Onori alla politica, oneri ai cittadini: il caso dei rifiuti
PIOMBINO 8 aprile 2017 — Comodo e bello non avere mai la responsabilità delle proprie scelte. Il disastro di Sei Toscana si presenta sotto forma dell’ennesimo, pesante, aumento tariffario che raggiunge l’incredibile picco del 30% di aumento per le aziende campigliesi e per le famiglie si aggira attorno al 5–8%. Una stangata che, siamo certi, aiuterà il tessuto economico di un territorio già in ginocchio e di cui nessuno porta la responsabilità. Anzi, a ben vedere la colpa sarebbe dei cittadini, tanto per cambiare, rei di abbandonare rifiuti a lato dei cassonetti – spesso strapieni — facendo levitare i costi di smaltimento per il gestore.
Storie mai dimostrate che offendono una cittadinanza che non è mai stata chiamata a collaborare per la realizzazione di una corretta gestione dei rifiuti solidi urbani improntata alla riduzione dei conferimenti, al recupero di materia e al risparmio di energia.
Starebbe alle amministrazioni comprendere bene quali sono i flussi e le destinazioni finali dei rifiuti raccolti e gestiti da Sei Toscana in Ato sud e pianificare tutti gli interventi necessari a rendere sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed ambientale la gestione del servizio.
Sarebbe il caso che le amministrazioni a guida PD responsabili della scelta del cambio di Ato, nel precedente mandato amministrativo, spieghino cosa è andato storto nell’operazione. C’era stato garantito che approdare nell’Ato sud avrebbe ridotto i costi, migliorato il servizio ed avviato noi tutti verso un radioso destino, invece siamo di fronte ad un servizio peggiore nonostante il continuo aumento delle tariffe e all’allontanamento degli organi decisionali che influiscono sulle strategie aziendali.
Dopo la scomparsa dell’Asiu il bilancio per la Val di Cornia nel settore rifiuti solidi urbani è estremamente negativo. Abbiamo una grande discarica non più utilizzata per i rifiuti urbani e un buco di bilancio imprecisato lasciato dal vecchio gestore, abbiamo perso la possibilità di incidere sulle decisioni strategiche in seno all’Ato sud perché il peso specifico dei singoli Comuni è irrisorio e le amministrazioni di Campiglia, San Vincenzo e Piombino si guardano bene dal dare battaglia per un controllo più serrato del servizio. Il tanto sbandierato beneficio sul fronte degli investimenti e sulla qualità del servizio non c’è stato e una gravissima questione etica ha travolto i vertici di Sei tanto che l’azienda è commissariata.
Agli “automatici” aumenti della tariffa, però, non ci si sottrae nemmeno in una simile situazione, in cui è messa in dubbio persino la regolarità della gara d’appalto che sta alla base della concessione del servizio all’azienda.
Si prenda atto del fatto che un servizio pubblico essenziale è sfuggito al controllo degli organi competenti – che ricordiamo essere i consigli comunali – e che è urgente elaborare una soluzione amministrativa che garantisca per il futuro prossimo un servizio trasparente, meno costoso e più efficiente. Su questo ci si impegni e si dia battaglia, anziché scaricare le responsabilità di scelte politiche miopi e abborracciate sulle spalle dei soliti cittadini sbadati o negligenti.
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino
Assemblea Popolare Suvereto
Assemblea Sanvincenzina