Occorre nazionalizzazione di alto profilo

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 26 agos­to 2019 — Il Camp­ing CIG con­di­vide la richi­es­ta di Fim, Fiom e Uilm che JSW avvii final­mente gli inves­ti­men­ti annun­ciati e il futuro gov­er­no assuma Piom­bi­no quale caso di rilie­vo nazionale, così come invece non avviene da decen­ni. La crisi di gov­er­no non deve deter­minare un vuo­to di inizia­tive, questo ris­chio incombente va evi­ta­to in ogni modo. Pro­prio ora è invece il momen­to di rilan­cia­re pen­siero e azione sen­za rev­eren­ze né timidezze, por­tan­do al cen­tro dell’attenzione locale e nazionale il caso Piom­bi­no, in modo da roves­cia­re il ris­chio del silen­zi­a­men­to in oppor­tu­nità per ottenere final­mente piena con­sid­er­azione.
Ma a tale scopo sono indis­pens­abili azioni ben più for­ti che non in pas­sato, per spes­sore di ragion­a­men­to e per inci­siv­ità delle mobil­i­tazioni , in modo da costrin­gere azien­da e gov­er­no a non rifu­gia­r­si più in como­di ali­bi, pros­eguen­do nel gio­co del rim­pal­lo delle respon­s­abil­ità. Al con­trario, fino­ra non si è mai davvero prova­to a costrin­gere i sogget­ti in cam­po, in prim­is le multi­nazion­ali che si sono suc­ce­dute, a sco­prire le loro carte pri­ma di accettare le loro con­dizioni.
Si ha un bel dire che l’intervento del­lo Sta­to è irre­al­is­ti­co: in realtà, lo si ripete pas­si­va­mente in osse­quio all’ideologia dom­i­nante sec­on­do cui “pri­va­to è bel­lo a pre­scindere”. Le vicende Luc­chi­ni, Sev­er­stal, Rebrab e quel­la in cor­so con JSW dimostra­no che, se ci si affi­da a mani giunte alla multi­nazionale di turno, ques­ta fa il suo gio­co e i suoi inter­es­si anche con­tro gli inter­es­si nazion­ali e delle col­let­tiv­ità locali, in bar­ba alla fun­zione sociale dell impre­sa sanci­ta in Cos­ti­tuzione. Ma intan­to Piom­bi­no muore in assen­za di una polit­i­ca indus­tri­ale del­lo Sta­to, che non esclu­da un prog­et­to di nazion­al­iz­zazione di alto pro­fi­lo pro­dut­ti­vo e ambi­en­tale: se viene meno il red­di­to dei lavo­ra­tori indus­tri­ali, pre­cipi­ta la situ­azione di tut­to il tes­su­to eco­nom­i­co e sociale locale, com­mer­cio e arti­giana­to in tes­ta. Con tan­ti salu­ti alla diver­si­fi­cazione.
Occorre invece un chiaro dis­eg­no di rinasci­ta elab­o­ra­to, deciso e prat­i­ca­to col­let­ti­va­mente da lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni insieme: dibat­ti­ti e con­veg­ni di stu­dio per elab­o­rare, assem­blee cit­ta­dine e di fab­bri­ca per decidere; scioperi e cortei locali e non solo, per vin­cere…. Un proces­so di democrazia parte­ci­pa­ta che rende più cred­i­bili i liv­el­li isti­tuzion­ali quan­do si aprono alla parte­ci­pazione popo­lare. Dopo avere avan­za­to la pro­pos­ta dei Lavori di Pub­bli­ca neces­sità (https://www.stileliberonews.org/ammortizzatori-sociali-e-lavori-di-pubblica-necessita/ ) il Camp­ing CIG sta provan­do a sol­lecitare una dis­cus­sione pub­bli­ca su questi temi ( Camp­ing CIG : approntare un piano B per l’ Area di Crisi Com­p­lessa di Piom­bi­no).
Sti­amo dif­fonden­do le qual­ifi­cate risposte che ci arrivano: ( https://www.facebook.com/coordinamentoarticolo1campingcig/ ) e presto ne fare­mo ogget­to di una rif­les­sione pub­bli­ca col­let­ti­va.
È sem­pre più allar­mante il tem­po che pas­sa sen­za che si sbloc­chi pos­i­ti­va­mente la situ­azione delle acciaierie, dell’ indot­to (v. fal­li­men­to DueEmme), delle boni­fiche del SIN, dell’ inse­di­a­men­to di nuove imp­rese, per un rilan­cio di com­mer­cio e tur­is­mo e del red­di­to com­p­lessi­vo del com­pren­so­rio, per il pre­sente e per le gen­er­azioni future. L’ attendis­mo non ci è più con­sen­ti­to.

Asso­ci­azione Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG

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