Oltre ai profughi ci sono anche i residenti

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 11 mag­gio 2015 — Gli abi­tan­ti del­la stazione di Campiglia pre­oc­cu­pati per il cen­tro di accoglien­za dei migranti, ubi­ca­to all’improvviso sul ter­ri­to­rio sen­za che nes­suno si sia deg­na­to di infor­mare i res­i­den­ti, né dal Comune né dal­la Prefet­tura, né dal­la coop­er­a­ti­va che gestisce il tut­to. Ora per l’intera gior­na­ta diverse decine di profughi e migranti stazio­nano nelle vie intorno alle abitazioni, non sapen­do bene cosa fare e come muover­si, sen­za pre­cise indi­cazione da parte delle autorità. Per questo gli abi­tan­ti del­la Stazione han­no chiesto un incon­tro urgente al sin­da­co, ma fino­ra dal Comune nes­suna rispos­ta cer­ta. Solo l’intervista al Tir­reno dell’assessore Tic­ciati che, sen­za nem­meno recar­si alla stazione, ha affer­ma­to che tut­to è sot­to con­trol­lo.
Noi rite­ni­amo che l’accoglienza sia sicu­ra­mente un val­ore, ma che deb­ba attuar­si in maniera più piani­fi­ca­ta e dis­tribui­ta sul ter­ri­to­rio, sen­za con­cen­trare grup­pi numerosi in un uni­co pun­to, cosa che sta generan­do prob­le­mi all’interno del grup­po stes­so e nel rap­por­to con la comu­nità locale. Tan­to meno ciò può avvenire in un luo­go come la stazione, già degrada­to per via del­la indis­crim­i­na­ta urban­iz­zazione e pun­to sen­si­bile per quan­to riguar­da i col­lega­men­ti e il ruo­lo tur­is­ti­co. Noi chiedi­amo al sin­da­co che la ques­tione ven­ga affronta­ta in modo con­di­vi­so, tenen­do con­to delle esi­gen­ze dei migranti ma anche di quel­li di noi res­i­den­ti, famiglie com­poste da anziani e gio­vani che conoscono bene la zona del­la stazione e le sue dinamiche aven­do­ci a lun­go vis­su­to e/o lavo­ra­to.

Un grup­po di res­i­den­ti

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