MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO IN CONSIGLIO COMUNALE A PIOMBINO

Opposizioni chiedono referendum su RiMateria

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PIOMBINO 23 agos­to 2018 — I rifiu­ti, Asiu e RiMa­te­ria la faran­no da padroni, numero legale per­me­t­ten­do, nel con­siglio comu­nale che si ter­rà a Piom­bi­no il 30 agos­to prossi­mo: sono gli argo­men­ti di due ordi­ni del giorno, una mozione ed una inter­rogazione. La novità prin­ci­pale è cos­ti­tui­ta dal­la richi­es­ta di indizione di due ref­er­en­dum su cui tutte le oppo­sizioni (Rifon­dazione Comu­nista, Un’al­tra Piom­bi­no, Fer­rari Sin­da­co — Forza Italia, Movi­men­to 5 Stelle, Ascol­ta Piom­bi­no) si sono trovate d’ac­cor­do.

Il pri­mo ref­er­en­dum, pro­pos­to con un ordine del giorno, ha come final­ità quel­la di “con­sen­tire alla popo­lazione piom­bi­nese di esprimer­si sul­l’essere d’ac­cor­do o meno sul nuo­vo prog­et­to di RiMa­te­ria che prevede la real­iz­zazione nel Comune di Piom­bi­no, e par­ti­co­lar­mente nel­l’area di Ischia di Cro­ciano, di una dis­car­i­ca capace di accogliere 2.500.000 metri cubi di rifiu­ti spe­ciali come pre­vis­to dal­la richi­es­ta di VIA pre­sen­ta­ta il 30 mag­gio 2018 alla Regione Toscana”.
Il sec­on­do ref­er­en­dum, pro­pos­to anch’es­so con un ordine del giorno, chiede al Con­siglio comu­nale di “indire il ref­er­en­dum con­sul­ti­vo, pre­vis­to dal­l’art. 34 del­lo Statu­to, onde con­sen­tire alla popo­lazione piom­bi­nese di esprimer­si sul­l’essere d’ac­cor­do o meno sul­la ces­sione, anche parziale, di quote di pro­pri­età di RiMa­te­ria a sogget­ti pri­vati”.
L’ar­ti­co­lo 34 del­lo Statu­to comu­nale prevede il ref­er­en­dum con­sul­ti­vo definen­do­lo come “stru­men­to di parte­ci­pazione demo­c­ra­t­i­ca e diret­ta dei cit­ta­di­ni in quan­to espres­sione di un giudizio in mer­i­to a ques­tioni ritenute di par­ti­co­lare ril­e­van­za per l’intera comu­nità e per il ter­ri­to­rio”.
Lo stes­so Statu­to prevede che il ref­er­en­dum pos­sa  essere indet­to su richi­es­ta:
• del Con­siglio comu­nale con voto dei due terzi dei con­siglieri in car­i­ca (rego­la che non si appli­ca alla votazione dei due ordine del giorno che potran­no essere approvati solo dal­la mag­gio­ran­za rel­a­ti­va dei pre­sen­ti alla sedu­ta del Con­siglio comu­nale, trat­tan­dosi di due doc­u­men­ti politi­ci pre­lim­i­nari, ma che si applicherà alla delib­er­azione di indizione del ref­er­en­dum quan­do e se il Con­siglio comu­nale si pro­nuncerà in tal sen­so, ndr);
• di duemi­lac­inque­cen­to cit­ta­di­ni res­i­den­ti del Comune che abbiano com­pi­u­to il 16° anno di età.
È evi­dente che per rag­giun­gere i due terzi dei con­siglieri non bas­tano le sole forze delle oppo­sizioni per cui il ref­er­en­dum potrà essere indet­to dal Con­siglio comu­nale solo se anche le forze del­la mag­gio­ran­za, e seg­nata­mente quelle del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co, saran­no d’ac­cor­do.
Se ciò non avvenisse rimar­rà comunque alle oppo­sizioni la via del­la rac­col­ta di duemi­lac­inque­cen­to firme di cit­ta­di­ni res­i­den­ti nel Comune che abbiano com­pi­u­to il 16° anno di età (per la ver­ità il Rego­la­men­to del ref­er­en­dum con­sul­ti­vo, approva­to suc­ces­si­va­mente, prevede 3.000 res­i­den­ti iscrit­ti nel Reg­istro del­la popo­lazione del Comune aven­ti la mag­giore età, ndr).

La  mozione allarga la visuale chieden­do al Con­siglio comu­nale di  “avviare un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo di trasparen­za sul piano di svilup­po di RiMa­te­ria rel­a­ti­vo al tipo di gov­er­nance, di ind­i­riz­zo rispet­to all’ac­cor­do di pro­gram­ma, sui tem­pi e le modal­ità di inte­grazione con la com­po­nente pri­va­ta, sug­li asset­ti ter­ri­to­ri­ali, sul­la emer­gen­za eco­nom­i­ca, sul­la vita stes­sa del­la soci­età proi­et­ta­ta in una dimen­sione ges­tionale dei flus­si di mate­ria del ter­ri­to­rio del­la val di Cor­nia”. Dif­fi­cile dire in cosa pos­sono con­sis­tere “un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo di trasparen­za”  e le sue modal­ità ma in ogni caso è chiaro che la pro­pos­ta sca­tur­isce dal­la neces­sità di un’ ampia dis­cus­sione sul rap­por­to tra il prog­et­to RiMa­te­ria e l’idea di svilup­po del ter­ri­to­rio  che si ha o non si ha ma che lo stes­so prog­et­to RiMa­te­ria, anche in con­nes­sione con i temi del risana­men­to ambi­en­tale e del­la rein­dus­tri­al­iz­zazione, impone di avere.

Infine l’ inter­rogazione, per la ver­ità pre­sen­ta­ta da Un’al­tra Piom­bi­no il 16 mag­gio ed evi­den­te­mente mai dis­cus­sa, chiede al sin­da­co di

  • riferire al con­siglio comu­nale sul­lo sta­to dei rap­por­ti tra SEI Toscana e RiMa­te­ria con par­ti­co­lare rifer­i­men­to allo sta­to del­la trat­ta­ti­va e delle con­dizioni per la ces­sione del ramo d’azien­da,
  • comu­ni­care l’im­por­to del cred­i­to van­ta­to da RiMa­te­ria e di quel­lo riconosci­u­to da Sei Toscana,
  • riferire se il cred­i­to che RiMa­te­ria fa valere ver­so SEI Toscana sia sup­por­t­a­to da accor­di scrit­ti (per cui doc­u­mentabili) che derogh­i­no alla gara e in caso di rispos­ta pos­i­ti­va di pro­durre questi accor­di,
  • se, trat­tan­dosi di una soci­età parte­ci­pa­ta, pos­sa pro­fi­lar­si il ris­chio che la dif­feren­za tra il cred­i­to avan­za­to da RiMa­te­ria e quel­lo riconosci­u­to da SEI Toscana rica­da sui Comu­ni soci di ASIU e per­tan­to sulle bol­lette dei cit­ta­di­ni.

 

 

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