Parco di San Silvestro: lettera aperta al Sindaco

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CAMPIGLIA 9 mag­gio 2014 — Il Comi­ta­to per Campiglia ha let­to sul­la stam­pa del­la pro­ce­du­ra sper­i­men­tale imboc­ca­ta dal­la giun­ta di Campiglia per ottenere la «dichiarazione di inter­esse cul­tur­ale per il Par­co archeominerario di San Sil­ve­stro». Ci con­grat­u­liamo per una inizia­ti­va del genere, ma, a cos­to di sem­brare dei guastafeste, dob­bi­amo chiedere le ragioni di altri e più antichi com­por­ta­men­ti con­trad­dit­tori con recen­tis­si­ma scelta.
Dal 2008, la Soprint­en­den­za ai Mon­u­men­ti ha mes­so a pun­to una pro­pos­ta di vin­co­lo pae­sag­gis­ti­co su una vas­ta area che com­prende Monte Calvi e tutte le aree di Madon­na di Fuci­na­ia fin sot­to le mura di Campiglia. La pro­pos­ta nasce­va dalle denunce fat­te nel 2007 sul­la Lot­tiz­zazione del­la Fonte di Sot­to, che ave­vano indot­to il Sin­da­co Velo a pro­muo­vere tutele pae­sag­gis­tiche, sti­mo­la­ta anche dal­l’al­lo­ra Min­istro Rutel­li. Le pro­ce­dure risul­tano com­ple­tate dal­la Soprint­en­den­za da qua­si sei anni e ad oggi non si è anco­ra giun­ti a con­clu­sione per­ché pare non sia sta­ta decisa la pro­ce­du­ra di approvazione. In questi anni il Comi­ta­to ha fat­to innu­merevoli sol­leciti sen­za ottenere alcunché. Il Comune da parte sua ha mai sol­lecita­to il com­ple­ta­men­to delle pro­ce­dure ??
Il prof. Ric­car­do Fran­covich , il mag­giore esper­to sul tema di San Sil­ve­stro, ha sem­pre sostenu­to che la con­viven­za tra Par­co e Cave è impos­si­bile. Vor­rem­mo sapere se il Comune ha mai pro­mosso stu­di seri che confu­tassero ques­ta val­u­tazione e se quin­di la con­viven­za è man­tenu­ta in essere per ragioni sci­en­ti­fiche o per i meri inter­es­si dei pro­pri­etari del­la Cava.
Nel pro­gram­ma elet­torale del 2009 Campiglia Demo­c­ra­t­i­ca ave­va inser­i­to l’e­spro­prio delle aree e rud­eri del­la Etr­uscan Mines per ampli­are il Par­co Archeomin­er­alogi­co con quel­la eccezionale tes­ti­mo­ni­an­za di arche­olo­gia indus­tri­ale. Chiedi­amo anco­ra una vol­ta per­ché non è sta­ta man­tenu­ta la promes­sa elet­torale quan­do, trat­tan­dosi di aree incolte e rud­eri non ricostru­ibili da parte dei pri­vati, il val­ore cat­a­stale e quin­di di espro­prio sarebbe sta­to min­i­mo e non eco­nomi­ca­mente insosteni­bile come dichiara­to dal­l’Am­min­is­trazione. Chiedi­amo anco­ra come mai nel Rego­la­men­to Urban­is­ti­co si è data facoltà ai pro­pri­etari di ricostru­ire i rud­eri facen­do, nel caso delle Etr­uscan Mines, un rega­lo mil­ionario alla pro­pri­età che ora ha la pos­si­bil­ità di ricostru­ire edi­fi­ci per decine di migli­ai di metri cubi.
In con­clu­sione ci sem­bra che ques­ta azione del­l’Am­min­is­trazione, a poche set­ti­mane dalle elezioni, sap­pia più di escamo­tage del­l’ul­ti­mo min­u­to, sicu­ra­mente inter­es­sante, ma che non fa cer­to parte di un prog­et­to di tutela del pae­sag­gio e del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale con­dot­to in questi anni dal Sin­da­co Sof­frit­ti.

Arch. Alber­to Pri­mi, Comi­ta­to per Campiglia

 

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