Occorre un’alleanza ampia, civica ed anche politica
PIOMBINO 15 gennaio 2014 — La legislatura è ormai al termine, ancora qualche mese poi si delineeranno le diverse forze che dovranno contendersi il governo della città.
Dopo oltre 4 anni di impegno consiliare nella componente d’opposizione, peraltro caratterizzato da un contributo costante nell’affrontare le questioni amministrative, ritengo sia giunto il momento di fare una riflessione ampia e tentare di aprireun percorso per una concreta alternativa di governo.
La crisi generale della politica è il sintomo principale che si avverte in questa imminente campagna elettorale, pertanto servirà uno sforzo importante per far capire agli elettori quali saranno le proposte concretamente sostenibili.
Purtroppo la città sta attraversando una delle peggiori crisi degli ultimi cinquanta anni. Oltre alle difficoltà generali, vi sono quelle peculiari del nostro territorio che non ha mai saputo o voluto costruire un percorso alternativo alla monocultura industriale, oramai ridotta allo stremo.
Non vi sono soluzioni a breve e le pochissime risorse disponibili serviranno per l’ordinaria amministrazione, visti gli ingenti tagli agli enti locali che sono stati effettuati negli anni dai diversi esecutivi che si sono succeduti.
I comuni oramai sono costretti a confrontarsi di continuo con i diversi livelli istituzionali per reperire i pochi finanziamenti disponibili, pertanto saranno fondamentali i legami politici regionali, nazionali ed europei, ai quali non potranno far ricorso le esperienze puramente civiche.
Per contrapporsi al potere consolidato che occupa ogni ambito amministrativo da troppi anni ed ancora fortemente autoreferenziale, nonostante i cambiamenti interni ed esterni, ritengo che ci debba essere un’ alleanza ampia, civica, ma anche politica, che si ponga come alternativa presentando punti programmatici concretamente realizzabili.
Il percorso di fatto è già iniziato, vi sono contatti fra le diverse componenti, soprattutto fra quelle tradizionalmente più affini dell’area moderata e non solo, per cercare un’intesa con l’ambizione di provare a vincere in un possibile ballottaggio.
Le corse in solitaria, già ampiamente annunciate, sono una sorta di “liste civetta” strumentali a rafforzare la componente tradizionale di centrosinistra, che certamente farà il possibile per ricompattarsi dopo le possibili polemiche che sortiranno dalle primarie per il candidato a sindaco del PD o di coalizione.