Otto domande cruciali ai candidati al Parlamento
PIOMBINO 16 febbraio 2018 — Coordinamento Art.1‑Camping Cig è un’associazione di cittadini che si pone come obiettivi la salvaguardia del lavoro, del territorio e l’applicazione della Costituzione. La nostra azione parte dalla cessione della ex-Lucchini con l’uscita di molti lavoratori dalla produzione.
La nostra zona vive una crisi profonda. Ha contribuito inizialmente la crisi economica iniziata nel 2007 ma soprattutto quella della siderurgia a livello mondiale e locale con una gestione di rapina dei privati (tagli occupazionali, nessun investimento tecnologico, scarsa manutenzione). La monocoltura siderurgica ha trascinato in basso l’economia locale generando una contrazione generalizzata dei consumi con fenomeni di emigrazione, degrado sociale, aumento degli sfratti, usura, microcriminalità e ricorso massiccio ad enti assistenziali.
Le responsabilità della fallita risposta alla crisi va addebitata ad una classe politica che dagli anni 90, con l’adesione convinta al liberismo, ha smantellato l’apparato produttivo e fortemente ridotto le tutele sociali. Nella nostra zona da sempre e a livello nazionale negli ultimi anni, la responsabilità cade principalmente sul Partito Democratico.
Si è ritenuto che le politiche neo-liberiste, senza alcun contrappeso sociale, assieme ai vincoli dei trattati europei, dell’euro e dell’austerità nei conti pubblici fosse l’unica strada possibile mentre siamo tra gli ultimi in Europa nel ritmo di crescita dopo aver perso in 10 anni il 25% del potenziale industriale.
A livello locale il Partito Democratico ha coperto coscientemente la deindustrializzazione favorendo le multinazionali senza porre vincoli mentre si impediva lo sviluppo di una reazione reale che portasse Piombino sotto i riflettori nazionali.
Anche i sindacati hanno le loro responsabilità seguendo passivamente il Partito Democratico, ma soprattutto firmando l’accordo con Cevital creando false speranze senza coordinarsi con altri stabilimenti siderurgici nazionali e gli altri settori in crisi localmente. Solo l’Ugl, pur firmataria anch’essa dell’accordo del 2015 con Cevital, ha condiviso le nostre critiche al progetto promovendo alcune iniziative condivisibili assieme a noi in particolare per l’indotto femminile; così come alcune altre promosse dalla Fiom locale alle quali abbiamo aderito.
Riteniamo che l’uscita dalla crisi –a livello locale- passi per una diversificazione economica come l’attività portuale, l’agricoltura di qualità ed il turismo di varie tipologie, le attività connesse al mare, l’artigianato, il commercio riqualificato e i servizi di vario genere alle imprese, assieme ad una rete di piccole e medie imprese in sinergia con una siderurgia diversa, di alta qualità e ambientalmente sostenibile.
C’è però una precondizione assoluta: le bonifiche!
Pur essendo SIN da ormai 20 anni quasi nulla è stato bonificato, con le cronache che riportano l’ingresso non controllato di sostanze inquinanti. Il ruolo di Invitalia è fallimentare, per questo riteniamo si debbano adottare provvedimenti urgenti per annullare la paralisi burocratica ed impedire che il tutto si risolva con una mera tombatura.
Altra condizione imprescindibile è la ripresa della siderurgia da forno elettrico per un impatto ambientale ridotto, lontana dal centro abitato avendo rapporti con università e centro di ricerca per produzioni di alta gamma e servizi alla clientela adeguati. Riteniamo che debba essere il governo il principale responsabile a dover intervenire per la ripartenza assumendone il carico anche direttamente seppur temporaneamente.
Infine un piano di investimenti pubblici per le infrastrutture (porto ‚ferrovia e strade) per garantire la logistica ai settori produttivi e commerciali.
Tutto questo, anche se realizzato, prevede tempi non brevi, pertanto riteniamo necessario forme di sostegno al reddito generalizzate utilizzabili anche da inoccupati, disoccupati e settori che non hanno le tradizionali forme di ammortizzatori sociali.
Queste elezioni potrebbero segnalare un forte astensionismo a causa del distacco tra cittadini e la politica, pertanto intendiamo proporre un processo di recupero almeno a livello locale sottoponendo alcune domande ai candidati delle varie formazioni politiche (tranne, nel caso di loro presenza sul territorio, di quelle che si richiamano oggettivamente a valori di tipo fascista) proponendo una sorta di patto per realizzare alcune cose:
Si impegna ad attuare la Costituzione, nei provvedimenti che riguardano questo territorio, in particolare negli art. 1,3,41,42 e 43?
Si impegna a proporre e far votare strumenti che permettano l’attuazione rapida delle bonifiche non limitandosi alla tombatura?
Si impegna ad intervenire sui ministeri incaricati per le infrastrutture sopracitate?
Si impegna a realizzare la proposta di sostegno al reddito generalizzata, condizionata alla ripresa dell’attività lavorativa, per evitare la morte sociale del territorio?
È d’accordo che in Italia la politica industriale è asservita alle multinazionali e alle istituzioni mondiali che le rappresentano?
È d’accordo sulla necessità di un piano siderurgico nazionale che si ponga come strategia l’ammodernamento degli impianti ambientalmente sostenibili e che ne definisca le tipologie produttive con il sostegno alla ricerca e allo sviluppo tecnologico di tale settore?
È d’accordo che sia lo Stato a garantire la ripartenza siderurgica a Piombino con stretti vincoli per garantire diritti, salari e sicurezza dei lavoratori?
Si impegna a relazionare ogni tre mesi le azioni intraprese ed i risultati ottenuti sui punti citati, rispettando il dettato costituzionale della rappresentanza?
Coordinamento Art. 1 Camping CIG