Occupazione e attività prolungate per altri due anni
PIOMBINO 14 febbraio 2017 — L’ ultimo incontro al MISE tra Calenda e Cevital ha confermato, per l’ ennesima volta, la incapacità di monsieur Rebrab ad assolvere i suoi obblighi in materia di investimenti. Noi da tempo affermiamo che rincorrere “l’ uomo dell’ anno” nei suoi giochini al rimando vuol dire sottrarre tempo ed energie ad altre soluzioni, che sarà sempre piu’ difficile realizzare man mano che l’ acqua sale alla gola.
Oggi l’obiettivo centrale della mobilitazione dei lavoratori (vedi sciopero di giovedì prossimo) non avrebbe dovuto essere quello (che è apparso subito di scontato conseguimento) di chiedere e ottenere nuovi incontri al MISE, ma quello di pretendere che Governo, Regione e Comune lavorino da subito e alacremente a individuare ed avviare un percorso alternativo credibile.
Attualmente la vera discriminante tra chi pensa al bene pubblico e chi ad altri interessi è l’ elaborazione e il rapido avvio del “piano B”. Visto che chi di dovere non lo fa, noi ci siamo permessi di indicare possibili vie:
- immediato ricommissariamento;
- continuità produttiva;
- iniziativa imprenditoriale pubblica con eventuale ricerca di nuovi partner privati;
- procedure d’ emergenza (in quanto contemporaneamente area di crisi complessa e SIN) su demolizioni, bonifiche, infrastrutture e diversificazione.
In mancanza della dichiarazione di default degli accordi sottoscritti e del ricomissariamento , dal primo luglio 2017 Rebrab avrebbe libertà di licenziare a piacimento; si approprierebbe in via esclusiva di quel che resta dello stabilimento siderurgico; occuperebbe definitivamente vaste aree retroportuali, ipotecando anche i processi di diversificazione economica.
Siamo molto preoccupati per l’ atteggiamento di Calenda, che parla ancora di “verifiche mensili” e “deadline al 30 giugno 2017”. Questo, ai nostri occhi, significa aver già deciso che qualunque cosa faccia (o meglio, non faccia) Rebrab, dal 1 luglio prossimo i treni di laminazione, tutte le aree ex Lucchini e buona parte del porto saranno suoi, senza alcun vincolo; ciò significa una rapida estinzione di tutta la siderurgia piombinese ed una ipoteca pesante sulla diversificazione economico-produttiva. Un disastro che non possiamo permetterci.
A chi ancora stenta a mettere la pietra tombale sulla favola esotica di “Piombino, stella del mediterraneo”, suggeriamo un test infallibile per capire se Rebrab “ha intenzioni serie” in vista del matrimonio con Piombino.
Le organizzazioni sindacali propongano subito a Rebrab di sottoscrivere un accordo per il prolungamento di due anni, a partire dall’ 1 luglio 2017, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e delle attività imprenditoriali. Se il patron non firmerà, si sarà tolta la maschera e mostrerà a tutti il bluff del suo presunto interesse per la siderurgia.
Ovviamente, suggeriamo di fissare un ultimatum che non può andare oltre il 15 marzo, per non essere trascinati nell’ ormai noto gioco al rinvio.
Questa è una mossa concreta che le organizzazioni sindacali possono fare, se davvero hanno ancora bisogno di capire se fidarsi delle promesse di Rebrab.
Suggeriamo, qui di seguito, una bozza di accordo, completa dei riferimenti normativi . I legali delle organizzazioni sindacali potranno verificarla ed eventualmente migliorarla.
Coordinamento Art.1 – Camping CIG
Integrazione al VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni del 3 giugno 2015
Visto che il giorno 30.6.2015, ai sensi dell’autorizzazione del MISE del 26.6.2015, presso lo Studio del Notaio Mario Miccoli di Livorno, sono stati sottoscritti:
— da Lucchini, Lucchini Servizi e Aferpi il Contratto Definitivo di Cessione dei Complessi Aziendali Lucchini Piombino, del Ramo Vertek Piombino e del Ramo Lucchini Servizi;
………
— atto di pegno sul 27,273% delle azioni di AFERPI, costituito a favore di Lucchini e Lucchini Servizi da parte di Cevitaly, a garanzia del mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Aferpi, come richiesto dalla legge Prodi art 63 comma2;
— garanzia corporate di Cevitaly a favore di Lucchini e Lucchini Servizi per il mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Aferpi, come richiesto dalla legge Prodi art. 63 comma 2;
— atto di pegno sul 21% delle azioni di GSI Lucchini, costituito a favore di Lucchini da parte di Cevitaly, a garanzia del mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Cevitaly per conto di GSIL;
Visto che l’art 63 comma 2 del Decreto Legislativo 8 luglio 1999, n. 270 stabilisce che “Ai fini della vendita di aziende o di rami di azienda in esercizio, l’acquirente deve obbligarsi a proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali e a mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita.”,
Visto che il 3 giugno 2015 era stato siglato tra le parti:
ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO SpA ( di seguito AFERPI SpA)
LUCCHINI SpA in A.S. e LUCCHINI SERVIZI SrL in A.S.
CONFINDUSTRIA Livorno
La FIM CISL Nazionale
La FIOM CGIL Nazionale
La UILM UIL Nazionale
La UGL METALMECCANICI UGL Nazionale
La FIM CISL di PIOMBINO
La FIOM CGIL di PIOMBINO
La UILM UIL di PIOMBINO
La RSU delle LUCCHINI SpA in A.S. e LUCCHINI SERVIZI SrL in A.S
il VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni (Allegato1)
Visto che il 30 giugno 2015 è stato siglato L’ ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO DI MESSA IN SICUREZZA, RICONVERSIONE INDUSTRIALE E SVILUPPO ECONOMICO PRODUTTIVO NELL’AREA DEI COMPLESSI AZIENDALI DI PIOMBINO CEDUTI DALLA LUCCHINI IN A.S. (Articolo 252-bis D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero dello Sviluppo Economico d’intesa con Regione Toscana, Agenzia del Demanio, Autorità portuale di Piombino, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e Aferpi S.p.A.,
Visto che delle obbligazioni principali a carico di Cevital e cioè
- assorbimento del personale dell’amministrazione straordinaria entro il 6 novembre 2016,
- finanziamento del Piano (da parte di Azionisti, Banche, istituzioni finanziarie pubbliche e private),
mentre la prima è stata onorata da Cevital per la seconda si è constata una perdurante dilazione nei tempi tant’è che il Piano industriale per la rinascita del sito di Piombino elaborato da Cevital nell’aprile 2015, al quale si faceva riferimento in tutti gli atti suesposti, non è stato minimamente attuato,
Rilevato che nel corso di tante riunioni tenutesi anche presso il Ministero dello sviluppo economico il presidente di Cevital e di Aferpi ha sempre manifestato la volontà del mantenimento degli impegni presi ma anche la necessità di avere a disposizione un tempo prolungato rispetto a quello descritto nel Piano industriale,
Vista dunque a questo fine la necessità di aggiornare gli accordi presi e sopra citati ed in particolare integrare il VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni del 3 giugno 2015, le parti
AFERPI SpA — ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO
CONFINDUSTRIA Livorno
La FIM CISL Nazionale
La FIOM CGIL Nazionale
La UILM UIL Nazionale
La UGL METALMECCANICI UGL Nazionale
La FIM CISL di PIOMBINO
La FIOM CGIL di PIOMBINO
La UILM UIL di PIOMBINO
La RSU di AFERPI SpA
stipulano il presente accordo:
la società Aferpi SpA conferma il ruolo strategico del rilancio dell’ attività siderurgica dello stabilimento di Piombino e pertanto, in attuazione del piano industriale a suo tempo presentato , si obbliga a proseguire le attività
imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali stabiliti all’ atto della vendita per un ulteriore biennio e precisamente dal primo luglio 2017 al 30 giugno 2019.