Ora la fabbrica chiuda. A maggio il piano industriale
PIOMBINO 30 marzo 2020 — L’Associazione Coordinamento Articolo 1- Camping Cig ribadisce quello che ha sempre detto: non si baratta la salute e la vita dei lavoratori e dei loro cari in cambio del lavoro. Riteniamo che in questo momento non ci siano le condizioni per tenere aperta JSW Steel Italy, neanche per effettuare le consegne di ordinativi di rotaie per la Svizzera, Olanda, Croazia e Bangladesh seppur con personale ridotto. Questo ci porta a dire che troppo spazio è stato lasciato dal Governo a Confindustria nella valutazione delle attività essenziali e troppo spazio alle aziende nel chiedere ai Prefetti deroghe nelle attività non essenziali. Sappiamo che le Organizzazioni Sindacali e il Sindaco Ferrari si sono rivolti al Prefetto per chiedere di fermare anche questa parte della lavorazione in Jsw ma se la risposta tardasse o fosse favorevole all’azienda invitiamo tutte le OO.SS a proclamare lo sciopero in quel reparto (unico attualmente attivo oltre alle doverose presenze di guardiania, pulizia e salvaguardia impianti) anche alla luce dei casi di positività di lavoratori JSW. La proclamazione dello sciopero proteggerebbe dal ricatto aziendale i lavoratori in questione e al tempo stesso li metterebbe di fronte alla loro responsabilità individuale, familiare e collettiva nell’adempiere ad una prestazione assolutamente non essenziale. In questa fase di aumento della diffusione del virus l’ unica possibilità di rallentarla è di interrompere ogni contatto umano ravvicinato.
Se e quando la fabbrica dovesse ripartire riteniamo che prima debbano essere messe in opera tutte le pratiche igienico-sanitarie per rendere sicuro ogni posto di lavoro fornendo tutti i DPI necessari ai lavoratori potenziando la pulizia e sanificazioni ad ogni cambio turno e “tracciando” gli infetti mediante controlli sanitari e tampone. Questo piano di sicurezza deve coinvolgere ASL, RLS ed ottenere l’approvazione delle RSU e dei lavoratori. L’attuale emergenza non può e non deve costituire un ulteriore alibi per Jindal per rinviare all’infinito la presentazione del piano industriale definitivo. Entro la fine di maggio l’azienda deve presentarlo: basta rinvii!. Se non lo farà o il piano fosse insufficiente, il governo dovrà liberarsi di un soggetto imprenditoriale che da ben 20 mesi tiene in ostaggio Piombino impedendole di prendere in mano il proprio futuro. Infine, riteniamo che tutte le decisioni debbano passare dal nuovo Consiglio di fabbrica (e non soltanto dai Coordinatori e dai Segretari Provinciali ) mettendolo in condizioni di operare da remoto ( PC, Cell., Tablet etc) dando la possibilità ai lavoratori di seguire i lavori da casa. Non è sospendendo la democrazia sindacale in tempi di emergenza che si tengono uniti i lavoratori e che si evita la rottura tra lavoratori e luogo di lavoro.
Coordinamento Articolo 1‑Camping Cig