Parla il Quartiere: oltre alla beffa… anche l’inganno

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 19 mag­gio 2019 — Di fronte alla delib­era di Giun­ta n. 83 del 20/03/2019 e all’articolo sul Tir­reno di domeni­ca 12 mag­gio, il Quartiere di Pop­u­lo­nia e Fiorenti­na non può che dichiarar­si delu­so e offe­so.
Oltre alla bef­fa anche l’inganno.
Quan­do l’amministrazione comu­nale lavo­ra­va alla stesura del PUMS, cir­ca due anni fa, il Con­siglio di Quartiere riunì intorno a sé le energie, le com­pe­ten­ze, le idee dis­in­ter­es­sate di una intera comu­nità: ne nac­quero uno stu­dio mira­to del­la situ­azione e, quin­di, un doc­u­men­to pre­ciso e det­taglia­to, pro­gram­mati­co e propos­i­ti­vo. Quel doc­u­men­to, che è sta­to pre­sen­ta­to uffi­cial­mente all’amministrazione, che dunque l’amministrazione conosce bene e che tut­ti (in par­ti­co­lare chi si can­di­da alle prossime ammin­is­tra­tive) sono invi­tati a leg­gere, essendo di tut­ti a dis­po­sizione, è la pro­va di una parte­ci­pazione atti­va delle per­sone, una parte­ci­pazione e un impeg­no civi­co che da anni su questo ter­ri­to­rio non si vede­vano. Di questo lavoro nel prog­et­to del­la delib­era di Giun­ta non c’è nul­la. Asso­lu­ta­mente nul­la.
Tut­to dis­at­te­so. Tut­to igno­ra­to. Il lavoro e la pas­sione civi­ca dei cit­ta­di­ni strac­ciati, igno­rati, can­cel­lati. Ma l’amministrazione ha fat­to anche peg­gio: con quel­la delib­era ha dato il via lib­era a qual­cosa che va in direzione oppos­ta e con­traria a quel­lo che i cit­ta­di­ni ave­vano pro­pos­to e sug­ger­i­to. Eppure l’amministrazione ave­va garan­ti­to che pri­ma di fare qualunque pas­so delib­er­a­ti­vo sul­la ques­tione avrebbe con­sul­ta­to il Quartiere. Anco­ra una vol­ta l’esecutivo ha deciso e ha mes­so i cit­ta­di­ni di fronte al fat­to com­pi­u­to.
Cer­to, il Quartiere non ha prete­sa di delib­er­are. Ma non si può chiedere la parte­ci­pazione se poi la si mette da parte, come se non esistesse. In questo caso, e non solo in questo purtrop­po, l’amministrazione ha mostra­to di spon­soriz­zare la democrazia parte­ci­pa­ta per poi let­teral­mente infis­chiarsene dei prin­cipi e dei val­ori umani e sociali che la ten­gono in pie­di e la fan­no vivere.
Fin qui la bef­fa.
Pas­si­amo all’inganno.
Il prog­et­to che l’amministrazione sbandiera e pro­muove pec­ca di molti difet­ti. Sia sul piano eco­nom­i­co sia su quel­lo pro­ce­du­rale sia su quel­lo stret­ta­mente logis­ti­co.
Quel­lo dell’amministrazione è un prog­et­to “fuori luo­go” che non pro­duce nes­suno dei van­tag­gi tipi­ci che una ciclope­donale — di cui c’è estremo bisog­no (e qui siamo tut­ti d’accordo) — dovrebbe dare a un ter­ri­to­rio. Si pen­sa di fare una stra­da enorme, più grande del­la car­reg­gia­ta, che man­gia ter­ra ai pro­pri­etari, che non val­oriz­za il ter­ri­to­rio, che penal­iz­za tut­ti col­oro che ci vivono, le aziende agri­cole e la stes­sa Pop­u­lo­nia Stazione incluse, e che, come dice il testo stes­so del­la delib­era, va a incre­mentare le attiv­ità di chi quel prog­et­to ha pen­sato e volu­to: cioè il Resort di Pog­gio all’Agnello.
Allo­ra, dici­amo­lo chiara­mente, si trat­ta di inter­es­si tutt’altro che pub­bli­ci.
Oltre­tut­to quel­la stra­da ver­rebbe impianta­ta (il con­dizionale qui è un aus­pi­cio che ciò non acca­da) sul­la Principes­sa, arte­ria di un traf­fi­co forte e inten­so che si pre­tende di rego­lare con un sem­plice semaforo a chia­ma­ta, all’uscita di una roton­da – con tut­ti i rischi che non sti­amo qui a elen­care. È chiaro che non siamo qui a con­testare l’urgenza e la neces­sità di una pista ciclope­donale, ma quel­lo che l’amministrazione vuole fare è tut­to il con­trario di quel­lo di cui c’è davvero bisog­no. Barat­ti e il ter­ri­to­rio che cir­con­da il gol­fo han­no bisog­no di essere tute­lati, val­oriz­za­ti, non mas­sacrati: una car­reg­gia­ta enorme accan­to a quel­la su cui pas­sa il traf­fi­co veico­lare altro non è che un mostro. Esistono strade bianche, sostanzial­mente già pronte che garan­tis­cono la ciclope­donal­ità, che, se uti­liz­zate, evitereb­bero un con­sumo abnorme di suo­lo. Non uti­liz­zarle sig­ni­ficherebbe perdere una grande occa­sione di svilup­po per aziende e per il ter­ri­to­rio.
Quel­lo dell’amministrazione è un prog­et­to cos­toso ove quel­lo pre­sen­ta­to dal Quartiere era un prog­et­to a cos­to zero. Cos­toso e anche illecito: per­ché stor­na, investen­dola in un prog­et­to che favorisce un solo pri­va­to (il pro­pri­etario del Resort Pog­gio all’Agnello), una quo­ta dei sol­di degli oneri di urban­iz­zazione dovu­ti da quel pri­va­to al Comune di Piom­bi­no, in palese vio­lazione, non solo di un accor­do rag­giun­to in un’assemblea pub­bli­ca e che alcu­ni asses­sori ave­vano garan­ti­to che sarebbe sta­to rat­i­fi­ca­to, ma anche e soprat­tut­to di quan­to preve­dono le dis­po­sizioni di legge (questo si chia­ma con­flit­to d’interesse). A ciò si aggiun­ga il fat­to che, anche sulle modal­ità pro­ce­du­rali con cui questo prog­et­to è arriva­to a ter­mine, pen­dono for­ti dub­bi di arbi­tra­ri­età e di ille­git­tim­ità, come è ben sta­to mes­so in evi­den­za da due doc­u­men­ti che sono già al pro­to­col­lo del Comune di Piom­bi­no e che sono sta­ti pre­sen­tati e sot­to­scrit­ti da alcu­ni pro­pri­etari dei ter­reni su cui la stra­da andrebbe a insis­tere (n. prot. n. 14552 del 19/4/2019, con inte­grazione, n. 15233 del 26/4/19). Ecco­lo qui l’inganno. Si fa pas­sare per inter­ven­to di pub­bli­ca util­ità qual­cosa che di util­ità pub­bli­ca non ha pro­prio niente.
L’inganno dunque sta tut­to nel­la dolosità di un’azione polit­i­ca fat­ta da un’amministrazione che tra pochi giorni si pre­sen­terà all’elettorato. Come si pre­sen­terà? Esi­ben­do come ulti­mo atto una mossa di totale non­cu­ran­za e di vio­lazione delle regole e delle con­ven­zioni demo­c­ra­tiche.
Questo doc­u­men­to è una esplici­ta pre­sa di dis­tan­za da quel­la delib­era di Giun­ta, la n. 83 del 20 mar­zo 2019.
Si dis­so­ciano dal prog­et­to che quel­la delib­era pre­sen­ta sia i con­siglieri di quartiere, sia tut­ti col­oro che han­no con­tribuito alla stesura del prog­et­to di cui fino­ra si è par­la­to sia, infine, tutte le per­sone che in queste ultime set­ti­mane han­no parte­ci­pa­to al dibat­ti­to su questo tema.
I fir­matari di questo doc­u­men­to, che nei prossi­mi giorni ver­rà deposi­ta­to all’Uf­fi­cio Pro­to­col­lo del Comune di Piom­bi­no, invi­tano tut­ti i can­di­dati sin­daci e tut­ti i capolista a un incon­tro pub­bli­co a Popolo­nia Stazione e a esprimere in ter­mi­ni net­ti e incon­tro­vert­ibili la loro posizione sul­la ques­tione. Il Con­siglio di Quartiere mette a dis­po­sizione di chi­unque ne fac­cia richi­es­ta il pro­prio prog­et­to di cicla­bile, quel­lo di cui si fa cen­no nel doc­u­men­to.

*Il doc­u­men­to di cui sopra è sta­to invi­a­to da Daniele Quin­ti, Pres­i­dente Quartiere Pop­u­lo­nia Fiorenti­na, come testo che il Con­siglio di Quartiere in assem­blea pub­bli­ca ha prepara­to per la stam­pa

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