Occorre un piano straordinario per i cassintegrati
PIOMBINO 17 agosto 2015 — Amaro Ferragosto. È arrivato il primo salario da cassintegrato: euro 830,12. Anche peggio delle aspettative. Adesso le illusioni e le promesse sbattono contro il muro della dura realtà. Nella testa girano due sole domande: ora come farò ad andare avanti? E quanto durerà? In teoria al massimo fino novembre 2016. In pratica c’e’ il rischio di arrivare fino al 2019, quando gli investimenti dovrebbero essere terminati. Dovrebbero, appunto, ma senza certezze. Poi pensi a quelli dell’indotto per i quali non esiste nemmeno una data di rientro al lavoro. Ma non te la senti di consolarti con il mal comune mezzo gaudio. Anzi, ti arrabbi ancora di più perché ti rendi conto che adesso siamo arrivati al deserto sociale tanto evocato. È semplice logica: migliaia di lavoratori con un reddito sotto la soglia di sopravvivenza significano, anche, saracinesche di negozi che si abbassano per sempre. Ed allora all’emergenza bisogna rispondere con misure di emergenza: un piano straordinario (come chiesto da quattro associazioni di Piombino) per aiutare coloro che sono in cassa integrazione, in mobilità o licenziati. Però, per favore, non fiori ma opere di bene. Per capirci, non operazioni simboliche, tipo 10 persone che vanno a lavorare per il Comune, per un bel monte ore in cambio di uno sgravio di tasse di poche decine di euro all’anno. Così non è il Comune che mi aiuta ma io che aiuto il Comune. Tantopiù che chi è in cassa integrazione non ha nulla da farsi perdonare dalla collettività visto che i soldi della cassa integrazione derivano dalle tasse dei lavoratori e non pesano sulla fiscalità generale. Se vogliamo essere seri occorrono contributi che prevedano, come succedeva con i contratti di solidarietà, un aumento del 20%/30% della busta paga. In quel caso allora si, potremo parlare di impiegare i cassintegrati in lavori socialmente utili. Insieme a questo va risolto il problema del TFR che deve arrivare subito altrimenti quando sarà erogato ci avranno già staccato luce, gas e via di seguito. Governo, Regione, Comune e sindacati hanno creduto così tanto al “Modello Piombino” fino al punto da non prevedere nessuna alternativa, costringendo i lavoratori alla sua accettazione. Adesso hanno il dovere di realizzare, subito, misure di emergenza. Se non lo faranno, per coerenza, dovremo chiedere loro di venire a vivere con 800 euro al mese. Come si dice, provare per credere .
Sì, ma non fermiamoci solo a Piombino. Ci sono operai anche nei Comuni limitrofi, tipo Roccastrada.
Pur nella sua drammaticità non sono d’accordo. Io ho lavorato nell’indotto, dove le garanzie sono meno di zero, e non ho sentito alcuna solidarietà vera ed effettiva da parte dei lavoratori della exLucchini, anzi. Noi dell’indotto abbiamo dovuto fare scelte ben più drammatiche di quelle degli exLucchini: chi ha dovuto licenziarsi o è stao licenziato, chi ha dovuto cambiare regione se non nazione, chi ha dovuto accettare soluzioni lavorative peggiori pur di continuare a mangiare. Ma questo, essendo pochi e soprattutto sparsi tra diverse decine di ditte, non ha fatto notizia. Io ho dovuto emigrare da Piombino con la famiglia e mi sento fortunato. Tutti sappiamo a quanto ammonta la CIG, tutti sappiamo che saremmo andati incontro a questa durissima realtà e che sarebbe durata molto senza una data certa per il termine. Non nascondete la testa nella sabbia, lo sapevate , lo sapevamo ma la mentalità contorta del piombinese è il suo stesso danno: qualcuno provvederà a darci una mano, ma figuriamoci se ci tengono tutti a casa. Ed ora andare a chiedere sempre alla politica un aiuto economico, perchè di questo si tratta, è drammaticamente “divertente”. Ci sono realtà italiane dove la situazione è ben più drammatica di quella piombinese, non avete la ben più pallida idea del cimitero che questa crisi ha provocato nel tessuto industriale italiano. Anche gli “altri” avrebbero diritto a questo aiuto?? Penso di sì!! Perchè gli exdipendenti Lucchini si pongono il problema solo ora? Forse perchè questo aiuto l’hanno avuto fino ad ora? Ed oggi non sono più in “paradiso” ma tra i comuni mortali? Non mi interessa iniziare una bagarre con loro ma dovrebbero riflettere un pochino sul loro operato. Ma, tornando all’inizio, non sono d’accordo, perchè non sono d’accordo a chiedere soldi alla politica.