Ora solo un sentiero stretto senza scorciatoie
PIOMBINO 19 novembre 2019 — Nessuno può dimenticare che l’allora sindaco di Piombino ed attuale consigliere regionale Gianni Anselmi si sbracciava già nel 2011 a rassicurare che i problemi finanziari di Asiu era congiunturali e che la stessa azienda era un’azienda che funzionava bene.
Nessuno può dimenticare che l’allora sindaco di Campiglia Rossana Soffritti già nel 2015 sosteneva che Asiu era un fiore all’occhiello della Val di Cornia.
Nessuno può dimenticare che invece Asiu, già allora, aveva debiti ingenti e che l’unica discarica che aveva era ormai esaurita.
Nessuno può dimenticare che Asiu e RIMateria, al di là dei discorsi propagandistici su economia circolare, su rifiuti siderurgici e rifiuti da bonifiche, hanno inventato la vendita del 60% di azioni a privati, hanno consegnato spazi di discarica nel frattempo ampliata agli stessi privati, hanno dedicato la loro attività a rifiuti speciali provenienti da ogni dove e soprattutto hanno inventato tutto questo e pensato gli sviluppi enormi dell’attività essenzialmente per pagare i debiti accumulati.
Nessuno può dimenticare che RIMateria è un’azienda, che sostanzialmente gestisce una discarica, nella quale la proporzione tra dirigenti, impiegati e operai è sproporzionata a vantaggio degli impiegati (secondo il bilancio consuntivo 2018 44 dipendenti, di cui il 2% dirigenti, il 7% quadri, il 36% impiegati, il 55% operai).
Nessuno può dimenticare che l’elenco numerosissimo delle diffide e delle sospensioni di attività imposte a RIMateria dalla Regione testimoniano una gestione precaria e irrispettosa delle norme, il che vuol dire senza rispetto per le esigenze ambientali e sanitarie necessarie, tant’è che è la stessa Regione ad aver scritto “potenziale pericolo per ambiente e salute”.
Ci fermiamo qui ma ovviamente non si può dimenticare una vastissima volontà popolare espressasi in mille modi contro un “progetto RIMateria” che amplierebbe ulteriormente e più che considerevolmente le attività di discarica.
Il non aver voluto tenere in considerazione questi chiarissimi elementi ed averli voluti offuscare in propagandistici enunciati sull’economia circolare e su RIMateria al servizio delle bonifiche del territorio ha determinato una situazione difficilissima che richiede in primis un’operazione verità, per quanto scabrosa essa possa essere.
Una diffida a realizzare una fila lunghissima di opere non fatte nel passato e di prescrizioni a cui ottemperare (a partire dalla stipula di una fideiussione che è la garanzia in mano al pubblico nel caso il privato abbia voglia di andarsene lasciando la discarica ex Asiu così come è, ad esempio), una messa in sicurezza di una zona limitrofa (la discarica abusiva LI53 piena di rifiuti siderurgici accumulati lì), chiesta da Asiu stessa e poi da RIMateria, che obbligatoriamente deve essere fatta a prescindere da tutto, una limitazione (ma su questo dobbiamo aspettare la deliberazione ufficiale della Giunta regionale toscana) nella provenienza dei rifiuti da ospitare nelle due discariche del “progetto RIMateria” ed una altrettanto importante limitazione nella qualità dei rifiuti, i debiti ancora da pagare (nel bilancio consuntivo compaiono ad esempio debiti tributari per oltre 3 milioni di euro) ne costituiscono elementi essenziali non cancellabili.
Di fronte a tutto ciò è delittuoso utilizzare le giuste preoccupazioni dei dipendenti di RIMateria facendo spallucce e pensando di rimettere indietro le lancette dell’orologio: fateci riempire da subito la ex discarica Lucchini (prevista nel progetto RIMateria per 350.000 metri cubi e forse più) senza limiti alla tipologia di rifiuti e tutto si mette a posto, come se niente fosse successo.
Sembra questa la proposta che RIMateria ha presentato ad Asiu (la parte pubblica di RIMateria a cui è rimasto poco più del 25% di azioni) per ottenerne l’avallo e che i sindaci di Campiglia e San Vincenzo sembra aver subito sposato. In dispregio a regole, norme e senza tener conto di quel “potenziale pericolo per ambiente e salute” scritto dalla Regione. E dimenticando, i Comuni di Campiglia e San Vincenzo, che fino a qualche ora prima avevano sostenuto a gran voce la sola provenienza dei rifiuti dalla siderurgia e dalle bonifiche locali.
Che piaccia o che non piaccia, per uscire da questa intricata situazione, è un sentiero molto stretto quello da percorrere, ma non ci sono scorciatoie. Nè tantomeno soluzioni fantascientifiche come quella della “ripubblicizzazione” di RIMateria, impossibile per motivi procedurali e finanziari e, magari, anche per l’indisponibilità dei privati e, perché no, anche per una giusta prudenza dato che i guai sono stati combinati proprio da Asiu interamente pubblica.
È un sentiero
- che ha come paletti da cui non sconfinare 60 ettari all’ingresso della città che debbono essere risanati e che per questo debbono avere una destinazione urbanistica chiara e coerente con il recupero ambientale,
- che nel processo di risanamento chi ha le responsabilità non può far finta di niente,
- che c’è ancora disponibilità di uso per la discarica già autorizzata che nessuno può e vuole togliere,
- che in questo frattempo la stessa RIMateria, così come è richiesto ad ogni buon imprenditore in ogni situazione, può impiegare le sue risorse a pensare ad una riconversione produttiva invece di impegnarsi in un braccio di ferro con popolazione ed istituzioni e regole pubbliche da rispettare.
E sindacati e enti pubblici tutto questo esigano, aiutando ovviamente, nell’interesse congiunto di popolazioni e lavoratori.
Quello che descrivete è la realtà. Coloro che hanno regnato per 70 anni hanno fatto e disfatto senza considerazione per aziende e persone politicamente non vicine a loro. Ogni presidente di Asiu ha sempre dichiarato che ha lasciato i bilanci in attivo. E allora dove sono finiti i soldi?? Ora che sono all’opposizione vogliono insegnare alle nuove amministrazioni e scaricare colpe. Senza dubbio entrare in una macchina guidata per tanti anni da altri non sarà facile, ma senza dubbio non ci saranno società e assunzioni di tesserati che vincevano a mani basse gare e concorsi.