dato che si trat­ta­va di voltura di una AIA già rilas­ci­a­ta e che dunque la fideius­sione dove­va essere data per quel­la.

L’or­di­nan­za per elim­inare inosser­vanze e tute­lare l’am­bi­ente
Da notare che qua­si  con­tes­tual­mente, il 3 aprile 2019, la Regione ordi­na­va a RIMa­te­ria di provvedere

  • a elim­inare le inosser­vanze riscon­trate da ARPAT e Cap­i­tane­r­ia di Por­to – Guardia Costiera, Nucleo Oper­a­ti­vo di Polizia Ambi­en­tale di Livorno -

e pre­cisa­mente, a tutela delle matri­ci ambi­en­tali inter­es­sate, entro quindi­ci giorni dal­la data di rice­vi­men­to del pre­sente atto, a

  • ripren­dere la cor­ret­ta ges­tione del per­co­la­to, così come defini­ta nell’atto autor­iz­za­ti­vo;
  • smaltire il per­co­la­to attual­mente pre­sente nei pozzetti e nelle vasche;
  • ripristinare e adeguata­mente manutenere i sis­te­mi di ali­men­tazione elet­tri­ca e di col­lega­men­to idrauli­co;
  • ripristinare i sis­te­mi di acces­so per il con­trol­lo visi­vo, o in auto­mati­co, dei liv­el­li del per­co­la­to all’interno delle vasche di stoccag­gio;
  • riat­ti­vare tutte le attiv­ità di con­trol­lo e mon­i­tor­ag­gio del­la dis­car­i­ca, com­pre­si gli obb­lighi comu­ni­cazione pre­visti, così come ripor­tate nell’Allegato Tec­ni­co n. 2 “Piano di Mon­i­tor­ag­gio e Con­trol­lo” all’AIA n. 276 del 30.10.2007 e smi, invian­do ad ARPAT e alla Regione Toscana il crono-pro­gram­ma dei con­trol­li pre­visti per l’attuale annu­al­ità;
  •  a cam­pi­onare e anal­iz­zare, entro 5 giorni, ovvero al pri­mo even­to mete­ori­co utile, le acque mete­oriche dila­van­ti l’area cir­costante la dis­car­i­ca in argo­men­to, comu­ni­can­do ad ARPAT e alla Regione data e ora del cam­pi­ona­men­to per un’eventuale anal­isi in con­trad­dit­to­rio nonché gli esi­ti delle deter­mi­nazioni analitiche.

La pro­ro­ga fino al 15 giug­no
Il 22 mag­gio 2019 ARPAT ha fat­to una ver­i­fi­ca dal­la quale si pote­va e si può dedurre, scrive la Regione, che RIMa­te­ria sta ottem­peran­do alle pre­scrizioni impar­tite  al fine di rime­di­are il più tem­pes­ti­va­mente pos­si­bile alle poten­ziali crit­ic­ità ambi­en­tali ril­e­vate dalle autorità di con­trol­lo e ai peri­coli di un loro even­tuale aggrava­men­to e per­tan­to, di fronte alla richi­es­ta for­mu­la­ta da RIMa­te­ria di pro­ro­ga per la pre­sen­tazione del­la fideius­sione, la Regione ha ritenu­to di pot­er accogliere la richi­es­ta di pro­ro­ga dei tem­pi per la con­seg­na delle garanzie fideius­sorie, pren­den­do atto:

  • delle azioni dell’azienda che sono riv­olte a dare esi­to a quan­to nec­es­sario a con­sen­tire di con­clud­ere con esi­to favorev­ole il pro­ced­i­men­to di voltura dell’autorizzazione;
  • del­lo sta­to avan­za­to di trat­ta­ti­va per la stip­u­la delle garanzie;
  • del­la man­i­fes­ta­ta volon­tà di adem­piere alla dif­fi­da regionale, come ril­e­va­to da ARPAT nel cor­so delle ripetute ispezioni ambi­en­tali effet­tuate sul sito dell’installazione che for­nisce un quadro di pre­sidio, con­trol­lo e mon­i­tor­ag­gio ambi­en­tale da parte di RIMa­te­ria sul cor­po di dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni.

Vedremo se RIMa­te­ria rispet­terà i tem­pi sta­bil­i­ti o se la Regione Toscana dovrà esercitare un potere sos­ti­tu­ti­vo, pre­via escus­sione delle fideius­sioni esisten­ti a garanzia del­l’at­tiv­ità autor­iz­za­ta a suo tem­po prestate da Luc­chi­ni nel 2006 e nel 2000.

Rifiu­ti siderur­gi­ci o rifiu­ti spe­ciali in genere
Rimane però un prob­le­ma che non è affat­to for­male.
L’AIA da rin­no­vare, che riguar­da­va e riguar­da la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni, sta­bili­va che la dis­car­i­ca era al servizio delle acciaierie Luc­chi­ni e che vi veni­vano con­fer­i­ti solo rifiu­ti prove­ni­en­ti dal ciclo pro­dut­ti­vo, la con­ces­sione dema­niale del 2015  vin­co­la allo smal­ti­men­to esclu­si­vo di mate­ri­ali derivan­ti da lavo­razioni siderur­giche.
Ma su quel­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria ha richiesto, ed è anco­ra all’e­same del­la Regione Toscana, una Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale per un prog­et­to che riguar­da anche la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni e non prevede solo  lo smal­ti­men­to di rifiu­ti spe­ciali di orig­ine siderur­gi­ca né tan­tomeno siderur­gi­ca locale. È un prob­le­ma che ha trova­to eco nel­la riu­nione del  Nucleo regionale di Val­u­tazione dell’Impatto Ambi­en­tale del 27 mag­gio 2019 e di cui si tro­va trac­cia nel ver­bale rel­a­ti­vo (cfr arti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia del del 28 mag­gio 2019   “Rin­vio per appro­fondi­men­ti sul prog­et­to RIMa­te­ria”, ndr).

For­ma e sostan­za si con­giun­gono in un intrec­cio poco chiaro.

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