Ottimisti e perplessi dopo il nuovo incontro romano
PIOMBINO 21 maggio 2016 – Di nuovo a Roma. Al ministero dello sviluppo economico si è tenuto un incontro per fare il punto sull’avanzamento del “Progetto Piombino” dopo la firma del contratto per il nuovo forno elettrico e il nuovo treno rotaie da parte di Aferpi. All’appuntamento hanno risposto l’azienda, i sindacati e le istituzioni. Presenti tra gli altri il responsabile dell’unità di gestione vertenze del ministero Giampiero Castano, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, la sottosegretaria all’ambiente Silvia Velo, il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, il presidente dell’Autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri, il rappresentante di Logistica toscana Vanni Bonadio, il commissario Lucchini, Piero Nardi, i rappresenti di Aferpi Fausto Azzi e Riccardo Grilli.
Variamente commentati i risultati della riunione. Per alcuni ancora non si muove foglia, per altri si sono registrati passi avanti. La fotografia sul campo non ci mostra mezzi e macchine in azione nei cantieri per vedere aperti i quali non resta quindi che attendere ancora.
Dalla Regione Toscana, ad incontro concluso, è uscito un comunicato nel quale si esprime ottimismo. “Una cabina di regia presso la Regione — si legge nel documento — per velocizzare le autorizzazioni agli investimenti Aferpi a Piombino. Questa la proposta che il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini ha avanzato, a nome del presidente Enrico Rossi” ed ancora “…già la prossima settimana si terrà a Piombino un incontro per individuare i soggetti interessati ed istituire questo strumento di coordinamento tra tutte le istituzioni pubbliche interessate, proseguendo la proficua collaborazione tra le istituzioni e azienda che si è registrata in questi mesi”.
“La cabina di regia e il tavolo interministeriale sono fondamentali – ha puntualizzato Enrico Rossi — per condividere ogni aspetto del progetto complessivo di rilancio infrastrutturale e industriale della costa, così come è necessario che continui l’integrazione tra i ministeri e gli uffici regionali, tra il governo e la regione. Siamo ad un momento di svolta importante per il futuro industriale di Piombino e della costa, un progetto che la Regione ha sostenuto e continuerà a sostenere”.
Durante i lavori Simoncini ha informato dello stato di avanzamento dell’accordo di programma ed in particolare delle iniziative che la Regione sta coordinando, in collaborazione con Invitalia, per il Piano di riconversione e riqualificazione industriale, la riapertura del bando protocolli di insediamento per i finanziamenti regionali alle imprese che intendono investire a Piombino. Il consigliere, secondo quel che riferisce l’ufficio stampa della Regione, ha quindi fatto presente che sta per essere pubblicato il bando sui lavori di pubblica utilità e ha informato delle richieste recentemente presentate al ministero del lavoro sul sostegno al reddito per coloro che hanno terminato gli strumenti di protezione sociale e dei risultati dell’incontro tenutosi la settimana scorsa. Ed infine, per la realizzazione della strada 398, Simoncini ha ribadito che “il ministero dei trasporti ha riconfermato gli impegni scaturiti nel recente incontro tra il presidente Rossi ed il viceministro alle infrastrutture Nencini”.
Di “ incontro complessivamente positivo” ha parlato il sindaco Massimo Giuliani per il quale “accanto al permanere di alcune criticità”, si evidenzia però una situazione in movimento che sta procedendo”. Il primo cittadino di Piombino ha riferito anche dei tempoi comunicati nell’incontro. “Nel corso della riunione – ha scritto in una sua nota — l’azienda ha spiegato in maniera dettagliata il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione dei nuovi impianti, confermando l’obiettivo di arrivare a una prima produzione di billette e rotaie per settembre 2018. Aferpi ha infatti previsto un tempo di 28 mesi per l’avvio di questa prima produzione. L’avvio della costruzione degli impianti è prevista per settembre 2017, le opere civili (capannoni, linee elettriche ecc) per maggio/giugno 2018. Per quanto riguarda la produzione invece, Aferpi ha confermato un quantitativo di produzione, circa 200mila tonnellate tra vergelle, barre e rotaie, già ordinato e quindi sicuro”.
Sulle bonifiche Giuliani ha riferito dell’impegno della Regione a farsi carico dell’istituzione di un “tavolo unico dove trattare le tematiche autorizzative che investono direttamente anche il Comune”.
Ancora più positivo il giudizio del sindaco sulla 398 che “il ministero delle Infrastrutture si è impegnato a inserire nel documento di programmazione pluriennale delle opere strategiche statali che verrà presentato il prossimo ottobre, con la possibilità di accedere ai finanziamenti previsti in questo ambito”. Tempi celeri per Giuliani anche per ciò che riguarda il porto. “Si prevede – ha comunicato il primo cittadino — che entro fine anno saranno realizzate tutte le opere previste nell’accordo di programma del 2014 e che questo dovrebbe consentire, entro giugno 2018, l’entrata in esercizio di General Electric”.
Un po’ di perplessità invece sulle questioni finanziarie. “Ci sono ancora delle incertezze – ha detto il sindaco — che mi auguro vengano superate presto e sulle quali Aferpi sta comunque lavorando. È importante che il sistema creditizio nazionale abbia fiducia in questo progetto, che è uno dei più credibili a livello siderurgico attualmente in Italia”. La conclusione dell’informativa del Comune si chiude con queste valutazioni: “Quello che è emerso oggi è che siamo entrati in una fase nuova, più operativa, legata all’avvio di tutto il complesso percorso tecnico e autorizzativo nel quale l’amministrazione comunale avrà un ruolo fondamentale insieme alla Regione, coerentemente con le scelte fatte fino a oggi. Andiamo avanti quindi con fiducia, prendendo atto della conferma degli impegni presi per la produzione dell’acciaio, tempi stretti ma comunque raggiungibili, rispetto ai quali si apre appunto questa nuova fase di progettazione in dettaglio della parte impiantistica e delle autorizzazioni”.
Su Facebook è intervenuta sulla questione anche la sottosegretaria Silvia Velo la quale ha riferito che “Il 31 maggio la Conferenza dei servizi darà il via libera all’analisi di rischio che Aferpi presenterà entro il 25 maggio con le ultime integrazioni. Da lì scaturirà il progetto di bonifica di competenza dell’azienda che potrà essere messo in atto in tempi rapidissimi. I ritardi rispetto al cronoprogramma iniziale sono la conseguenza dell’allungamento dei tempi nella scelta da parte dell’azienda della tecnologia necessaria alla realizzazione del forno e che ha avuto delle conseguenze a catena su tutta la fase di progettazione. La stessa procedura si sta eseguendo per la bonifica di parte pubblica (falda e terreni) di cui sono titolari Invitalia e Regione Toscana e per cui il governo ha stanziato i ben noti 50 milioni di euro. Anche in questo caso sarà determinante un’accelerazione dell’azienda”. Per la strada 398 la Velo ha infornato che “oggi (ndr: cioè il 19 maggio) sono arrivate le conferma del ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla realizzazione della 398, un’opera strategica per Piombino, attesa da anni. Anche su questa partita abbia fatto significativi passi avanti”.
I sindacati di categoria dei metalmeccanici Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato in fabbrica una riunione con i dipendenti. Sull’incontro romano Maila Papi per la Nazione, nell’edizione di Piombino-Elba di venerdì scorso, ha raccolto i commenti dei segretari Luciano Gabrielli (Fiom), Vincenzo Renda (Uil) e Fausto Fagioli (Fin).
“È un progetto ambizioso, complesso, l’azienda sta andando avanti, adesso ci vuole il supporto bancario – ha dichiarato Luciano Gabrielli alla Papi – c’è un problema di circolante, gli ordini ci sono, manca però il semiprodotto che deve essere ordinato subito”.
“Per noi – ha detto Vincenzo Renda - tutto questo rappresenta l’inizio di un nuovo futuro. Una certezza che va costruita giorno dopo giorno, per tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto come ha ribadito il nostro nazionale Mario Ghini”.
«La cosa importante è che ci sia la continuità produttiva per arrivare al 6 novembre tutti in solidarietà. E su questo c’è la disponibilità del ministero per incontrarsi di nuovo. Fine giugno. Questo infine il pensiero di Fausto Fagioli.
Molto interlocutoria la posizione dell’Ugl uno dei sindacati presenti all0’incontro. Quanto riferito dall’azienda – hanno affermato il segretario nazionale metalmeccanici con delega alla siderurgia, Daniele Francescangeli, e il segretario nazionale metalmeccanici con delega impiegati e quadri, Paolo Di Giovine — lascia immaginare che sia stata presa finalmente la strada giusta. Sono gli accordi, che tuttavia non abbiamo esaminato, con la Sms Demag per la costruzione del forno e quelli conclusi con fornitori degli impianti a farci ritenere che sia stata avviata una fase più concreta nell’avanzamento dei lavori. Tra circa 70 giorni potremo affrontare la parte relativa agli ammortizzatori sociali, la nostra proposta è arrivare ad una unificazione degli strumenti, ad oggi troppo diversificati, proposta che avrebbe incontrato il favore del governo e dell’azienda. Mentre non ci sono state date rassicurazioni sul fronte dell’agroalimentare e sulle bonifiche, che saranno comunque oggetto del prossimo incontro.
Ancora da capire come l’indotto, l’anello più debole della catena, verrà ricollocato nello scenario che si prospetta”.
“Se vuoi vedere i cammelli, prima devi dare i soldi”. Inizia così una nota del Gruppo Minoranza Sindacale — Camping CIG, rilasciata dopo l’incontro romano. “Doveva essere l’incontro decisivo – scrive la minoranza sindacale — per capire se finalmente, dopo undici mesi si voleva fare sul serio o continuare con la narrazione della favola felice. La verità è che ieri, i soldi non si sono visti e anche i cammelli, di conseguenza, meno che mai. Quindi tra ”premiare“ e il fare c’è di mezzo il mare ed è quello che divide Piombino dall’ Algeria, dove il patron di Cevital sta attraversando forti turbolenze politico/economiche da non sottovalutare per il destino di migliaia di lavoratori”. Critico il gruppo sui risultati dell’incontro: “Primo: non è stato fornito nessun dato verificabile utile ad attestare che Aferpi può contare davvero sui finanziamenti necessari per acquistare il forno elettrico, per la nuova acciaieria e il nuovo treno a rotaie. Ci si è limitati a rassicurazione verbali che a monte delle numerose promesse non rispettate non confortano proprio nessuno. Secondo: l’azienda ha ammesso platealmente di non avere i soldi per la gestione ordinaria e non sa neppure dove trovarli. A tal proposito, ha rivolto un appello accorato al governo affinché interceda presso le banche per far ottenere il credito necessario a non far fermare completamente lo stabilimento. Viene però da domandarsi se siano le banche ad essere inflessibili non concedendo i prestiti o se invece dipenda anche dal gruppo algerino che non riesce a fornire le garanzie sufficienti per ottenerli. Comunque, la situazione attuale è quella descritta nella dichiarazione al termine dell’incontro, dal rappresentante nazionale della Fiom Mauro Faticanti, che parla di ”un’azienda che sta navigando a vista”. Quindi, non riuscendo nemmeno ad avere sovvenzioni per gestire il presente come si può pensare di assicurare i finanziamenti futuri? Terzo: in pratica, non è stato prodotto nessun crono-programma serio e dettagliato sulle fasi attuative degli investimenti previsti, ma sono state fornite solo le date di massima riguardanti l’inizio e la fine dei lavori. Tali scadenze sembrano cozzare palesemente con il buon senso e con ogni logica, infatti analizzandole emerge che le opere civili si faranno in soli quattro mesi (prima produzione rotaie settembre 2018 , avvio costruzione opere civili — capannoni, linee elettriche, ecc.- maggio/giugno 2018 ). Quarto: i sindacati non hanno esaminato gli accordi stipulati da Aferpi con SMS demag per la costruzione dell’ acciaieria e del treno per rotaie. Quinto: sulle bonifiche, preliminari all’avvio di qualsiasi lavoro, si sono fissati altri incontri ma senza fornire nessuna certezza sulla soluzione ai mille problemi che esse comportano. Sesto: della parte relativa all’ agroindustriale e logistica non se ne è nemmeno parlato. Bisognerà rivolgersi a “Chi l’ha visto?” per capire che fine ha fatto questa parte del progetto industriale che dovrebbe dare lavoro a 750 cassaintegrati”.
Lo stesso vale per i lavoratori dell’indotto, i più dimenticati e più disperati in assoluto.
Da tutto questo nasce il seguente giudizio finale: “Sono i fatti che ci portano ad affermare che l’incontro di ieri è stato fortemente negativo e davanti al giudizio soddisfacente espresso dai sindacati rimaniamo stupiti. Chiediamo perciò che siano i lavoratori ad esprimere nei prossimi giorni, la valutazione dello stato delle cose attraverso un’assemblea ben preparata e pubblicizzata (non certo come quella di ieri). Infatti, se nonostante l’evidenza continueremo a dire che va tutto bene, difficilmente vedremo arrivare i cammelli a Piombino”.