Olio tunisino: Suvereto non ci sta
SUVERETO 12 marzo 2016 — Il Comune di Suvereto ancora dalla parte degli agricoltori. Questa volta è a fianco degli olivicoltori, penalizzati dal provvedimento dell’Unione Europea che prevede l’aumento delle importazioni dell’olio tunisino in Italia.
L’Europarlamento ha infatti approvato l’accordo di aiuti alla Tunisia che comprende anche la quota aggiuntiva per l’importazione senza dazi nella Ue di 35.000 tonnellate in più l’anno di olio d’oliva nordafricano, che andrebbe ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia.
“Pur condividendo gli obiettivi di solidarietà dell’Europa verso i Paesi in difficoltà” commenta il sindaco Parodi “si tratta di un favore alla lobby degli imbottigliatori, una mazzata ai produttori e un pericolo per i consumatori. Sconcerta il voto favorevoli degli europarlamentari italiani, a partire da quelli del Pd”.
La decisione del Parlamento europeo va contro il lavoro degli agricoltori, in un momento in cui l’olio extravergine di oliva italiano subisce già colpi pesanti provenienti dalla contraffazione e dalle frodi, e nonostante tutto si sta qualificando come prodotto di eccellenza anche al di fuori dei confini nazionali, con grande impegno dei nostri produttori.
“Anche noi come amministrazione comunale siamo impegnati nella valorizzazione di questo prodotto “ continua l’assessore all’agricoltura di Suvereto Jessica Pasquini “favorendo il rapporto diretto consumatore-produttore, promuovendo il prodotto sui mercati, organizzando convegni sulle proprietà nutrizionali e salutistiche”.
La cattiva annata del 2014 aveva avuto almeno il merito di accendere i riflettori sull’olio e di mettere in guardia dai prezzi troppo bassi e dalla etichette ingannevoli. Nel 2015 la produzione è stata molto buona, come ha dimostrato il recente concorso di Suvereto che ha premiato gli oli migliori della Val di Cornia.
Ma questi provvedimenti calati dall’alto rischiano di troncare le gambe al settore. “La difesa del Made in Italy “ conclude Pasquini “non dovrebbe avere colore politico e stare a cuore a tutti gli italiani. La risposta può venire solo dai territori, da una difesa delle produzioni locali e dalla filiera corta. Le aziende e i produttori che ci mettono la faccia sono l’unica garanzia per il consumatore.”
UFFICIO STAMPA COMUNE DI SUVERETO