Park Albatros: “la beffa oltre il danno”
SAN VINCENZO 3 febbraio 2017 — ll Park Albatros si sta preparando alla riapertura col riposizionamento dei manufatti sull’area urbanizzata abusivamente per anni?
Il nostro esposto depositato dell’ 8 novembre 2016 presso il Tribunale di Livorno denunciava per quell’area una evidente infrazione della norma urbanistica, una probabile “lottizzazione abusiva”.
L’iter che sta preparando il Comune di San Vincenzo favorirà essenzialmente il ri-posizionamento di manufatti, opere di urbanizzazione e annessi, in un area che poteva essere acquisita dalla amministrazione pubblica, stando alla nostra ipotesi consegnata alla Procura di Livorno, ripetiamo, un’ ipotesi che parlava di “lottizzazione abusiva” .
Oggi, a giudizio dell’attuale giunta Sanvincenzina, ci sono i presupposti per una nuova adozione “riparatrice”. Ricordiamo che i terreni che sono stati oggetto di abuso da parte della proprietà Park Albatros sono destinati al camping, ma il gestore non era e non è in possesso dei permessi per urbanizzare o occupare la zona con altre case mobili, scarichi e quant’altro. Con la prossima adozione si tenterà di far passare l’area “smantellata”…. occupabile come durante l’abuso.
Non siamo riusciti a sapere, al momento, a quanto ammontano le tasse e gli oneri evasi dal Camping Park Albatros negli anni, tra il 2010 e il 2016 … questo lo possiamo solo presumere. Ancor di più la presa di giro risulta evidente dal fatto che il Camping non si è neanche preoccupato di evacuare l’area dai materiali smantellati, anzi, mantiene tutto in bella vista.
Ma non basta, oltre la beffa e il danno morale non può mancare il danno ambientale, perchè non solo si è disboscato in maniera incontrollata l’area, ma il campeggio ha anche presumibilmente scaricato in mare quantità ingenti di batteri fecali come riporta l’aggiornamento sul sito ufficiale di ARPAT con il “divieto di baleazione perenne a Torrenova”.
Vi ricordiamo le 5700 persone dichiarate al giorno, con una media di quasi 650.000 presenze in 6 mesi e con una plus valenza dovuta all’abuso edilizio, si arriva ad oltre 800.000 persone.
Il NON avere dichiarato per anni presunte presenze in eccesso ha comportato non solo un’urbanizzazione abusiva da parte delle proprietà Park Albatros, ma ha portato un danno ambientale difficilmente sanabile dietro un’antropizzazione incosciente. E probabilmente questo divieto di balneazione su Torrenova ne è la prova tangibile.
La domanda viene spontanea. Ma l’ amministrazioni di San Vincenzo da dove crede che provenga la permanenza di batteri fecali in quel tratto di costa? Perchè dobbiamo tenere il divieto di balneazione fisso in una zona del nostro litorale per fare un favore a chi sversa senza depurare adeguatamente?
Noi certamente NON siamo contro questo tipo di turismo che dovrebbe per sua natura ritenersi sostenibile, con tende e casette amovibili ideate per lasciare sul territorio il minor impatto possibile, ma quello che in questa vicenda risalta è la truffa e lo sfruttamento, seguiti sempre dall’ombra del ricatto occupazionale.
A nostro avviso si dovrebbe per prima cosa determinare il danno economico recato alla cittadinanza quantificando le mancate entrate della tassa di soggiorno, della TASI/TARI e dell’IMU. Una volta stabilito quanto la società dovrà corrispondere al nostro Comune si potrà procedere a nuove stime di impatto ambientale sull’esistente con verifiche puntuali sopratutto a livello di depurazione e scarichi. Insomma, la via del ripristino pare lontana e molto nebbiosa se prima si intende mettere tutto a norma.
Ma inevitabilmente l’amministrazione di San Vincenzo, con questa nuova variante da adottare nel Consiglio Comunale del 2 Febbraio, accorcia la strada e continua a dimostrare quanto non si abbia a cuore l’interesse pubblico e ambientale.
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