Parigi: 128 morti, 250 feriti rivendicati dal’ Isis
PIOMBINO 15 novembre 2015 — Mentre stiamo mettendo on line il numero di novembre di Stile libero Idee dalla Val di Cornia scorrono le immagini della strage, anzi le stragi, avvenuta nella notte a Parigi. Anzi stanno arrivando anche delle nuove notizie che parlano di una situazione grave e difficile in corso alla periferia di Parigi. Ad ora il consultivo è terribile: 128 morti, 250 feriti di cui 100 in gravi condizioni. Sei degli otto terroristi, tutti morti, si sono fatti saltare con cinture esplosive. L’Isis ha rivendicato gli attentati con queste parole che vale la pena di riportare perché tutti possano riflettere: «…In un attacco benedetto Allah, un gruppo di soldati del Califfato che Allah gli doni potenza vittoria, ha preso come bersaglio la capitale degli abomini e della perversione che porta la bandiera della croce in Europa, Parigi. Un gruppo di martiri è avanzato contro i nemici, cercando la morte nel sentiero di Allah per umiliare i nemici….I martiri, dopo aver sparato, si sono fatti esplodere in mezzo ai miscredenti.…Questo attacco non è che l’inizio della tempesta, un avvertimento per coloro che vogliono meditare su questa lezione…».
C’è tutto in queste poche righe: i nemici occidentali, la cultura della morte, la mistica del martirio ed infine la minaccia di nuovi attacchi.
Al di là di valutazioni politiche che non vogliamo affrontare è invece questa differenza culturale che intendiamo mettere in evidenza. La base della nostra cultura europea ed occidentale è raccolta in quelle tre parole (liberté, egalité, fraternité), esattamente il contrario di quelle che sono elencate nel comunicato dell’ Isis, che proprio a Parigi sono nate.
Di questa contrapposizione dobbiamo prendrere atto e questa contrapposizione dobbiamo aver sempre presente dato che oggi in realtà non si può più parlare di terrorismo ma siamo già in una situazione di guerra, come il susseguirsi degli attacchi su scala internazionale dimostra.
Sta alla politica trovare le giuste strade ma senza deflettere dalla difesa dei valori da cui è nata la democrazia e senza sottovalutare i problemi che possono derivare da una qualche “dimenticanza”.
Già nella storia dell’ Europa nel 1938 a Monaco fu sottovalutato l’attacco che era stato portato in forma pubblica ed in linea di principio al sistema democratico ma un anno dopo cominciò la seconda guerra mondiale.